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Kingfisher, il costo della vita incrementa le vendite di private label


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Secondo quanto riportato in un articolo dal britannico Retail Gazette, Henri Solere di Kingfisher ha dichiarato che l’attuale aumento del costo della vita va di pari passo con l’incremento delle vendite di prodotti a marchio proprio.

“Il marchio proprio sta diventando sempre più importante nel contesto della crisi del costo della vita. Il prezzo può essere il motivo del cambiamento, ma il marchio proprio può offrire molto di più che prodotti più economici“, ha dichiarato Henri Solere, chief offer and sourcing officer di Kingfisher.

A supportare le dichiarazioni di Solere anche una ricerca di Kantar che osservando un periodo di 12 settimane fino al 12 giugno, ha evidenziato che le vendite di prodotti a marchio proprio sono aumentate del 2,9% e i principali retailers inglesi hanno dichiarato di aspettarsi ulteriori aumenti.

La notizia non è di per sé particolarmente inaspettata: le private label sono solitamente vendute ad un prezzo inferiore rispetto ai brand e, in un periodo come quello che stiamo attraversando il trend appare del tutto fisiologico.

Giusto per fare un esempio, Henri Solere ha dichiarato: “che i marchi esclusivi di Kingfisher (OEB) sono più economici del 15-30% rispetto ai prodotti di marca. Inoltre sono cresciuti significativamente in popolarità negli ultimi anni, con un aumento del 19% dal 2019 e ora rappresentano il 45% delle vendite del Gruppo Kingfisher”.

Tuttavia se la convenienza è il maggiore plus di un prodotto a marchio, lo stesso sconta però una più bassa considerazione qualitativa rispetto ai prodotti di marca. In questo senso, Solere invita gli operatori a: “capire come possiamo aggiungere valore in quanto rivenditori che conoscono a fondo i loro clienti, utilizzando questa conoscenza per progettare e sviluppare prodotti che soddisfino veramente le loro esigenze”.

Insomma, approfittare dell’opportunità per “farsi avanti e di mostrare cosa possono offrire i marchi propri” e, offrire un prodotto che sia stato sottoposto ad un serio processo di progettazione, test e sviluppo, anticipando le esigenze future dei clienti, senza trascurare l’ormai imprescindibile aspetto della sostenibilità.

“In futuro, ci impegniamo a rendere i prodotti per la casa sostenibili e accessibili a tutti – prosegue Solere -. Ecco perché, nonostante la crisi del costo della vita, abbiamo aumentato il nostro obiettivo di prodotti per la casa sostenibili fino a raggiungere il 60% delle vendite entro il 2025/26, il 70% delle quali proverrà dai nostri OEB”.

Certamente lo sviluppo delle private labe è un tema importante per ogni retailers, tuttavia mi permetto di affiancare i dati di una recente rilevazione di eMarketer su gli elementi che maggiormente influenzano gli acquisti sui social commerce negli USA. La ripartizione per generazioni ha evidenziato che le generazioni comprese tra i 42 e il 76 anni (rispettivamente Gen X e Baby Boomer) sono maggiormente influenzate dai retailers nel 54 e 55% dei casi, per quanto riguarda le generazioni più giovani – dai 18 ai 42 anni, ovvero Gen Z e Millenials, il brand influenza nel 52 e nel 59% dei casi.



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