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Festool: formazione e informazione, in diretta


Ci sono stati l’e-commerce e i webinar. Poi c’è chi ha colto l’emergenza Covid-19 per implementare e stabilizzare l’utilizzo del web nella propria strategia di marketing, offrendo ai propri clienti momenti di formazione e informazione. Strutturati e continuativi.

E’ il caso di Festool, multinazionale tedesca dell’elettroutensile che in Italia opera con una filiale commerciale ad Assago, in provincia di Milano. Uno staff di 34 persone, delle quali 5 dedicate al marketing. Una squadra che, durante l’emergenza, ha messo a punto un vero e proprio calendario di attività per supportare la propria clientela – rivenditori e professionisti –, non lasciandoli soli ma approfittando del loro tempo “libero” per fare didattica.

Un’esperienza interessante che abbiamo voluto farci raccontare da Carlo Passarelli, Sales and Marketing Manager e Stefano Merini, Marketing Specialist di Festool Italia.

Partiamo dall’inizio, dal lockdowm. Come avete organizzato l’attività?
Di fatto non ci siamo mai fermati, pur se in smartworking dal 9 di marzo, mantenendo attive tutte le iniziative in essere. Facciamo una premessa, la nostra attività su web e, in particolare, sui social è iniziata qualche tempo fa. Nel 2015 abbiamo aperto la pagina Facebook e come azienda abbiamo sempre puntato ad avere un sito web il più fruibile possibile, soprattutto con contenuti video che lo rendessero più attraente e comprensibile ai professionisti e a quella quota di hobbisti avanzati che compra i nostri prodotti. Grazie ai risultati positivi, nel novembre 2019 abbiamo aperto una pagina Instagram. Lo abbiamo fatto soprattutto per seguire il nostro target che si è progressivamente spostato su questo social. Abbiamo avuto subito un buon riscontro e il lockdown ci ha fornito un’opportunità importante.

E’ stato un acceleratore, suppongo…
Indubbiamente. Noi storicamente, siamo un’azienda che lavora molto sul territorio e organizza circa 100 giornate di formazione in giro per l’Italia e l’Europa, sia con i nostri furgoni sia con track, presentando il nostro sistema e i nostri prodotti agli utilizzatori finali, sempre in collaborazione con i nostri rivenditori specializzati. Nell’impossibilità di portare avanti l’attività “fisica”, abbiamo deciso di fare la stessa cosa, ma virtualmente, utilizzando il web. Così non ci siamo più limitati ai soli post sui social, ma siamo passati ad organizzare attività in diretta. Abbiamo stilato un calendario molto strutturato con una strategia a medio termine, per dare una risposta immediata al nostro target.

Con appuntamenti fissi?
Si, due appuntamenti settimanali: il lunedi con una web live su youtube e il venerdì su instagram. Il nostro obiettivo era che l’utilizzatore interagisse con noi come se fosse veramente ad un incontro fisico. Per ogni mese abbiamo stabilito un tema preciso, ad esempio la batteria 18 volt, oppure giugno è stato il mese dell’aspirazione. E ora a, luglio, si parla di lavorazione delle superfici. L’importante era, ed è, fornire temi specifici da approfondire ed esaurire. A quest’attività didattica, abbiamo affiancato delle dirette di presentazione prodotti, come la nuovissima TKS 80, la prima sega da banco portatile con tecnologia SawStop, che riconosce il campo elettrostatico dell’operatore e impedisce spiacevoli incidenti, bloccando la lama in un centesimo di secondo. Successivamente lo scorso 1° di luglio, abbiamo presentato le novità di settembre 2020, con un ottimo riscontro di partecipanti.

Quindi proseguirete con questa attività? E che lavoro state portando avanti nella selezione dei social?
Sicuramente. L’emergenza sanitaria ha dato il via ad un percorso che potrà solo continuare, migliorare e diventare complementare all’attività fisica, con eguale importanza. In questo senso stiamo già valutando il nostro prossimo passo, osservando con grande attenzione il social Tik Tok, che sta lavorando per attrarre una fascia di età più elevata, diciamo gli over 30, che è anche il nostro target. Sicuramente sarà il nostro prossimo passo, ma non solo. Ricorriamo anche ad altre tecnologie, come Zoom, che utilizziamo per corsi di formazione. Sarà una modalità che si integrerà con i corsi dal vivo, che organizziamo periodicamente presso la nostra sede di Assago, utile a coloro che non hanno la possibilità di spostarsi.

Che reazione avete raccolto dai vostri clienti, rispetto a queste nuove attività?
Quando siamo partiti la reazione è stata positiva e tempestiva. In quel momento, abbiamo risposto ad un bisogno che ha coinvolto non solo gli utilizzatori ma anche i nostri rivenditori che sono stati molto seguiti dai nostri agenti – tutti interni – con appuntamenti e riunioni via Zoom per presentare prodotti, risolvere problemi e, soprattutto, capire come organizzare la ripartenza. E’ un’attività che è stata molo apprezzata dai nostri rivenditori che pure potevano continuare a lavorare ma anche dai professionisti obbligati al fermo attività. Avevano tempo da dedicare alle nostre sessioni, quel tempo che ora è venuto a mancare e che ci “obbliga” a proporre contenuti che siano interessanti e lavorando sulle tempistiche.

In che modo?
Ad esempio, se un corso standard a Milano dura 8 ore, su Zoom è la metà. Se un evento sul territorio occupa 4 ore adesso via web ne prende al massimo 2 e lo organizziamo la sera, dopo le 20.00, cercando di andare incontro alle esigenze di chi lavora tutto il giorno. E’ un target ancora poco avvezzo alle tecnologie e al web applicato al lavoro, ma il processo è inarrestabile. Inoltre, da punto di vista aziendale non nego che esistono dei vantaggi di costo – rispetto alle trasferte di persone, mezzi e merci – e di flessibilità, potendo organizzare anche più volte appuntamenti sullo stesso tema e offrendo maggiori possibilità di fruizione ai clienti.

Anche in altri Paesi dove Festool è presente hanno organizzato queste attività?
No. Certamente negli ultimi anni ci sono stati imput dalla casa madre verso una maggiore focalizzazione verso il web e i social, ma le singole country lavorano indipendentemente con le loro strategie. Sicuramente si lavora di più sui social nelle country del nord Europa, ad esempio in Danimarca, UK ma anche in USA. Nel resto delle country l’attività non è così forte.

La ripresa, com’è stata? E che impressioni avete per il secondo semestre 2020?
Il mese di giugno con il rientro in ufficio, il clima è stato effervescente, grazie a tutti gli arretrati che l’utilizzatore finale si è ritrovato ad affrontare. Ora, il lavoro che stiamo cercando di fare, con i nostri rivenditori, è pianificare l’attività dei prossimi mesi, da luglio a dicembre. Senza un’adeguata pianificazione rischiano di essere mesi più duri. La sensazione è che tutti stiano correndo senza pensare al medio, lungo periodo, perché devono rispondere ad una domanda impellente; noi stiamo cercando di aiutarli in modo che i prossimi non siano mesi con il crollo verticale. Quello che è certo è che il mercato dell’elettroutensile risentirà dell’onda lunga del lockdown.

Il Covid porterà delle modifiche nell’assetto distributivo italiano?
Lavorando in una multinazionale, abbiamo la visione di un’Europa dove, i Paesi con la presenza di una rivendita tradizionale ancora molto forte sono la Spagna e soprattutto l’Italia. Qui da noi il trade è leader per il mercato degli elettroutensili e non ho nessun dato che mi dica esserci una direzione contraria, quantomeno a breve.



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