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In Italia si spende in casa


Solo 1 italiano su 10 considera raggiungibili i propri piani di investimento e risparmio così come inizialmente prefissati. È quanto emerge dalla ricerca Nielsen sulle strategie di risparmio e investimento realizzata a livello globale in 60 Paesi su un campione di più di 30.000 consumatori nel periodo 14 agosto – 6 settembre 2013.

Un dato che conferma le difficoltà che la popolazione italiana attraversa in questa particolare congiuntura economica. Una sfiducia verso il futuro che si evidenzia – per Nielsen – nel 69% degli intervistati che vedono difficile il raggiungimento degli obiettivi. A parziale compensazione, il 44% degli italiani segnala la volontà di mantenere una speranza sul futuro, continuando a perseguire gli obiettivi prefissati.

Quali sono le priorità di risparmio/investimento per gli italiani? Dalla fotografia scattata da Nielsen emerge prima di tutto il futuro dei figli (21% rispetto al dato mondiale fissato al 16%). Al secondo posto le spese legate all’abitazione (16%), un dato in controtendenza rispetto alla media globale (+5% Italia rispetto alla media degli altri Paesi nel mondo).

Questi dati rilevati da Nielsen, come quelli successivi che riporteremo sono drammatici per un popolo come quello italiano abituato a risparmiare e a investire sul miglioramento della propria qualità della vita. Tuttavia questa particolare attenzione verso la casa e alle inevitabili spese che il suo mantenimento comporta, può in qualche modo rasserenare gli operatori, aziende e distribuzione, del bricolage che, come già accaduto negli anni immediatamente passati, potranno contare su un 2014 se non positivo almeno con perdite contenute e molto lontane dai disastri che stanno avvenendo in altri mercati.

Al di là di queste considerazioni “partigiane” riguardo al mercato del fai da te, dobbiamo comunque registrare come i dati Nielsen ci illustrino un italiano che vede un futuro pieno di incognite. Il 70% degli intervistati dichiara di non avere in programma di risparmiare/investire per l’acquisto di una seconda casa e il 60% non intende risparmiare in vista di un matrimonio o per la nascita di un figlio.

A conferma dell’attuale, scarso, spirito imprenditoriale degli italiani, ben il 67% dei rispondenti dichiara di non essere intenzionato a investire né ora né nel prossimo futuro.

Rispetto alle entrate maturate per raggiungere gli obiettivi finanziari prefissati, secondo l’immagine restituita da Nielsen, il 44% degli intervistati italiani (16% media globale, +28 punti percentuali Italia) ha subito una riduzione più o meno elevata a fronte di un 36% che dichiara di non aver subito particolari variazioni. Nella popolazione italiana solo il 19% ha rilevato un aumento delle entrate mensili volte a favorire risparmio/investimento.

“Gli italiani dimostrano di risentire in maniera sensibile gli effetti della crisi – dichiara Antonella Atteno, Consumer Research Senior Consultant di Nielsen – La fiducia sul futuro è opaca e ha intaccato di molto lo spirito imprenditoriale che da sempre contraddistingue gli italiani. Si risparmia di meno (-28% rispetto alla media mondiale) con rinunce importanti legate a figli, matrimonio e prima abitazione. Per invertire la rotta occorre un colpo di mano capace di rigenerare fiducia e propensione al consumo”.



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