Tendenze

Luce e Profitto: il successo di un Punto Vendita passa dalla luce

Alessandro Gatti e Maurizio Baseggio di Sacchi Elettroforniture

Nel mondo del retail moderno, dove l’esperienza del cliente è la nuova moneta di scambio, l’illuminazione dei punti vendita non è più un dettaglio tecnico, ma un vero e proprio strumento di marketing strategico.

Ne abbiamo parlato con Sacchi Elettroforniture, importante realtà nella distribuzione di materiale elettrico e rinnovabili, che al suo interno ha Studio Luce una divisione specializzata nello sviluppo di proposte illuminotecniche, che trasforma negozi, supermercati e showroom in ambienti coinvolgenti dove la luce diventa racconto, emozione, valore. In particolare, abbiamo intervistato: Alessandro Gatti, Studio Luce Manager, Maurizio Baseggio, Key Account Studio Luce e Simone Comi, Lighting Specialist Studio Luce.

“Non esiste una regola fissa per illuminare un negozio. Ogni ambiente ha la sua anima e il nostro lavoro è scoprirla insieme al cliente. Ecco perché l’illuminazione non è solo un insieme di watt e pannelli, ma un ‘simposio armonico’ – come è stato definito dagli intervistati – tra tecnica, materiali, emozione e, soprattutto, identità”.

Prima di entrare nel merito vediamo i cinque motivi di base che consentono di poter dire che l’illuminazione del negozio influenza gli acquisti:

  1. Dirige l’attenzione del cliente verso i prodotti ad alta marginalità
  2. Crea atmosfera coerente con l’identità del brand
  3. Aumenta il tempo di permanenza e la propensione all’acquisto
  4. Migliora la resa visiva dei prodotti (colore, texture, brillantezza)
  5. Permette flessibilità stagionale con soluzioni LED dinamiche

Dalla luce tecnica all’esperienza emotiva

Mentre la grande distribuzione tende a prediligere soluzioni piatte e uniformi – 1000 Lux su tutta la superficie – le boutique di alta gamma, i concept store e persino i supermercati d’élite, stanno scegliendo approcci personalizzati.

“Nel retail moda, ad esempio, si lavora moltissimo sulla verticalità e sugli accenti drammatici. La luce guida lo sguardo, enfatizza il prodotto, crea atmosfera. È come se il cliente entrasse in una galleria d’arte.”

Nei supermercati di nuova generazione, la luce non si limita più a illuminare, ma costruisce vere e proprie atmosfere. Luce fredda per il pesce, calda e rosata per la carne, diffusa e morbida nella zona ristoro: ogni reparto richiede una resa visiva diversa, capace di valorizzare il prodotto e guidare la percezione del cliente. Il risultato? Un supermercato che sembra un ristorante stellato, dove anche il banco del pesce diventa una vetrina di design.

Abbiamo raccolto alcuni esempi di applicazione concreta dell’illuminazione nel retail, a seconda del settore e della strategia di vendita:

  • Retail Moda: accenti luminosi, verticalità, atmosfera teatrale, rese cromatiche elevate
  • Supermercati Premium: luce dedicata per carne, pesce, pane.
  • Gioiellerie: temperature di colore dinamiche per esaltare oro, diamanti e pietre preziose
  • Outdoor e Garden: illuminazione paesaggistica. Focus sull’illuminazione serale per stimolare gli acquisti.

E nel brico? “Nella distribuzione brico spesso i reparti bagno, cucina o garden sono illuminati in modo piatto, neutro. È un’occasione persa. La luce può creare suggestione, emozione, desiderio. E spingere all’acquisto.”

La luce vende

“Una luce sbagliata può “uccidere” qualsiasi prodotto, anche un diamante, un orologio o un’auto. – affermano con convinzione -Non è solo una questione estetica, ma commerciale: l’illuminazione aumenta l’attrattività, influenza la percezione del prezzo e fidelizza il cliente”.

Con la tecnologia LED, la luce diventa uno strumento di vendita a tutti gli effetti. Temperature di colore regolabili, ottiche orientabili, gestione dinamica in base alla stagionalità o al layout: oggi si può creare l’atmosfera ideale con un semplice tocco sull’app. Più caldo a Natale, più freddo in estate, più brillante nelle zone promo.

Le possibilità sono (quasi) infinite:

  • Adattare la temperatura colore alle stagioni;
  • Evidenziare aree strategiche per guidare il cliente;
  • Regolare intensità e diffusione in tempo reale;
  • Automatizzare la gestione di zone specifiche (promo, eventi, ecc.).

I benefici? Non solo estetici: maggiore efficienza energetica, minori consumi e una resa per metro quadro nettamente superiore.

Il valore aggiunto del servizio su misura

Naturalmente per ottenere i risultati descritti occorre una progettazione accurata dell’illuminazione del punto vendita, che tenga in considerazioni tutte le variabili derivanti dalle caratteristiche del negozio, dai prodotti esposti e dalle emozioni che si intendono suscitare nel cliente.

“Noi non vendiamo un prodotto, vendiamo un progetto – sottolineano gli intervistati -. Ogni installazione nasce da un audit approfondito, dalla comprensione del gusto del cliente e dall’analisi dell’ambiente, fino alla simulazione in 3D dell’effetto finale”.

E l’illuminazione outdoor? Anche lì, nulla è lasciato al caso. “Una pianta illuminata correttamente esplode di fascino. È il tocco finale che fa dire: wow.”

Conclusione: la luce come asset strategico

In un’epoca in cui la differenziazione è tutto, l’illuminazione si rivela un alleato silenzioso ma potentissimo. “Se una luce può far sembrare un prodotto banale o desiderabile, immaginate cosa può fare per il brand di un’insegna.”

L’invito alle insegne è chiaro: non risparmiate sulla luce. Investite in emozione, atmosfera e identità. Perché la luce non illumina solo uno spazio: illumina un’esperienza. E le esperienze, si sa, vendono più di ogni altra cosa.

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