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FITT e Greenway: alleanza per produrre biometano a Nordest

FITT e Greenway: alleanza per produrre biometano a Nordest

Un nuovo polo per la transizione energetica prende forma nel Nordest, grazie alla sinergia strategica tra l’industria manifatturiera e il mondo agricolo.

FITT Spa ha acquisito una partecipazione in San Daniele Bioenergia, società controllata dal gruppo agricolo friulano Greenway, dando vita a un progetto congiunto per la produzione di biometano.

Una filiera industriale integrata per l’autonomia energetica

L’accordo tra i due player prevede un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro per la riconversione dell’impianto di San Daniele del Friuli dalla produzione di biogas alla produzione di biometano, con l’obiettivo di renderlo operativo entro la fine del 2025. Il progetto è sostenuto anche dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Una volta a regime, l’impianto sarà in grado di generare 3 milioni di metri cubi all’anno di biometano, un combustibile rinnovabile con una concentrazione di metano pari o superiore al 97%, perfettamente sostituibile al gas naturale. FITT utilizzerà il 70% del biometano prodotto per alimentare i propri stabilimenti, mentre il restante 30% sarà immesso in rete e commercializzato.

Strategia ESG e approccio Benefit

Per FITT, l’iniziativa rappresenta un tassello chiave del proprio percorso verso la sostenibilità. Dopo essere diventata Società Benefit nel 2021 e aver ottenuto la certificazione B Corp nell’estate del 2024, l’azienda guidata da Alessandro Mezzalira rafforza così il proprio impegno ESG con un progetto che coinvolge direttamente la supply chain energetica. “Non è facile oggi trovare sul mercato dell’energia soluzioni credibili e sostenibili – ha dichiarato Mezzalira –. Per questo abbiamo scelto di costruirle direttamente, con un partner affidabile come Greenway, e con un approccio di investimento strutturale e di lungo termine”.

Una sinergia tra agricoltura e industria

Il Gruppo Greenway, guidato da Marco Tam, è attivo nella produzione di biogas, vino e latte e punta da tempo sulla sostenibilità delle proprie attività. «Abbiamo trovato in FITT il partner ideale per unire la nostra filiera agricola sostenibile con una realtà industriale di profilo internazionale – ha commentato Tam –. È un modello di collaborazione che crediamo possa contribuire in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici europei».

Il progetto è stato sviluppato con il supporto tecnico di TRG (Transition Resource Group), insieme agli studi di consulenza Hepteris (Vicenza), CWZ&A (Treviso) e allo Studio Luca Ponti (Udine), con il contributo di Antonio De Polo.

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