Baustoff+Metall: “Il sistema a secco? Un obiettivo da raggiungere”
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E’ un’insegna austriaca, una realtà familiare come spesso accade nei Paesi DACH, fondata da Wolfgang Kristinus e che opera nel mercato edile con 115 filiali e 7 siti produttivi.
La produzione comprende controsoffitti metallici, soffitti radianti, grigliati, pereti mobili, profili per cartongesso e telai per porte. Oltre 2.300 i collaboratori e 115 mila le consegne annuali nei cantieri di 14 nazioni europee.
Tutto ciò è il Gruppo Baustoff+Metall, realtà che, nel 2021, ha chiuso con un fatturato superiore al miliardo di euro, anticipando di ben 4 anni l’obiettivo. L’intervista con Jordan Brocchi, Direttore di filiale presso Baustoff+Metall Italia Srl.
Ben 115 filiali. Dove sono e di cosa si occupano?
Le filiali distribuiscono materiali per l’edilizia, in particolare per il sistema a secco ma anche con qualche ampliamento sugli isolanti e il legno, anche se il business principale rimane la commercializzazione e la distribuzione di materiali per l’edilizia leggera. Un sistema che qui, in Italia, sta prendendo piede ma che è già ampiamente diffuso in Germania e Austria.
Una diffusione con grandi differenze territoriali
Quanto è diffuso questo sistema di costruzione in Italia?
Ci sono differenze regionali molto importanti. Ad esempio, alcuni mercati, come quello lombardo, hanno ormai superato il 50%, ma in altre regioni la diffusione è molto più lenta e dipende dal cambio generazionale, dalla mentalità e la nazionalità del gruppo di lavoro.
Cosa intende per nazionalità del gruppo di lavoro?
L’edilizia italiana sta subendo dei forti cambiamenti ed il mercato del lavoro è diventato più inclusivo, un settore che si è aperto a persone di origine straniera e ogni gruppo ha la sua specificità. Una volta a Milano ricordavamo le squadre provenienti da Bergamo e da Brescia con i muratori che percorrevano l’Autostrada per raggiungere la città mentre oggi ci sono sicuramente più stranieri nell’edilizia tradizionale, nei sistemi a secco ed i gessisti. E’ una mappa sociale interessante che riflette tradizioni e specializzazioni che si sono modificate nel tempo.
Il sistema a secco è di grande attualità nell’edilizia italiana
Il sistema a secco è diventato un obiettivo da raggiungere, in termini anche di efficienza energetica degli edifici. Erroneamente si riduce il sistema a secco al solo cartongesso, ma non è più solo quello, il cartongesso è arrivato 20-30 anni fa nel mercato italiano, nel frattempo c’è stata una grande evoluzione dei prodotti, che sono diventate lastre tecniche, mentre il cartongesso semplice è ormai una lastra standard utilizzata per gli usi più svariati. Più performanti oggi sono le lastre tecniche che sono resistenti all’umidità, sono un isolante acustico o termico e riescono anche a trattenere l’inquinamento. Certamente rispetto all’edilizia “vecchia maniera” pretende una preparazione diversa, molto tecnica, soprattutto nel personale di vendita. In questo senso in Baustoff+Metall sono stati fatti importanti investimenti in formazione; una formazione che viene realizzata a stretto contatto con i partner produttori. Il campo di applicazioni è molto ampio e consente risultati ottimi.
Differenze di prezzo in calo
Spesso la soglia di diffusione di un sistema o di una metodologia è il prezzo? Qual è la differenza rispetto ai sistemi tradizionali?
Direi che per i lavori interni la differenza si è molto assottigliata. Sugli esterni, mediamente, le differenze di prezzo variano tra il 5 e il 10%. Ma è il futuro, basta guardare la casa passiva, un modello che in termini di efficientamento energetico rappresenta una vera rivoluzione. Per non parlare del cantiere che si dimostra di più facile gestione, asciutto, senza i consueti problemi invernali di un cantiere classico e più rapido perché i tempi di lavoro sono decisamente ridotti.
Dove opera Baustoff+Metall in Italia?
Al momento in Italia ci sono 5 filiali, ovviamente con l’idea di crescere. Siamo partiti in Trentino-Alto Adige, 16 anni fa, con Brunico e Bolzano, poi sono state aperte le filiali di Verona e Milano nel 2013 e l’ultima a Trento nel 2021. La mission del gruppo è sì vendere i prodotti ma, soprattutto, porsi come consulenti tecnici altamente specializzati per proporre sempre le soluzioni più tecnologicamente avanzate. In particolare, nel mondo “interni”. Figure centrali del nostro lavoro sono l’applicatore specializzato e l’architetto, vero e proprio trait d’union con il committente finale.
E qual è la percezione e la preparazione del cliente finale?
C’è una certa presa di consapevolezza, la conoscenza migliora e molto fa il passa parola e anche la comunicazione sui media. Certamente esistono realtà molto grandi del settore che possono fare investimenti, però il cammino della conoscenza è ancora lungo.
Visita alla sede di Milano
La filiale di Segrate a Milano, dove abbiamo incontrato Jordan Brocchi, si compone di un’area a libero servizio ma presidiata dal personale di vendita e di un piano superiore dove è stata allestita una “materioteca”, ideale per far “toccare con mano” a progettisti e architetti i materiali e le soluzioni utilizzabili. Completa la struttura un ampio magazzino “che cerchiamo di tenere approvvigionato al massimo per evitare di trovarci in difficoltà con le richieste; gli ordini vengono consegnati con mezzi di nostra proprietà studiati ad hoc per affrontare qualsiasi evenienza, anche consegne in altezza”.
Oltre ai negozi fisici, nel vostro sito esiste anche una sezione dedicata all’e-commerce? Funziona?
L’abbiamo realizzato in tempi di Covid perché si è reso necessario ed è diventato una sorta di vetrina on line dei nostri prodotti dove è compresa anche la vendita di alcune gamme. Lo stiamo misurando soprattutto sui prodotti più voluminosi
Prossime aperture?
Abbiamo in previsione aperture in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.
Risultati dell’ultimo biennio?
Ottimi perché l’edilizia ha avuto una nuova ripresa, grazie anche al Superbonus 110%. Si è verificata una flessone di fatturato con le chiusure di metà marzo e aprile 2020 ma a giugno le richieste sono riprese e si sono mantenute ottime anche nel 2021.
Cosa prevedete nel 2022?
Per il settore del secco sarà un ottimo anno, con buoni progetti da realizzare.
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