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Kasanova tra sostenibilità e responsabilità sociale

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Redazione

Kasanova ha presentato il suo secondo bilancio di sostenibilità che ha come focus ed obbiettivo la pubblicazione trasparente di numeri, iniziative e tematiche, valori fondanti su cui si poggia la cultura aziendale dell’insegna.

Le strategie multicanale attente al consumatore che privilegia il web, ma anche a chi sceglie un qualsiasi store o il punto vendita di fiducia per il suo shopping tour, fino a quel target crescente che utilizza entrambi i canali, sono sempre di più una tendenza da cui non si può prescindere per la gestione di successo di qualsiasi attività commerciale.

Per Kasanova, catena italiana di casalinghi con 750 punti vendita e un fatturato nel 2022 di 350 milioni di euro, il modello di business oggi imprescindibile prevede, come sottolinea Silvia Brambilla, Amministratrice, Hse & Quality manager di Kasanova SpA, “canali di vendita strategici in un percorso di omnichannel strategy che ha come mission l’unione sinergica tra il sempre più determinante canale online e quello più classico e tradizionale”.

Sostenibilità e responsabilità sociale

Le strategie di approccio al cliente però non bastano, oggi, la globalizzazione dei mercati, insieme a velocità e flessibilità d’impresa, impongono offerte al passo coi tempi e standard di qualità elevati che non possono e non devono prescindere da canoni precisi di sostenibilità e responsabilità sociali.

“Questo vuol dire – precisa Silvia Brambilla – rispettare e diffondere valori legati al rispetto dell’ambiente, alla tutela delle persone e alla gestione corretta dello sviluppo economico”.

È su queste basi che Kasanova ha presentato il suo secondo bilancio di sostenibilità che ha come focus ed obbiettivo la pubblicazione trasparente di numeri, iniziative e tematiche, valori fondanti su cui si poggia la cultura aziendale dell’insegna.

Dalla ricerca di innovazione alla scelta conseguente di mercati e fornitori selezionati con cura in base a criteri di validità del prodotto e professionalità degli stakeholder, mettendo comunque sempre in primo piano, un’attenzione specifica alla sicurezza sul lavoro, ai diritti umani e, in modo particolare, alla tutela dell’ambiente.

Kasanova tiene a sottolineare il suo sostegno a interi progetti dedicati alla sostenibilità, volendo dimostrare di essere un brand che ha ormai da tempo svoltato verso il “green” e, contestualmente, appoggia iniziative del Terzo Settore, con interventi su opere benefiche mirate.

“La pubblicazione di questo distinto bilancio inerente l’attività 2022 – conclude Silvia Brambilla -, è la volontà precisa di attivare uno strumento di dialogo e trasferire, attraverso un documento ufficiale, il nostro work in progress relativo a tutte quelle azioni che Kasanova ha realizzato in ambito sociale, economico ed ambientale, con lo scopo unico di proseguire nel cammino di uno sviluppo sostenibile”.

Il secondo Bilancio di sostenibilità di Kasanova

In questo secondo bilancio di sostenibilità si possono trovare dati e indicatori relativi al 2022, oltre che alcune informazioni e dati sugli anni precedenti.

Il Bilancio è composto di sette parti. Nella prima parte è lo stesso amministratore delegato di Kasanova, Maurizio Ghidelli, a raccontare il percorso di sostenibilità intrapreso dall’azienda.

La seconda parte è invece dedicata agli stakeholder, mettendo in evidenza esigenze e priorità, oltre agli strumenti di coinvolgimento che l’insegna ha in essere e di cui si vuole dotare.

Nella terza parte vengono approfonditi gli obiettivi di sostenibilità e i traguardi da raggiungere in un programma che si inserisce nell’Agenda di Sostenibilità 2030 dell’ONU.

La quarta e la quinta parte sono dedicate interamente all’azienda. Prima agli aspetti organizzativi legati ai clienti, ai fornitori ai prodotti e alla radicata presenza territoriale (attualmente sono 750 i negozi Kasanova sul territorio nazionale – n.d.r.). Nella quinta parte invece l’attenzione si sposta verso i collaboratori e i dipendenti (2.103 con un’età media di 35 anni), spina dorsale dell’azienda, mettendo in evidenza tre parole chiave: educazione, formazione e valorizzazione della diversità.

La sesta parte è dedicata alle strategie e alle azioni messe in atto per la tutela dell’ambiente: dai materiali utilizzati per i prodotti messi in vendita, all’energia, ai trasporti e al ciclo dei rifiuti.

Il Bilancio si conclude con l’ultima e settima parte, in cui vengono specificati gli argomenti e i temi che non sono stati inclusi nel Bilancio, indicandone le motivazioni.

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