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Bodart, Katoen Natie: “Nella logistica il valore aggiunto sarà centrale”

Arrivato nel giugno 2020, Andreas Bodart ha assunto il ruolo di CEO e Presidente della filiale italiana di Katoen Natie, multinazionale della logistica che opera nel nostro Paese dal 2012.

Prima operativo ad Anversa, ora ha la responsabilità di una squadra di 350 dipendenti e oltre 460 mila metri quadrati di magazzini. TEN-diyandgarden l’ha incontrato e intervistato nella sede di Rivalta Scrivia.

E’ arrivato a guidare la filiale italiana in pieno periodo Covid. Una struttura grande con molte persone. Qual è stato l’impatto iniziale?
Inizialmente complesso, per diversi motivi. Innanzitutto, non conoscevo la lingua (che ora padroneggia molto bene.ndr), inoltre, a differenza di molte altre sedi di Katoen Natie, che sono state costruite ex novo, questa è stata acquisita. Quindi, ho ereditato non solo delle strutture ma anche un’organizzazione del lavoro molto verticistica, diversamente dal Belgio, nazione di precedente provenienza, dove ho lavorato per anni e dove l’organigramma è per lo più orizzontale.

L’acquisto del centro logistico risale a 12 anni fa. In che modo avete ottimizzato le strutture per modernizzarle e renderle più appetibili per i clienti?
Il lavoro di ammodernamento è un working progress continuo dato che parliamo di molti metri quadrati e che i primi magazzini risalgono a 60 anni fa. La nostra missione è quella di garantire la flessibilità richiesta a tutti i clienti attraverso lo studio e la realizzazione di progetti “su misura” che non si limitino al mero stoccaggio del bene ma aggiungano attività a valore che altrimenti si perderebbero lungo la catena dalla produzione, al cliente finale. Queste attività a valore aggiunto e la particolare attenzione al bene, permettono una crescita continua e omogenea. Il magazzino è un centro nevralgico di ogni azienda: quando funziona in ogni suo flusso, permette al cliente di concentrarsi sul suo core business senza pensare ad attività non attinenti la vendita. Stiamo parlando di una piattaforma multi cliente: può ben immaginare cosa possa significare avere questa attenzione per ogni singola operazione, in ogni momento della vita della merce nel sito. Per questo sono stati fatti molti investimenti per ammodernare le strutture e regolarizzare tutti gli aspetti legati alla sicurezza dei lavoratori e delle merci. Tutti i nostri magazzini sono allarmati, dotati di telecamere e con processi di controllo in ingresso e uscita. La sicurezza è un argomento estremamente sensibile: è necessario stare molto attenti.

Rispetto alla vostra capacità, ora a che punto siete?
Siamo al 97-98% ma, in caso di necessità costruiamo nuove strutture, come quella appena realizzata di 13.500 mq nello scorso mese di aprile e quelle in corso di realizzazione; stanno infatti nascendo i magazzini per un totale di altri 37.000 metri quadri. Disponiamo di 1,5 milioni di metri quadrati in cui possiamo muoverci con nuovi cantieri

Sostenibilità e automazione

Bene e necessaria la messa in sicurezza degli impianti. Ma in termini di sostenibilità? Katoen Natie come si comporta?
Il nostro gruppo ha un focus sulla sostenibilità già da diversi anni. Anche qui, in Italia, sono stati fatti investimenti per far fronte al fabbisogno energetico. Infatti, abbiamo pannelli solari per la produzione di 5 magawatt e siamo intenzionati a raddoppiare la capacità. Purtroppo, la burocrazia frena non poco e poi mancano le infrastrutture, rispetto all’aumento delle richieste. L’obiettivo è quello di rendere i nostri siti completamente autonomi a livello energetico, e qui a Rivalta, attualmente copriamo circa il 25-30% del nostro fabbisogno. Siamo più avanti nella mobilità, considerando che tutti i mezzi che lavorano all’interno dei magazzini sono ad alimentazione elettrica, mentre all’esterno abbiamo fatto i primi passi sui mezzi pesanti come i camion o i trattori utilizzati per spostare i container.

Stesso impegno anche per lo smaltimento dei rifiuti?
Certamente e dove possibile cerchiamo il massimo recupero possibile. Seguiamo un programma preciso che ha previsto anche un importante lavoro con i fornitori per la riduzione del consumo di plastica, come ad esempio, per l’imballo dei pallet, così come per quanto riguarda la gestione di questi ultimi che, dove possibile, tendiamo a riparare e non a buttare. A questo aggiungo anche la possibilità data dalla nuova normativa europea sulla riparazione dei prodotti elettronici.

Cosa c’entra con voi?
C’entra moltissimo, considerando che uno dei nostri clienti è una delle più importanti aziende di elettrodomestici conosciuta a livello mondiale. Con questa realtà abbiamo avviato la realizzazione di un’officina, l’European Distribution Center, per le riparazioni, comprensivo di magazzino di pezzi di ricambio e gestione in toto del prodotto, per tutta l’Europa.

E’ un servizio unico o che intendete ampliare anche per altri clienti?
Siamo convinti che ci sarà una forte richiesta di questo genere di servizi e noi siamo pronti ad offrirli.

Un altro aspetto è quello dell’automazione del magazzino…
Su questo si lavora da anni e l’incremento delle richieste ha dato un’accelerazione anche alla possibilità di rendere il lavoro automatico e programmabile, anche perché ci troviamo di fronte ad una reale e generalizzata difficoltà nel reperimento di personale e quindi la necessità di ridurre la “work force” necessaria diventa estremamente importante. Naturalmente poi dipende dai clienti, dalla tipologia di prodotto e dai volumi di movimentazione.

Esiste un processo di razionalizzazione anche nel settore logistico?
Assolutamente sì. Esistono ancora molte piccole aziende che si occupano di logistica, ma in futuro non saranno più così numerose e soprattutto avranno una declinazione molto locale, al servizio delle piccole aziende del territorio. Anche nella logistica, così come per molti altri settori, l’offerta del servizio e del valore aggiunto diventerà sempre più centrale e se si opera a livello nazionale o internazionale, gli investimenti e il dispiego di risorse è e sarà importante. Per questo è necessario disporre di ampie dimensioni e capacità economiche che i piccoli operatori difficilmente possono mettere a disposizione.

Logistica e Home Inprovement

Entrando nel dettaglio del settore della distribuzione Home Improvement, com’è organizzata Katoen Natie?
La divisione DIY Home&Kitchen è presidiata da quattro persone – due in Belgio, una in Francia e una in Italia, per l’Europa, mentre per quanto riguarda gli USA siamo in Texas e a Huston dove l’azienda ha una sede – ed è il 3PL di riferimento nazionale e internazionale:, infatti è stato scelto come partner logistico dai più grandi retailer su scala globale e da molte realtà loro clienti. Questo non solo in Italia, ma anche in Europa.

Quali sono le criticità e le peculiarità del comparto?
Mediamente le dimensioni dei prodotti, spesso grandi. Quindi i magazzini necessari sono sempre di ampie metrature, in più spesso i prodotti sono pesanti e queste due caratteristiche fanno sì che frequentemente la gestione debba essere manuale e questo pone l’attenzione su problematiche legate alla sicurezza sul lavoro. Per questo stiamo osservando con grande attenzione all’adozione di esoscheletri che possano rendere meno gravoso il lavoro.

E la spedizione?
In generale la preparazione degli ordini e i trasporti legati comparto dell’Home Improvement sono complessi. Gli ordini contemplano prodotti di peso e forme diverse, con bancali spesso abbastanza bassi, cosa che per il carico di un camion non è l’ideale, perché si spreca molto spazio. Per questo spesso lavoriamo con le insegne della distribuzione per trovare il modo ideale per ottimizzare i carichi. Quello del packaging è un in-progress che ancora non ha trovato una standardizzazione e pertanto rimane un problema. In molte sedi Katoen Natie e da poco anche a Rivalta stiamo apprezzando l’utilizzo di una funzionalità del nostro WMS (warehouse management system ndr) che, sulla base dell’anagrafica del singolo pezzo (intesa come peso e misure), permette all’operatore di determinare l’imballaggio di spedizione prima di partire per la missione di picking. Questa attenzione porta benefici alle attività di handling all’interno del magazzino e viene quasi azzerato il trasporto di aria, ovvero l’invio di scatole mezze vuote, come vediamo troppo spesso quando riceviamo merce a casa. Ovviamente tutto si fa anche per avere un forte impatto sulla sostenibilità.

La stagionalità, altra caratteristica del comparto, vi condiziona?
Molto. Ad esempio, da febbraio-marzo c’è sempre un picco enorme di merce in inbound, soprattutto per il giardinaggio e l’outdoor, merceologie che però sono anche molto dipendenti dalle variabili meteorologiche. La possibilità di lavorare per diversi clienti permette un bilanciamento: non tutte hanno picchi e flessi nello stesso momento dell’anno.

Katoen Natie in prospettiva?
Certamente proseguire con l’espansione dei siti logistici nel mondo e il miglioramento dell’efficienza dei magazzini. Abbiamo parlato dell’automazione ma anche il tema del miglioramento dello stoccaggio a metro quadrato è argomento all’ordine del giorno. In questo senso penso che l’AI possa esser d’aiuto, perché le macchine sono molto veloci e performanti nell’analisi dei dati.



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