Dal parquet al caffè: l’EUDR ridisegna le filiere

L’Unione Europea ha introdotto una nuova normativa destinata a cambiare in profondità le filiere produttive: dal 2026 per le grandi aziende e dal 2027 per le PMI.

Si tratta dell’EUDR (European Union Deforestation Regulation) e coinvolge tutti i prodotti immessi sul mercato europeo che dovranno dimostrare di non derivare da terreni disboscati illegalmente.

Un cambiamento che riguarda settori chiave per l’Italia – dall’arredamento all’edilizia, dal packaging all’alimentare – e che richiederà tracciabilità completa, certificazioni puntuali e registrazioni sul nuovo sistema europeo.

Le nuove regole mirano a

  • evitare che i prodotti elencati che gli europei acquistano, usano e consumano contribuiscano alla deforestazione e al degrado delle foreste nell’UE e nel mondo
  • ridurre le emissioni di carbonio causate dal consumo e dalla produzione dell’UE dei prodotti in questione di almeno 32 milioni di tonnellate metriche all’anno
  • affrontare tutta la deforestazione determinata dall’espansione agricola per la produzione dei prodotti di base che rientrano nel campo di applicazione del regolamento, nonché il degrado forestale

La tecnologia al servizio della sostenibilità

La sfida principale è nella gestione dei dati. Senza strumenti digitali, il monitoraggio di lotti e certificazioni rischia di diventare un processo complesso e oneroso.

“L’EUDR non va vista solo come una legge restrittiva – spiega Giulia Colombi, Responsabile Qualità e Marketing di STESI, azienda che sviluppa soluzioni digitali per supply chain e produzione – ma come un’opportunità per rendere la filiera più trasparente e competitiva”.

In questo senso l’azienda tecnologica ha messo a punto silwaSUITE, una piattaforma che consente alle imprese di: tracciare il percorso delle materie prime dal fornitore al cliente finale, archiviare e condividere la documentazione richiesta, dialogare direttamente con il portale europeo EUDR, monitorare l’intera supply chain in tempo reale.

“Con l’EUDR la tracciabilità diventa obbligatoria – sottolinea Matteo Corazza, Product Owner di STESI – e la logistica si trasforma in un alleato strategico: senza sistemi integrati è impossibile garantire i livelli di controllo richiesti dall’Europa”.

“La vera sfida – conclude Colombi – è trasformare la compliance in un motore di crescita: con il giusto supporto tecnologico, le aziende possono dimostrare il loro impegno per la sostenibilità e guadagnare competitività sul mercato europeo”.

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