Costituita nel 1984 da Dino Braganti, l’omonima ferramenta è situata a Città di Castello, in Località Cerbara, ovvero la zona industriale della cittadina umbra, nell’Alta Calle del Tevere. Un’attività che si è via via evoluta e ampliata nell’assortimento, toccando tutti gli ambiti quali agricoltura, industria, artigianato e, non ultimo, il privato.
1,5 milioni di fatturato, 35 mila referenze, per una superficie di circa 1000 mq di vendita e magazzino, gestiti dalla famiglia, in particolare da Nico Braganti, 33 anni, figlio del fondatore, che lavora in azienda dal 2004 con grande entusiasmo e passione, a dispetto del difficile passaggio generazionale che spesso affligge la distribuzione del nostro settore. “ Lavoro in ferramenta ormai da 15 anni e lo faccio con passione grazie anche al fatto che mi piace stare a contatto con le persone e risolvere le loro esigenze e necessità” commenta Nico Barganti.
L’attività inizia in un’altra sede, però…
Si, il suggerimento di aprire una ferramenta arrivò dai miei nonni. E il consiglio fu proprio di aprire qui, in una zona che stava crescendo e che prometteva, così com’è stato, di diventare un’area di riferimento per l’industria e l’artigianato del territorio. La prima sede, più piccola, era qui vicino, a 100 metri, per un totale di 60 mq di superficie di vendita. Successivamente ci siamo spostati nella sede attuale che occupa 400 mq di area di vendita e 600 mq dedicati al magazzino.
Organizzate qualche attività promozionale aggiuntiva durante l’anno?
Nel trentesimo anno di attività abbiamo festeggiato con l’organizzazione di un open day, che abbiamo voluto dedicare all settore del giardinaggio. L’abbiamo allestito sia nel punto vendita sia nella strada antistante, con tensostrutture e la presenza di aziende espositrici. E’ andato talmente bene che, da allora, ogni anno ad aprile, lo replichiamo, cercando di proporre qualcosa di nuovo. Quest’anno, sempre con la collaborazione delle aziende, abbiamo organizzato le prove in campo che sono state molto apprezzate, in particolare per l’utilizzatore finale che magari non conosce a fondo tutte le possibilità di prodotti come, ad esempio, l’idropulitrice o il rasaerba.
Perché proprio il giardinaggio?
E’ un settore che ci sta dando soddisfazione, al di là degli effetti bizzarri della meteorologia, tanto che per noi è diventata una specializzazione che ci viene riconosciuta dal mercato. Credo che oggi e più che mai in futuro, la specializzazione sia necessaria. Va bene comporre un assortimento completo per le molteplici esigenze della clientela, tuttavia è bene essere riconosciuti in merito ad un prodotto o un insieme di prodotti per i quali sei davvero andato a fondo con l’assortimento. Per questo abbiamo scelto il giardinaggio ma anche il servizio per la duplicazione di chiavi e telecomandi.
Specializzazione significa anche assistenza, soprattutto nel post vendita. Nel vostro caso, la fornite?
Certamente, in particolare per l’area garden lavoriamo con un’officina interna gestita da mio zio, Alessandro Angeli. E’ un tassello essenziale per noi dettaglianti, cosiddetti “tradizionali”, che non possiamo certo fare concorrenza alla moderna distribuzione specializzata. Noi dobbiamo fornire un servizio di vendita eccellente, in tutte le sue fasi, e caratterizzarci, magari proprio nei settori che ancora la gds non tratta o non tratta in modo adeguato.
Questa filosofia vale anche per i marchi?
Talvolta sì. Piuttosto che avere in assortimento prodotti di un determinato marchio che magari dà poco margine e in più è oggetto di forte promozione in Gds, meglio iniziare a trattare un marchio, magari inizialmente meno conosciuto, dove è possibile lavorare con soddisfazione e farlo crescere via via, grazie anche, e soprattutto, alla reputazione del negoziante.
E’ difficile trovare prodotti alternativi con queste caratteristiche?
No, è fattibile per chi lavora da tempo nel settore. Certamente per chi ha meno esperienza può essere complicato saper scegliere il giusto prodotto. Non tutte le aziende hanno la copertura territoriale oppure vendono ma senza le adeguate informazioni di prodotto, come ad esempio la scheda tecnica o quella di sicurezza, documentazione che il rivenditore deve assolutamente avere.
Com’è composta la vostra clientela?
Direi che possiamo suddividerla quasi equamente tra privati e professionisti e noi puntiamo molto sui privati.
Perché?
Il privato ha idee e con lui a fine giornata l’incasso è certo. Con il professionista o le aziende oggi, purtroppo, siamo costretti a stare molto attenti e, in taluni casi, pretendere il pagamento alla consegna o non fornirli. Dire che in questi ultimi anni il rischio è aumentato moltissimo è banale, ma qui, in zona, erano presenti moltissimi artigiani e molte aziende che, nel frattempo, hanno chiuso.
E chi ha preso il loro posto?
In molti casi nessuno, in altri, realtà diverse. Un esempio, qui erano presenti molti artigiani del legno che producevano mobili su misura ed era normale rivolgersi a loro. Ma oggi, chi va ancora dall’artigiano a farsi fare un mobile su misura? Si va in distribuzione moderna e con una spesa molto contenuta si arreda tutta la casa. Sono cambiati sia gli stili di vita ma anche la disponibilità di denaro, che si è ridotta. E così, noi, che 15/20 anni fa avevamo 20 metri lineari di pomoli per le maniglie, oggi ne ho al massimo due e il cliente che me li chiede non è più l’artigiano ma il privato che li vuole cambiare perché quelli che ha non gli piacciono più.
Il cliente privato?
Il mercato è profondamente cambiato. Oggi il cliente prima di fare un acquisto viene in negozio più volte e sempre si porta appresso una mole di fogli stampati da internet sul prodotto che deve acquistare, le caratteristiche e le recensioni. Ma è ugualmente incerto e insicuro.
Perché?
Perché pur avendo guardato l’impossibile su internet e letto giudizi negativi e positivi, la conoscenza del prodotto rimane del tutto superficiale. E allora viene in negozio e si affida a te rivenditore che sei sul territorio da anni, che hai esperienza e proprio perché hai una reputazione da difendere lo consigli nel modo più opportuno. Insomma, nonostante ul web, il cliente ha sempre bisogno di una guida che gli infonda sicurezza e serenità nell’acquisto.
Come si chiude il 2019? E il 2020?
Diciamo bene, ma il momento storico non aiuta. Troppa incertezza e instabilità politica ha come effetto l’immobilità. Sono tutti fermi e anche noi, che vorremmo ampliare l’attività, sinceramente, ci siamo fermati e ci stiamo pensando molto attentamente.
Bravissimi, queste sono le realtà commerciali che occorrono.