Assofermet Ferramenta e l’analisi sui grossisti
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Gli studi dell’associazione di riferimento si basano su un campione rappresentativo dei grossisti di riferimento. Nello specifico si tratta delle 57 società di capitali considerate più importanti.
Se al momento della prima analisi, presentata dal presidente di Assofermet Ferramenta, Sabrina Canese, per il 2020 l’associazione dispone solo del dato di 32 aziende su 57 con un incremento medio del 11,47 % che equivale ad un + 61 milioni e 647.000.000, il 2019 consente di fare un’analisi dell’andamento ul triennio.
Si nota una flessione in numero di aziende nei 3 anni.
Anche il numero di dipendenti ovviamente è diminuito. Nel 2019 sono 2673, ma è solo un dato stimato e si deve considerare un numero maggiore se contiamo lavoratori interinali e cooperative.
Il fatturato si attesta intorno a 1 miliardo e 160 milioni nei tre anni con piccole oscillazioni in negativo dovute probabilmente a queste chiusure.
La concentrazione maggiore si ha al nord ed al sud equivalente anche alla distruibuzione del dettaglio che sappiamo essere in prevalenza al nord e sud ( dato del Sose).
L’ebitda medio dei 57 grossisti è del 5%.
Per capire se se l’ebitda è performante o meno Assofermet Ferramenta ha analizzato i dati del settore Elettrico ed Idraulico.
Al di là dei numeri di aziende e fatturati, si evincono due cose : per il comparto della distribuzione di materiale elettrico un ebitda del 4,39% per 72 aziende rappresentative sopra i 2 milioni di fatturato.
Per la distribuzione dell’idrotermosanitario prendendo il panel Angaisa, sono 159 le aziende sopra i 2 milioni per 3 miliardi e mezzo di fatturato ed un ebitda del 4,59%.
Si può affermare, quindi, che a livello percentuale di Ebitda c’è allineamento e, anzi, rispetto al 2018 i grossisti hanno acquisito 1 punto percentuale rispetto al 2018.
Valori che, secondo Assofermet Ferramenta, vanno incrementati, tutelati, incentivati così come va tutelato il lavoro del grossista che ancora oggi è il punto di unione tra la produzione ed il dettaglio, soprattutto per quel dettaglio ferramenta che non ha la forza di comprare direttamente e che per il 60% ricorre al grossista.
Un cenno, infine, anche alla clientela, ovvero alla distribuzione tradizionale che vale circa 9 miliardi e 800 per 100.000 addetti e ben 34.258 codici Ateco ferramenta. L’associazione oggi dispone di un patrimonio di dati di mercato grazie ai servizi offerti da GFK con uno studio sulla ferramenta che analizza 6147 punti vendita e a disposizione dei soli associati; la banca dati dell’Agenzia delle Entrate per garantire equità agli accertamenti effettuati con la dichiarazione annuale ISA e le convenzioni specifiche con Broker Assicurativi e con Cerved che da anni collabora con noi per il premio alla filiera; collaborazioni per Work shop specifici sul negozio di prossimità, attività di networking ed attività di Lobby con Edra/ Ghin.
La penetrazione del digitale in ferramenta secondo L’osservatorio della multicanalità in ferramenta in uno studio del 2021 è del 15% destinata a crescere visto che il valore del commercio digitale oggi è cresciuto del 78 % su base annua in Italia secondo lo shopping index su e su scala globale del 58 % (fonrte: Salesforce Shopping Index).
Un ringraziamento a Sabrina Canese per testo e tabelle.
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