La Ferroidraulica, un nuovo modo d’intendere l’economia
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Approfondiamo con l’ingrosso i problemi creati dalla pandemia e iniziamo con una realtà locale, incontrando sempre virtualmente Antonio Esposito, responsabile commerciale de La Ferroidraulica di Volla in provincia di Napoli.
La Vostra attività?
Siamo un Azienda nata 40 anni fa e operiamo con un ingrosso nel settore ferramenta, abbiamo una rete di 6 agenti ed operiamo principalmente in Campania.
Quali problematiche riscontrate con la pandemia in atto?
La pandemia ha modificato le nostre azioni quotidiane aziendali. Dal 9 marzo, in modo camaleontico, abbiamo plasmato i nostri servizi in virtù dei vari DPCM che si susseguivano. Per la tutela dei nostri collaboratori, clienti e fornitori, da subito abbiamo bloccato gli appuntamenti presso la nostra sede e gli assembramenti dei clienti, per il rispetto di tutti. Quando anche i nostri fornitori hanno iniziato ad avere problemi con le consegne di materiale, in particolare quelle dell’import, siamo stati costretti alla chiusura temporanea dal 20 fino al 26 marzo. Col DPCM 22 marzo abbiamo utilizzato lo smart working.
Diversità nelle disposizioni a livello locale?
Fortunatamente no e da subito ci siamo adeguati alle normative e alle restrizioni per la tutela dei collaboratori, dei clienti e fornitori. Siamo come tutti sottoposti a controlli da parte delle autorità, ma avendo provveduto ad adottare le misure di sicurezza e igienico-sanitarie, procedendo da subito anche alla completa sanificazione e igienizzazione, non abbiamo avuto alcun problema.
Quali provvedimenti interni avete preso in questa complessa ed eccezionale situazione?
In primis abbiamo dovuto ridurre il personale operante utilizzando gli strumenti messi sul tavolo dal Governo, vedi la Cid. Abbiamo ridotto del 50% a rotazione il personale con riduzione degli orari di lavoro. Abbiamo, con non poche difficoltà, onorato i pagamenti del mese di marzo e del mese di aprile, come senso di responsabilità nei confronti di tutte le filiere produttive del nostro settore. Inoltre attraverso lo strumento dello smart working non abbiamo bloccato il nostro operato, garantendo ai nostri clienti i rifornimenti necessari e abbiamo posticipato al post Covid 19 tutte le attività promozionali.
Problemi con le consegne dai fornitori?
Purtroppo molti. La maggior parte delle aziende sono ancora chiuse e altre faticano ad evadere completamente gli ordini a causa dei blocchi in entrata in Italia. Per non parlare del materiale del settore sicurezza e antinfortunistica, logorato dalla mancanza di articoli basilari per il periodo pre e post Covid 19.
Le sue considerazioni e le prospettive a breve?
Mi auguro che le aziende possano rinascere da questa enorme tragedia con nuove consapevolezze, attraverso l’esperienza acquisita in questi giorni. Il momento storico è triste per il nostro Paese e di sicuro ci saranno enormi difficoltà finanziarie in ogni comparto della filiera. Pertanto è da questo che dobbiamo ripartire tutti uniti con politiche, strategie e aiuti che in primis devono arrivare dal Governo. Sarò un inguaribile ottimista, e per questo mi auguro una ripresa caparbia e credo che i cambiamenti che verranno per tutte le aziende saranno costruttive per un nuovo modo di intendere l’economia nel nostro Paese.
Mi rispecchio molto nelle considerazioni di Albert Einstein, come si legge dagli scritti del 1955: La crisi può essere una vera benedizione. E’ nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie…
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