Dalla prima edizione del 2007 l’Osservatorio sulla multicanalità della School of Management del Politecnico di Milano e NielsenIQ, è ormai un appuntamento fisso.
E’ anacronistico parlare ancora di e-commerce. L’e-commerce è morto perché si è ormai aperta l’era di un nuovo “commerce”, ripensato con nuovi paradigmi.
In una nota stampa Assofermet ritiene che, la multicanalità su cui fare focus, non sia quella di proporre momenti di incontro in cui tutti siano in vetrina, senza integrazione. In questa direzione l'incontro con Kiki Lab e Amazon Web Service. E una puntualizzazione.
Un'indagine sulla multicanalità in ferramenta. Il 51% dichiara di dedicarsi ad un'attività commerciale mista e ben il 45% ha optato per una propria piattaforma. L'impegno è molto ma il livello di soddisfazione è, in generale, buono (per il 52% del campione).
Sono stati presentati il 10 giugno 2015 nell’ambito dell’evento “Multicanalità: qual è la novità?” i risultati dell’ottava edizione dell’Osservatorio Multicanalità 2015, con dati relativi all’anno 2014 e al primo trimestre 2015.
I consumatori multicanale sono ormai il 53% della popolazione over 14. Lo spiega l'Osservatorio sulla Multicanalità del Politecnico di Milano.
Cresce il ruolo del cliente come “media”, ossia come fonte di informazioni sugli acquisti per gli altri consumatori.
Forte crescita dei consumatori multicanale, quelli che l’ Osservatorio definisce Reloaded e Open Minded, che dai 20,5 milioni di individui del 2009, sono diventati 23 milioni nel 2010.
Il claim di questa edizione 2009 dell'Osservatorio, “ Multicanalità : Orgoglio o Pregiudizio?” , racchiude in sé il doppio atteggiamento nei confronti della multicanalità che vede contrapposti il consumatore e le aziende.
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