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Mercato ferramenta: meno imprese ma più solide

Mercato ferramenta: meno imprese ma più solide

Il mercato della ferramenta in Italia: tra riduzione delle imprese e rafforzamento strutturale. L’analisi di Assofermet Ferramenta.

Negli ultimi cinque anni (2019-2024), il settore della ferramenta in Italia ha attraversato una fase complessa e densa di trasformazioni. A fronte di scenari inediti, caratterizzati da crisi economiche globali e cambiamenti strutturali, le imprese del comparto hanno dovuto riorganizzarsi, rivelando tanto fragilità quanto potenzialità di consolidamento. Lo conferma la nuova nota di mercato pubblicata da Assofermet Ferramenta e realizzata in collaborazione con Creditsafe.

Fuga dal mercato: 2.100 imprese in meno in cinque anni

Uno dei dati più rilevanti è la contrazione del numero di imprese attive, che si è ridotto a un ritmo medio del -3% annuo. Nel complesso, si è passati da oltre 20.500 realtà (tra ingrosso e dettaglio) a circa 18.400.

A essere più colpite sono state le società di persone e le ditte individuali, mentre le società di capitali hanno mostrato una maggiore tenuta, confermando una struttura più resiliente alle difficoltà economiche.

Nel 2024, il numero di imprese nel settore ferramenta continua a diminuire soprattutto nel Centro e Sud Italia (rispettivamente -3,8% e -3,3% rispetto al 2023). Tuttavia, analizzando le due componenti del comparto, emergono dinamiche diverse: nell’ingrosso il calo è più marcato nel Nord-Est e Sud (-3,8% e -3,3%), mentre il Centro migliora (dal -4,3% al -2,6%); nel dettaglio, le riduzioni maggiori si registrano invece nel Centro e Nord-Ovest (-4% e -3,6%).

Nel commercio all’ingrosso, il numero di chiusure sì è mantenuto stabile trai il 2021 e H  2024  (da 30.278 a 29.923  unità) registrando nell’ultimo anno una contrazione del -2,6% rispetto all’anno precedente. Il dettaglio, invece, continua a mostrare un incremento delle chiusure con un aumento medio annuo intorno al 6,5%: da 50.167 nel 2021 a 60.003 imprese nel 2024, registrando un aumento significativo dei +7,9% nel 2024, il valore più alto degli ultimi anni.

Nonostante il calo delle aziende attive, i livelli occupazionali sono rimasti relativamente stabili. Questo ha portato a un aumento del numero medio di addetti per impresa, a indicare un processo di concentrazione e rafforzamento dimensionale all’interno del settore.

Indicatori finanziari: liquidità e solidità crescenti

Il settore ha registrato una riduzione del fatturato nel 2023 che si è attestato intorno ai 16,8 miliardi di euro e una flessione del 4% rispetto al 2022. Diminuiti anche i costi di produzione, sempre del 4% ma anche gli utili e i. argini, rispettivamente del 2,6 e del 5,7%.

Dal punto di vista economico-finanziario, i dati sui bilanci 2023 segnalano una tendenza verso la solidità: calano le esposizioni verso il sistema bancario, mentre crescono le disponibilità liquide e il patrimonio netto delle imprese dell’ingrosso (+14,8 e +10,5%) e del dettaglio (utili a +1,2%). Si tratta di segnali che indicano una gestione più prudente e orientata alla sostenibilità nel medio-lungo termine.

Il settore della ferramenta in Italia si contraddistingue per un’elevata concentrazione dei ricavi: solo lo 0,8% delle imprese genera ben il 39% del fatturato complessivo. Al contrario, oltre la metà delle aziende produce appena il 5,4% del fatturato totale. Un dato che conferma la presenza di grandi player dominanti e una vasta platea di microimprese.

Lombardia, Veneto e Trentino si confermano le regioni con maggior impatto sul fatturato dei grossisti, mentre per il dettaglio si segnalano Lazio e Veneto.

Il nodo del ricambio generazionale

Un altro elemento critico riguarda l’età degli imprenditori. Nell’ingrosso, il 43% delle aziende ha una compagine aziendale con età media superiore ai 60 anni. Anche il dettaglio presenta un’età media avanzata, pur in misura minore. Il tema del passaggio generazionale si impone dunque come una priorità strategica per garantire continuità e innovazione nel comparto.

Nell’ingrosso le regioni con la più elevata incidenza di dirigenti over 65 sono l’Umbria, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia. la stessa regioni si distingue con lo stesso primato anche per quanto riguarda il dettaglio.

La riduzione del numero di imprese, se accompagnata da un aumento delle dimensioni medie, da una maggiore solidità finanziaria e da strutture societarie più stabili, può rappresentare un’opportunità. Questa evoluzione potrebbe infatti facilitare il necessario processo di ricambio generazionale e rendere il comparto più competitivo nel lungo periodo.

  • Mercato Ferramenta Italia - Assofermet Ferramenta giugno 2025
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  • Mercato Ferramenta Italia - Assofermet Ferramenta giugno 2025

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