La ferramenta 2.0, istruzioni per l’uso
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Anche in occasione di questa edizione di Hardware Forum 2018 sono stati proposti alcuni interessanti dati sull’andamento del mercato ferramenta. Particolarmente incisivi sono alcuni trend che possono aiutarci ad interpretare meglio il settore e le sue evoluzioni future.
- Rispetto al 2017 si è registrato un incremento del +10% delle rivendite professionali;
- Si è individuata una crescita della metratura media dei negozi – da 257mq del 2017 ai 278mq del 2018;
- Nel 74% dei punti vendita è stata registrata una media dei collaboratori fissata a 3 unità;
- Interessante dato è anche quello dell’aumento della longevità dell’e-commerce nei punti vendita: il 24% utilizza ormai stabilmente la vendita web da 2 anni o più;
- I negozianti sottolineano poi una crescita della loro soddisfazione riguardo alle vendite online (dal 3,46% al 3,63%).
Altro aspetto interessante analizzato è quello del deciso aumento dell’utilizzo di piattaforme proprietarie, rispetto ai tradizionali market place di riferimento. In questo senso il negozio virtuale appare sempre più come un prolungamento del negozio fisico.
“Attenzione però a valutare bene come presentarsi sul web – ammonisce Gianluca Borsotti, Esperto canale e-commerce b2b e CEO and founder Mister Worker -. Se è vero che Amazon e i grandi market place garantiscono margini di vendita ridotti, forniscono anche maggior visibilità e un facilità di accesso agli utenti considerevole. Presentarsi da soli sul web, senza un’adeguata strategia, può rivelarsi molto rischioso”.
Come ha puntualizzato Diego Vicamini – Digital Coach e imprenditore e-commerce b2b -: ” il web rappresenta un territorio molto importante poiché non ci consente solo di vendere ma soprattutto di capire e comprendere meglio quello che il consumatore vuole.
Possiamo seguirlo così sempre meglio all’interno della sua customer journey, per interpretare e orientare le nostre strategie. Chi crede e ha investito nell’integrazione tra online e offline sta avendo ragione e i risultati non tarderanno ad arrivare».
Quali strategie per le ferramenta di domani?
Nel suo intervento, Fabrizio Valente – Fondatore e Amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italia – ha esposto 4 linee guida interessanti che possono rappresentare dei validi indizi e suggerimenti per orientare le nostre scelte nel mercato del domani.
“In primo luogo un concetto interessante è quello dello Smart Retail, ossia la capacità di accompagnare il cliente attraverso tutta la sua customer journey in modo semplice e immediato, facendo in modo che possa informarsi e acquistare con assoluta tranquillità. Questo significa anche aprire la tecnologia ad un pubblico non abituato ad usarla, facendo partecipare più potenziali interlocutori. Seconda istanza è quella di attivare e coinvolgere il cliente, stabilendo relazioni di fiducia e interazione. Questo significa motivarlo e fidelizzarlo alla nostra idea di prodotto. Terzo il tema della Responsabilità, dell’ambiente e delle relazioni instaurate. Quarto, l’esperienza emozionale dell’acquisto: avvicinare il consumatore ad un prodotto che sia personalizzato e che possa stimolarlo in maniera positiva”.
Dal piccolo al grande e dal grande al piccolo: curioso osservare come queste 4 linee guida abbiano già molto influenzato la tendenza di rivalutare il negozio tradizionale di prossimità. Sempre più spesso assistiamo a fenomeni in cui la GDO è portata ad aprire piccoli punti vendita, per dar voce ad un’esigenza di comunicativa e di relazione sempre più richiesta.
Un settore come quello della ferramenta, tradizionalmente legato a ritmi moderati e lenti di mutazione del mercato, sta venendo sferzato da una forte dinamicità e da un radicale cambiamento. L’importanza di saper governare al meglio queste trasformazioni passa anche dal saper comunicare nella maniera corretta i contenuti nell’era digitale.
“L’innovazione – commenta Mattley.it, youtuber e artigiano digitale – passa soprattutto da come si riesce a comunicare il proprio lavoro. Il consumatore ha sempre fame soprattutto di informazioni ed è per questo che è importante veicolarle nella maniera corretta, a seconda del nostro pubblico di riferimento. Credo che ragionare in merito al passaggio generazionale e all’attrattiva del settore sulle nuove generazioni passi molto da questo aspetto comunicativo”.
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