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Quanto vale il settore garden in Italia?

Prosegue l’analisi dei settori distributivi legati al DIY con una analisi originale sul sistema di offerta del settore garden, un settore che presenta una forte capillarità a livello nazionale, ma con dati molto differenziati nelle diverse regioni in base alle tipologie di sola vendita o anche di produzione e vendita. Facciamo il punto anche economico del settore sui dati di bilancio 2021 in esclusiva per TEN Lab

Il settore gardening in Italia, secondo varie stime, vale circa 3 miliardi di euro ed è un settore in crescita costante. L’analisi del settore può essere fatta a partire dalle imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio con i codici Ateco relativi al sistema dei grossisti e delle rivendite al dettaglio di piante, ma come vedremo nell’analizzare il mercato andrebbero tenuti presente anche molti produttori che svolgono attività di vendita diretta e che, nel settore, rappresentano spesso realtà anche importanti a livello nazionale.

Secondo stime, le aziende della filiera florovivaistiche in Italia sono circa 24.000, e contribuiscono alla bilancia economica con l’export per quasi 1 miliardo di euro, con un saldo attivo tra import ed export di oltre 400 milioni di euro e con una crescita di fatturato tra il 2020, anno pandemico, e il 2021 che sfiora il 30%. Si tratta non solo di società di vendita delle piante ma anche di aziende che vendono i relativi accessori, substrati di coltivazione, prodotti fitosanitari, impianti di irrigazione e vasellame. Un sistema articolato che iniziamo ad analizzare in questo articolo dal lato vendita, in quanto molte aziende sono classificate come aziende agricole e quindi non rientrano nelle statistiche ufficiali Istat sulle imprese produttive e commerciali.

Un primo sguardo può essere dato dalla lettura della struttura delle aziende di grossisti e del dettaglio presenti in Italia, che in base ai dati disponibili più recenti somma 16.142 aziende, in calo del -2,1% nel 2020 rispetto al 2019, con un calo maggiore in termini percentuali per i grossisti (-4,2%) rispetto al dettaglio (-1,8%).

I grossisti rappresentano il 10,2% del totale delle aziende e questi dati evidenziano già una filiera organizzativa nella quale a 1 grossista corrispondono 10 aziende di rivendita al dettaglio. Complessivamente si tratta di 1.648 grossisti e 14.494 imprese del dettaglio, con una ripartizione molto diversificata nei due comparti. Nel settore dei grossisti la maggior parte di imprese sono imprese individuali, ben il 42,4% ma al secondo posto vi sono le società di capitali, con il 36,8%.

Nelle rivendite al dettaglio invece quattro imprese su cinque sono imprese individuali (79,5%), evidenziando già una fortissima concentrazione e frammentazione del sistema imprenditoriale, che comprende in questo caso anche le piccole rivendite di fiori e piante presenti in tutte le nostre città. Molto interessante vedere la dinamica delle imprese per tipologia nel 2020, anno ovviamente critico, con la forte contrazione tra i grossisti delle società di persone.

Dal punto di vista dell’occupazione il settore offre lavoro a oltre 31 mila addetti, con una percentuale in calo nel 2020, per ovvi motivi legati all’anno pandemico, del -5,0%, dinamica che andrà analizzata più approfonditamente quando saranno disponibili i dati 2021, ad oggi ancora non resi noti da Istat per le categorie economiche con codici Ateco a 5 cifre (codici necessari per analizzare nel dettaglio i settori). Il dato più interessante che emerge dalla lettura combinata delle imprese e degli addetti è sulla struttura media del numero di addetti per impresa, che evidenzia una notevole frammentazione, e che indica anche, come era lecito attendersi, che le forme societarie delle società di capitali e delle cooperative sono le aziende più strutturate, con a seguire le società di persone e le altre forme di impresa. La media complessiva per i grossisti è di 3,5 addetti per impresa, mentre nel dettaglio il valore scende a 1,8.

Fin qui l’analisi generale sul sistema delle imprese del settore garden. Ma dal punto di vista di mercato, quanto pesano? Una prima risposta può venire dall’analisi dei bilanci delle imprese, che come ben noto può contare solo sui bilanci delle società di capitali e su quelle del sistema cooperativo o di altre forme obbligate al deposito ufficiale del bilancio presso le Camere di Commercio, in quanto le imprese individuali e le società di persone non sono tenute alla pubblicazione dei loro dati di mercato. In ogni caso analizzare e quantificare anche territorialmente questo settore attraverso una analisi dei fatturati delle aziende permette di tracciare un quadro della concentrazione/dispersione del mercato e dare anche un peso ad una parte del sistema economico relativo al settore del gardening in Italia. Considerando tutte le imprese per le quali sono presenti ad oggi i bilanci 2021 nel Registro delle Imprese, sono stati recuperati bilanci per un totale di 1.608 aziende, afferenti non solo al settore dei grossisti e delle rivendite al dettaglio, ma anche al settore produttivo del florovivaismo, allargando dunque lo sguardo anche a soggetti produttivi che realizzano anche azioni di vendita.

La ripartizione del campione di imprese può essere considerata rappresentativa dell’universo delle società di capitali e delle cooperative e, in una qualche misura, anche del settore nel suo insieme. Complessivamente il fatturato delle società considerate nel 2021 ha sommato quasi 1,9 miliardi di euro, dei quali oltre 1 miliardo relativamente al comparto dei grossisti, 372 milioni relativi alle rivendite al dettaglio e 462 milioni riferiti alle imprese di produzione e vendita di piante.

Analizzando la distribuzione territoriale delle imprese e del fatturato emerge in modo molto chiaro il forte peso assoluto del numero di imprese in alcune regioni, peso che tuttavia si modifica nell’analisi della ripartizione del fatturato, con Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia che presentano i numeri più rilevanti in termini di numero di imprese, ma con Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana che presentano i dati più significativi a livello di giro d’affari.

In termini di numero di imprese è il Sud a presentare le percentuali maggiori, con il 27,3% del campione analizzato, seguito dal Centro con il 24,2%, dal Nord Ovest con il 21,6% e dal Nord Est con il 14,7%, per chiudere con le Isole al 12,3%. La regione più rappresentata a livello nazionale in termini di numero di imprese è la Campania, sia nel dato medio generale che in quello relativo al solo comparto dei grossisti.

Questi dati tuttavia cambiano se si analizza la ripartizione dei fatturati a livello territoriale, dove si evidenzia il grande peso del Nord Ovest, 33,2% del totale, seguito dal Nord Est con il 25,8% e poi dal Sud al 17,7%, dal Centro con il 17,0%, per chiudere con le Isole al 6,4%. Molto significative le ripartizioni delle percentuali dei fatturati analizzati nelle diverse regioni, dove spicca nel comparto dei grossisti la Liguria con il 21,0% del fatturato, seguita da Veneto (14,6%) e Toscana (13,1%), mentre nel comparto delle rivendite al dettaglio emerge la Lombardia con il 37,9% seguita da Veneto (11,9%) e Lazio (10,7%), mentre infine nel settore della produzione florovivaistica è il Friuli Venezia Giulia al primo posto con il 16,5% del giro d’affari, seguito da Emilia Romagna (11,5%) e Campania (11,2%).

Modelli diversi, dunque, nei diversi comparti e nei diversi ambiti territoriali, come evidenziano i dati relativi al fatturato medio per impresa. La ripartizione, riportata in tabella, evidenzia una forte diversificazione, nella quale emerge come complessivamente siano le aziende del Nord Est a presentare il valore medio più elevato, superiore a 2 milioni di euro, con quelle del Nord Ovest a 1,8, mentre scendendo al Centro si passa poco più di 800 mila euro, a 760 al Sud e a 610 nelle Isole.

Questi valori tuttavia sono molto diversificati anche per comparto, dove il valore medio di fatturato dei grossisti è pari a 1,7 milioni di euro, contro i 610 del dettaglio e oltre 1,2 milioni per le aziende di produzione florovivaistica. L’incrocio tra le due componenti, comparto e territorio, mette in evidenza come in termini assoluti siano le aziende florovivaistiche del Nord Est ad avere il valore medio di bilancio più elevato, oltre 3,3 milioni di euro, seguiti dai grossisti del Nord Ovest con 2,4 milioni e da quelli del Nord Est con 2,2 milioni. A 1,6 milioni vi sono i grossisti del Centro.

A livello regionale le aziende che presentano i valori medi più elevati, tra i grossisti, sono quelle della Basilicata (oltre 9 milioni di euro), seguite da quelle del Veneto e della Liguria, con circa 3,5 milioni, mentre spiccano quelle del settore florovivaistico del Friuli Venezia Giulia con oltre 9,5 milioni di euro, seguite da quelle del Trentino Alto Adige con quasi 4 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio la distribuzione del numero di imprese per dimensione di fatturato emerge il rapporto inverso tra quantità di imprese per singola classe e percentuale di fatturato della classe sul totale complessivo. Nel comparto dei grossisti nel 2021 vi erano 22 aziende con oltre 10 milioni di euro di fatturato, pari al 3,5% delle aziende che tuttavia sommano il 31,0% del giro d’affari, un valore simile a quello del sistema del dettaglio, dove tuttavia il 31,1% del giro d’affari è rappresentato da sole 4 aziende con oltre 10 milioni di euro di fatturato, con altre 7 che rappresentano un ulteriore 11,4% e altre 10 con un 10,2%. In sostanza nel sistema delle rivendite al dettaglio 21 aziende sommavano nel 2021 ben il 52,7% del giro d’affari del totale del campione riferito al comparto analizzato.

Numeri ancora più eclatanti nel comparto del florovivaismo, dove 45 imprese (su 372) che avevano oltre 2,5 milioni di euro di fatturato sommavano nel 2021 due terzi di tutto il giro d’affari analizzato. Ovviamente e analogamente ad altri comparti, per come è organizzato il territorio italiano e come è distribuito il mercato della produzione e vendita di fiori e piante, si evidenzia una notevole differenziazione tra i modelli produttivi nelle diverse aree del paese, con una frammentazione che tuttavia è anche legata ai luoghi stessi della produzione.

In futuro sarà interessante analizzare la filiera complessiva, che ovviamente oltre al sistema primario di fiori e piante, vede coinvolti anche i produttori dei vari accessori, compresi substrati di coltivazione, i prodotti fitosanitari, gli impianti di irrigazione e il vasellame, ovvero tutto ciò che rende il settore garden sempre più attrattivo per i consumatori, come evidenziano le crescita molto rilevanti dei fatturati 2021 sul 2020 e che monitoreremo nei prossimi articoli appena i dati 2022 saranno disponibili.

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