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Speciale Edilizia. Eternedile: uno sguardo tra passato e futuro (con apertura al brico)

di Giulia Arrigoni e Giulio Le Serre

Con 27 punti vendita per edilizia e ferramenta professionale, 7 sale mostra per arredo bagno, pavimenti e rivestimenti, 2 centri di lavorazione del ferro e 1 stabilimento per la produzione di prefabbricati e solai, Eternedile è oggi una realtà leader nella vendita di materiale edile. Una storia lunga 65 anni, che ha oggi, nel suo presidente Franco Nessi, una figura fondamentale per lo sviluppo aziendale.

Abbiamo intervistato Franco Nessi, titolare, andando ad approfondire alcuni temi salienti del business di Eternedile ma anche del settore edile, in generale; settore che, per certe merceologie, sempre più si avvicina al nostro mondo del brico.

Tuttavia, nonostante le evidenti sovrapposizioni: “È importante non perdere di vista l’elemento core business, l’edilizia tradizionale – ci racconta Franco Nessi – senza però dimenticarsi di innovare, andando ad aggiungere nuovi elementi. A quello che è sempre stato il classico concetto di magazzino edile, ci è sempre più piaciuto inserire qualcosa in più, qualcosa che superasse il vecchio concetto di magazzino polveroso e male organizzato. Una filosofia ci ha portato a trasformare i nostri spazi di allestimento rendendoli “polvere free”, trasformandoli in ambienti confortevoli che avvicinino l’idea di magazzino a quella di un negozio, aprendoci anche al settore Brico”.

Nuove figure professionali e non

Nuove figure professionali, ci spiega Nessi, non più solo i classici “muratori”. La comparsa di nuovi professionisti e privati ha creato nuove esigenze nel mercato della distribuzione.

Non esiste nessuna giustificazione nel presentare ed esporre il materiale in modo disordinato, buttato lì, accatastato alla rinfusa, nemmenoo la giustificazione di un target poco pretenzioso in fatto di esposizione può essere valida. Il nostro obiettivo è quello di presentare prodotti professionali ordinati, inseriti all’interno di scaffalature, richiamandoci alla grande distribuzione”.

Diventa così, in questo settore, sempre più frequente l’abbinata professionista-privato, l’impresa che porta il privato e, con lui, decide cosa acquistare, come e dove posare e i vari elementi. Nonostante la clientela sia rappresentata per la grande maggioranza da professionisti (90%), l’abbinata professionista-privato sta prendendo sempre più piede.

“Facciamo i conti sempre più spesso con privati che arrivano accompagnati con il proprio professionista: ormai il vecchio motto del do it for yourself sta cedendo il passo al nuovo do it for me. È importante perciò seguire il nuovo che avanza e distinguersi anche in piccoli dettagli, cercando di essere sempre un passettino più avanti dei nostri concorrenti”.

Rivoluzionare il vecchio concetto di magazzino, i suoi spazi, la sua esposizione per dare un nuovo concetto di ordine; un miglioramento che può andare ad impattare anche sulla tipologia di assortimento merceologico.

“Questo è un punto cruciale in cui cerchiamo di essere molto attenti. Aumentare la gamma dei materiali necessita sempre di una razionalizzazione accurata delle scelte, per non rischiare di generare soltanto mera confusione. Bisogna capire dove cresce la domanda per favorire, al contempo, una buona presenza di prodotto, diminuendo le giacenze in magazzino e favorendo la continua rotazione della merce”.

Si può parlare, qui, anche di servizi integrati, utilizzati per offrire un supporto al cliente che sia in linea con il moderno mondo del commercio: quali servizi possono distinguere un’azienda da un’altra in questo settore?

La risposta è semplice ma nasconde un lavoro molto complesso. “I servizi che noi offriamo – prosegue Franco Nessi – vogliamo che rappresentino i veri punti di forza del nostro business. In particolare, quelli legati al trasposto sono molto apprezzati e il fatto di aver mantenuto una nostra flotta di automezzi – senza cercare la semplificazione di dare in appalto conto terzi – per le consegne in cantiere, ci permette un intervento rapido, capillare e tempestivo. Un altro servizio apprezzato è il recupero del pietriccio da smaltire dopo gli interventi di ristrutturazione. Noi pensiamo allo smaltimento, mentre il cliente può rifornirsi di ulteriore materiale da portare in cantiere, senza fare viaggi a vuoto e risparmiando molto tempo”.

L’evoluzione della rivendita edile

Parlando più in generale, di come il settore della rivendita edile stia attraversando questo periodo di crisi e incertezza, dal 2008 ad oggi, Franco Nessi spiega che: “certamente qualcuno ha chiuso ma, per lo più, si sono verificate acquisizioni: di fatto, possiamo dire che sono in pochi ad avere cessato l’attività definitivamente, perlopiù si è trattato di spostamenti. È poi, è importante sottolineare che, mentre un tempo si poteva lavorare sull’onda dell’emotività, oggi non si può più concepire l’idea di tenere aperta una filiale se questa non raggiunge il fatturato necessario. Si deve lavorare con maggiore razionalità, negli investimenti, valutando i criteri di convenienza e opportunità”.

Franco Nessi prosegue sottolineando l’importanza di razionalizzare anche acquisti e risorse. “Ho fatto parte per cinque anni di un consorzio – Edintesa. L’idea di base era buona, tuttavia, quattro anni fa ne siamo usciti poiché avevamo l’esigenza di personalizzare meglio i nostri acquisti. In questo modo, riusciamo a selezionare meglio i prodotti e fare contratti a misura di cliente. È l’urgenza, sempre più stringente dei nostri tempi, di customizzare ogni passaggio della filiera, cosa che era impossibile fare all’interno di un consorzio, essendo troppo vincolati. Eternedile non è una realtà regionale, siamo allungati sul territorio nazionale, da Milano a Siena e, per questo motivo, abbiamo bisogno di curare nel dettaglio l’acquisto dei materiali, declinandoli secondo necessità”.

Una domanda particolarmente mirata cade sul tema della propensione agli acquisti da parte degli utenti. “Diciamo che si sta manifestando sempre più l’attenzione verso la vendita del cosiddetto “sacchetto”, sintetizzabile nella formula “compro quello che mi serve – prodotti essenziali e sempre necessari, come intonaci, colle, rasanti prodotti chimici. Di rovescio abbiamo segnalato un calo di tutti quei materiali adoperati per lavori di fondazione: parliamo di ferro, laterizio, coperture, solai. Questa tipologia di materiali ha avuto un ridimensionamento notevole. Tuttavia, anche in questo caso, è opportuno razionalizzare e cercare l’opportunità che si può generare, vale a dire il risparmio di spazio. Questi materiali sono molto ingombranti e, per conservarli, servono piazzali molto ampi: eliminandoli si può fare a meno di avere superfici esterne molto estese e, di conseguenza, si può andare a risparmiare sulle imposte di Tasi e Tari. Anche questo è parlare di utile!».

Da chi compra un rivenditore edile? Per Eternedile la risposta è quasi unica. “Considerando la nostra dimensione riusciamo a comprare tutto direttamente dal produttore. Nonostante esistano grossisti, questi si occupano per lo più di prodotti d’importazione. Può essere certamente comodo, ma, in linea di massima, preferiamo rivolgerci al produttore”.

“Quello che Eternedile vuole rimarcare – conclude Franco Nessi – è la propria intenzione di stare al passo con i tempi, arricchirsi di una mentalità distributiva similare a quella dei migliori centri brico, aperta a un’eterogeneità di professionisti e innovando alcuni processi. Sia per distinguerci che per far sì che alcuni aspetti dimensionali possano venire a nostro vantaggio: non possiamo competere con le grandi realtà della Gdo; possiamo altresì confrontarci con loro e sviluppare i nostri punti di forza per rendere unico il nostro know-how”.

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Franco Nessi, titolare Eternedile

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