Nuncas punta sul canale brico: qualità e specificità al centro

NUNCAS-Matteo-Bagozzi

Storico marchio italiano della detergenza, Nuncas sta rafforzando la propria presenza nel canale brico con l’obiettivo di valorizzare la qualità e la specificità della propria gamma.

Per celebrare i suoi 105 anni di storia, Nuncas ha scelto Milano e lo spazio de La Pelota, nel cuore di Brera, per dare vita a Nuncas Live Experience, un evento che racconta valori, tradizione e innovazione attraverso dodici giorni di incontri, workshop e attività dedicate al benessere, alla creatività e alla sostenibilità domestica.

L’iniziativa, che ha trasformato oltre 1.000 mq in una vera e propria casa esperienziale, rappresenta anche un’occasione per riflettere sul percorso e sulle prospettive future del brand. Ne abbiamo parlato con Matteo Bagozzi, direttore vendite di Nuncas.

Avete di recente rinnovato l’immagine di marca. Perché questa scelta?
Da quest’anno ci presentiamo come “Nuncas Milano”. Abbiamo voluto ribadire le nostre radici: siamo nati nel 1920 e tutta la nostra produzione, ricerca e sviluppo avviene nell’area milanese. È un messaggio chiaro: Nuncas è un brand italiano, con una filiera interamente made in Italy, e questo è un elemento di valore che vogliamo comunicare con forza.

Il canale brico è oggi una parte marginale del vostro fatturato. Quali sono le prospettive di crescita?
È un canale che vogliamo far crescere, anche se oggi rappresenta una quota più piccola rispetto agli altri canali. Attualmente il canale pesa meno del 5% sul nostro giro d’affari, quindi c’è ancora moltissimo potenziale. La nostra storia parte dai negozi di prossimità (casalinghi e ferramenta), poi ci siamo sviluppati nella GDO e nel drugstore. Il brico è stato finora un canale complementare, mai realmente strategico. Oggi invece crediamo che ci siano grandi affinità tra il consumatore che entra in un centro brico e i valori del brand Nuncas: qualità, affidabilità ed efficacia. Non puntiamo tanto alla quantità, ma alla coerenza con il posizionamento premium di Nuncas: pochi prodotti, scelti bene, valorizzati nel modo giusto.

In cosa vede la maggiore affinità con il cliente del brico?
Il cliente del brico cerca prodotti tecnici e di qualità. È un consumatore che apprezza la specificità, e questo si sposa perfettamente con la nostra offerta, composta da oltre 250 referenze, molte delle quali iper-specialistiche. Per noi, il DIY è un canale con identità propria, dove possiamo far percepire il valore del prodotto e del brand tramite la qualità e la competenza. Vogliamo migliorare la presenza, lavorare su visibilità e collaborazione con i retailer, e far percepire che il mondo della cura casa può essere raccontato anche qui, con la stessa cura e passione italiana che ci contraddistingue.

Presenza, assortimento e spazio espositivo

In quali insegne siete già presenti e con quali linee?
Siamo presenti in OBI, Brico OK, nel consorzio FDT e in molti altri punti vendita indipendenti. In termini di prodotti, le linee più richieste riguardano prodotti specifici per le superfici: dal legno al parquet, dal cotto al marmo, fino ai trattamenti specialistici come Livax o Vinto Parquet. Accanto a questi, ci sono anche articoli più legati al tessile, come i detergenti per tende, molto apprezzati da un consumatore femminile che pesa sempre di più negli acquisti in brico.

Quali strumenti mettete a disposizione dei rivenditori?
Stiamo lavorando molto sulla brand identity e sul punto vendita. Il semplice scaffale non basta: serve visibilità extra, soprattutto in un canale dove la detergenza non è categoria di destinazione. Per questo puntiamo su espositori stagionali, materiali di supporto e progetti cross category. Ad esempio, proporre l’antitarme accanto alle soluzioni per l’organizzazione degli armadi, o collocare i prodotti per la pulizia del camino vicino alle stufe. Sono sinergie che intercettano acquisti programmati ma anche d’impulso.

E-commerce, tutela del trade e uno sguardo al futuro

Come gestite l’eCommerce rispetto ai rivenditori?
Abbiamo un sito che rappresenta circa il 5% del nostro fatturato. Per noi è soprattutto una vetrina: raccontiamo i prodotti, diamo informazioni, suggeriamo usi stagionali. Non pratichiamo politiche aggressive di prezzo, ci atteniamo al prezzo al pubblico suggerito per tutelare il posizionamento dl nostro brand e la competitività dei nostri partner. L’e-commerce è quindi uno strumento di comunicazione e di servizio, non un canale che cannibalizza la distribuzione.

Quali sono i progetti per il 2026?
Il focus è continuare a sviluppare il canale brico, consolidare la nuova brand identity e lavorare a progetti di visibilità e cross category sui punti vendita. Il DIY ha un consumatore curioso, informato, che ama capire cosa compra. È un canale dove si può ancora raccontare il prodotto, fare formazione, costruire valore nel tempo. In più, c’è spazio per collaborazioni mirate con le insegne, per creare progetti di categoria o spazi esperienziali che rendano più attrattiva la sezione cura casa. Stiamo inoltre valutando nuovi settori, come il car e bike care, con prodotti tecnici che richiedono però una corretta go to market strategy in quanto canale e consumatore diverso dai prodotti destinati alla casa. Infine, stiamo studiando la presenza su marketplace selezionati, sempre nell’ottica di essere dove il consumatore ci cerca, ma senza snaturare il posizionamento premium del marchio.

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