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Alti e bassi dell’intelligenza artificiale nel mondo

intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale (IA) sarà la tecnologia dominante del prossimo decennio. Di conseguenza, le competenze in materia di IA diventeranno sempre più importanti nella nostra vita professionale e personale.

Questo è ciò che emerge dall’indagine che ha coinvolto oltre 11.000 persone in tutto il mondo per il Bosch Tech Compass di quest’anno. La ricerca è stata affidata alla Gesellschaft für Innovative Marktforschung mbH (GIM), che nell’autunno 2024, ha realizzato 11.000 interviste a persone tutte di età superiore ai 18 anni, che appartenevano a sette Paesi diversi: in Germania, Francia e Regno Unito hanno partecipato 1.000 persone per Paese; in Brasile, Cina, India e Stati Uniti 2.000 persone ciascuno. Bosch non è stato nominato come cliente in nessun momento dell’indagine.

Purtroppo per noi l’Italia non è stata coinvolta nello studio; tuttavia, i dati risultanti sono di grande interesse soprattutto perché evidenziano le diverse sensibilità tra oriente e occidente.

Massima attenzione in India e Cina

La Germania, con il 72%, detiene il primato nella considerazione che l’IA sarà la tecnologia dominante del prossimo decennio. Solo due anni fa, la percentuale era del 42%. Gli intervistati in Germania vedono in questa tecnologia un potenziale ancora maggiore rispetto agli intervistati nel resto del mondo, dove la percentuale è del 67%. Dietro alla Germania troviamo la Francia (70%), la Cina (69%) e gli Stati Uniti (68%).

Se ci spostiamo invece sul fronte operativo della costruzione di competenze in tema IA, scopriamo che, anche in questo caso, la percentuale (71%) delle persone che nel mondo considera le competenze di intelligenza artificiale cruciali per il successo futuro è piuttosto rilevante.

Entrando nel dettaglio però, questa rilevanza a favore di una maggiore competenza è particolarmente diffusa in Cina (91%) e India (89%) seguite dal Brasile (77%), mentre paesi occidentali come Germania (60%) e Francia (56%) valutano la rilevanza delle competenze di intelligenza artificiale inferiore.

Essere competenti oggi

Le stesse differenze tra oriente e occidente le troviamo anche nella considerazione dell’importanza delle competenze di IA nel lavoro, oggi, nel presente. Il 56% degli intervistati in tutto il mondo ritiene le competenze di IA essenziali o importanti nel loro attuale lavoro.

I dipendenti in India (83%) e Cina (76%) in particolare vedono un alto livello di importanza. Nei paesi occidentali come Germania (41%) e Francia (38%), la percentuale è significativamente inferiore.

A conforto di questa distanza è significativo il dato sull’attuale preparazione ad affrontare l’IA nel mondo del lavoro. Secondo BoschTech Compass, uno su quattro intervistati in tutto il mondo (28%) ha già completato la formazione in intelligenza artificiale sul posto di lavoro, mentre l’11% ha in programma di farlo.

Entrando nel dettaglio anche questa volta l’India è in testa con il 57% degli intervistati formati in intelligenza artificiale, seguita dalla Cina (38%), mentre Germania (18%), Francia (15%) e Brasile (14%) mostrano percentuali significativamente inferiori.

In media, nei Paesi oggetto dell’indagine, la percentuale di coloro che non hanno intenzione di formarsi sull’IA è solo del 18%; in India, Cina e Brasile, questa percentuale è a una sola cifra.

Al contrario, il Bosch Tech Compass 2025 evidenzia come le persone a livello globale riconoscano l’importanza dell’istruzione nell’intelligenza artificiale. Quattro intervistati su cinque hanno in programma di istruirsi attivamente per comprendere e applicare meglio l’IA.

L’autoapprendimento svolge un ruolo centrale (54%). Ancora una volta la motivazione è particolarmente elevata in India (98%), Cina (95%) e Brasile (92%). È proprio l’autoapprendimento che consente, sia in India che in Cina un utilizzo, già oggi, dell’IA sul posto di lavoro da parte del 69% dei lavoratori, a fronte del 38% formati dalle aziende.

IA come materia scolastica

L’intelligenza artificiale sta acquisendo importanza anche nell’istruzione scolastica: il 63% degli intervistati in tutto il mondo sostiene l’introduzione dell’intelligenza artificiale come materia indipendente nei programmi scolastici.

Anche su questo tema spiccano Cina (84%) e India (79%) seguite dal Brasile (62%), mentre Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia si attestano a percentuali di poco superiori al 50%.

Il futuro certo dell’IA

Concludiamo sottolineando che l’intelligenza artificiale non è una tendenza passeggera, ma una tecnologia sempre più influente. Il Bosch Tech Compass 2025 rivela che il 67% degli intervistati in tutto il mondo considera l’IA la tecnologia più importante per gli anni a venire, un aumento significativo rispetto al 2024 (64%) e soprattutto rispetto al 2023 (41%).

In Germania, il 72% considera l’IA fondamentale per il futuro, davanti a Francia (70%), Cina (69%) e Stati Uniti (68%).

Le preoccupazioni sull’IA stanno diminuendo: il 43% attribuisce all’IA un impatto sociale positivo (2024: 39%). Allo stesso tempo, la percezione di potenziali effetti negativi è diminuita a livello globale al 34% (2024: 38%). In paesi come la Germania (43%, 2024: 51%) e gli Stati Uniti (40%, 2024: 50%), lo scetticismo sull’IA sta diminuendo costantemente.L’intelligenza artificiale (IA) sarà la tecnologia dominante del prossimo decennio. Di conseguenza, le competenze in materia di IA diventeranno sempre più importanti nella nostra vita professionale e personale.

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