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Kingfisher, i dati del 1° trimestre e lo stato dei negozi

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Sono stati comunicati i dati circa l’andamento delle insegne del Gruppo Kingfisher in questo primo trimestre 2020 e tutte le misure adottate per affrontare il Covid-19.

Un primo trimestre in calo del 24% (che sale a 28 LFL), pari ad un totale di vendite per 2,2 miliardi di sterline. Un andamento negativo mitigato dalla positività dei primi due mesi dell’anno. Mesi che stavano proseguendo la positività dell’ultimo trimestre 2019, grazie alle migliori performance registrate in Francia e la messa a punto della nuova strategia commerciale. A febbraio la crescita è stata del 7,6%.

Inutile dire che il Covid-19 ha impresso uno stop commerciale e il saldo del trimestre ne ha risentito in modo significativo, fino a riprendere quota nella prima settimana di maggio con un aumento delle vendite del 2,7%. Una crescita che è stata trainata in gran parte dall’eccezionale domanda di B&Q e Castorama Poland.

Nel frattempo, il Gruppo si è adoperato per mettere in sicurezza quanto negozi e personale, oltre ad aver adottato un modello operativo che ha stimolato l’e-commerce (quadruplicato da metà marzo) con il click&collect, le consegne a domicilio e azioni efficaci per ridurre i costi e preservare la liquidità, in modo da avere sufficiente margine per affrontare un prolungato periodo di riduzione delle vendite. Attualmente il gruppo può contare su un saldo (ovvero il contante in banca, ad esclusione del contante fisico in cassa e del contante in transito) di 700 milioni di sterline.

Ma non solo. Ulteriori accordi di liquidità forniscono ulteriore sicurezza, oltre alla liquidità esistente come la conferma dell’idoneità per la Covid Corporate Financing Facility della Banca d’Inghilterra, una linea di credito a termine di 600 milioni di euro, garantita dallo Stato francese e accordata da tre banche francesi; un ulteriore linea di credito per 250 milioni di sterline. All’8 maggio scorso la società aveva accesso a oltre 2 miliardi di sterline di liquidità totale.

Thierry Garnier, amministratore delegato, ha dichiarato che: “da quando è iniziata la crisi di COVID-19, le nostre priorità sono state chiare: fornire sostegno alla comunità che serviamo, adempiere ai nostri obblighi verso i colleghi come datore di lavoro responsabile, verso i nostri clienti e proteggere la nostra attività a lungo termine”.

Lo stato dei negozi

Lo stato attuale dei negozi nei diversi mercati del Gruppo Kingfisher è il seguente:

Regno Unito: Il 23 marzo il governo del Regno Unito ha ordinato la chiusura di tutti i negozi che vendono merci  “non essenziali”. I negozi di ferramenta sono stati classificati come “essenziali”, e quindi B&Q e Screwfix potevano rimanere aperti. Ciò nonostante il 23 marzo il gruppo ha deciso di chiudere per predisporre adeguatamente i punti vendita e introdotto il servizio di click&collect e consegna a domicilio “senza contatto” (così come per i pagamenti, niente contanti). Il 17 aprile hanno riaperto i primi 14 punti vendita B&Q, raccogliendo informazioni, ascoltando i feedback del servizio di consegna. Con gli opportuni adattamenti sono stati riaperti progressivamente tutti gli altri negozi dell’insegna. Per Screwfix l’impatto è stato decisamente meno traumatico dato che è già una formula che si caratterizza per questi servizi di vendita da remoto.

Irlanda: tutto chiuso dal 28 di marzo fino al 18 maggio. Sono consentite le attività on line.

Francia: il 14 marzo il governo francese ha ordinato la chiusura di tutti i negozi che vendono prodotti “non essenziali” durante il periodo di confinamento, che è terminato l’11 maggio. I 220 negozi Kingfisher in Francia sono stati classificati come “essenziali”, e quindi potevano rimanere aperti ma anche in questo caso il Gruppo ha predisposto la chiusura per attivare i protocolli di sicurezza. Dal 23 marzo sono attivi i servizi di click&collect e la consegna a domicilio che è stata attivata durante la terza settimana di aprile. Il 24 aprile la società ha iniziato a riaprire i negozi Castorama e Brico Dépôt. Dall’11 maggio la riapertura è totale.

Polonia: gli 81 negozi sono sempre stati aperti, tranne il sabato e la domenica. Disponibili i servizi di click & collect e di consegna a domicilio.

Romania: anche qui i 35 punti vendita sono rimasti aperti

Spagna: i 28 negozi spagnoli del gruppo sono a tutt’oggi chiusi, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza del 14 marzo. E’ stata preannunciata la riapertura a fine maggio. E’ attivo il servizio di click&collect per professionisti.

Portogallo: i 3 negozi sono aperti.

Russia: 14 dei 18 negozi sono chiusi. Il servizio “click & delivery” è disponibile in tutti i negozi.

Le misure adottate

Queste le misure prese all’interno die punti vendita e presso i centri di distribuzione:

  • Fornitura di guanti, visiere e maschere ai colleghi
  • Limitazione del numero di clienti in negozio
  • Code in sicurezza prima di entrare nel negozio
  • Stazioni igienizzanti in tutto il punto vendita
  • Marcatori di percorribilità per aiutare a far rispettare la distanza sociale
  • Schermi in perspex alle casse
  • Solo pagamenti senza contatto o con carta

E’ stata attivata la formazione al personale e sono stati istituiti audit interni per informazioni riguardanti norme sanitarie, igieniche e di sicurezza.

Infine…

Alla luce dell’incertezza a causa di COVID-19, il Consiglio non proporrà un dividendo finale in relazione all’esercizio 19/20.

Il Consiglio di Amministrazione e il gruppo dirigente del Gruppo si è volontariamente offerto di rinunciare temporaneamente al 20% del loro stipendio base o della loro quota del Consiglio di amministrazione.

Il Group CEO e il Group CFO non riceveranno alcun bonus annuale per l’anno fiscale 19/20.

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