Un 2023 stabile per i negozi di Ferramenta
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Le conclusioni di Assofermet sul 2023 sanciscono una stabilità positiva per il canale Ferramenta. Più in generale l’anno si chiude con un riduzione della marginalità per le aziende che si occupano di commercio di acciai, metalli e rottami.
Secondo Assofermet, associazione di riferimento, nell’ultimo anno il canale Ferramenta ha registrato timidi aumenti rispetto al 2022, soprattutto per quanto riguarda il comparto dei grossisti. Nonostante non si siano verificati i grandi successi registrati in periodo pandemico l’andamento complessivo continua a essere positivo.
Da sottolineare che la riduzione dei prezzi è stata la caratteristica principale del 2023 per chi si occupa di commercio e distribuzione di acciaio. Complessivamente, i cali maggiori si sono verificati a partire dal secondo trimestre, mentre durante gli ultimi tre mesi si è tornati a una stabilizzazione dei prezzi.
Da un lato la diminuzione dei consumi nei mercati a valle, che ha favorito il calo dei prezzi; dall’altro i divieti di importazione sul mercato russo e l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE hanno contribuito a generare un eccesso di offerta nell’intera Unione Europea.
Per il 2024 ci si aspetta ritmi analoghi a quelli a cui si è assistito negli ultimi dodici mesi e anche per questo settore le tendenze internazionali continueranno a influenzare i ritmi di mercato.
È proprio il contesto politico-economico generale, che si prospetta in progressivo miglioramento, ad alimentare le previsioni ottimistiche per il 2024. Il miglioramento delle condizioni economiche globali e la fine della politica dell’aumento dei tassi di interesse sono solo alcuni degli elementi che spingono a formulare ipotesi positive per l’evoluzione del mercato. Discorso leggermente diverso per l’acciaio inox, su cui è più difficile essere ottimisti.
Tendenze simili si sono riscontrate nel mercato a monte della filiera, quello dei rottami ferrosi: instabilità, riduzione dei volumi e scarsità di domanda a valle hanno caratterizzato un 2023 non particolarmente brillante. E anche l’inizio del 2024 non si prospetta diversamente.
2023 difficile anche per i metalli non ferrosi. L’anno era iniziato con un importante aumento di stoccaggio a valori di carico elevatissimi e prezzi di vendita in caduta per via della brusca frenata di alluminio. La discesa è poi proseguita per tutto il 2023, determinando perdite significative. Le prospettive del 2024 sono di una domanda piuttosto debole.
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