13° Convegno Nazionale AICG: “I collaboratori al centro”
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La tavola rotonda, moderata da Giacomo Brusa, titolare di Agricola Home & Garden, è un dialogo a più voci con quattro giovani professionisti che portano sul palco le loro visioni sul futuro del settore.
Si è concluso il 16 gennaio il 13° Convegno Nazionale di Aicg (Associazione Italiana dei Garden Center, ndr) dal titolo “Naturalmente Coltiviamo Innovazione”, tenutosi al Noi Techpark di Bolzano. Tre giorni di lavori e confronto in cui si sono potute visitare le realtà aziendali del territorio e lasciarsi ispirare dagli interventi degli ospiti.
Se la prima giornata è stata dedicata alle visite presso i punti vendita Garden Paradise Siegfried – Floricoltura di Termeno sulla Strada del Vino, Psenner di Caldaro, Blumissima di Bolzano, Mondo Giardino Platter di Appiano e Floricoltura Wielander di Merano, le due giornate seguenti hanno lasciato spazio alle testimonianze di professionisti del settore e non.
Tra questi Heiner Oberrauch, fondatore di Salewa, Stefanie Starkl, che lavora come giardiniera, fiorista e architetto d’interni per l’impresa di famiglia in Austria, Alexander Kremer (Socio amministratore Garten-Center Kremer Gmbh ma anche Katharina von Bruchhausen, che ha illustrato come la fisiognomica e la postura possano agire positivamente o negativamente sull’interazione con il cliente e la vendita e Beate Weiland, professoressa associata di Didattica presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano, che ha affrontato un tema centrale ovvero come le piante siano corpi determinanti per qualificare gli spazi di apprendimento.
La tavola rotonda: la parola ai giovani
In chiusura della terza giornata di convegno, la parola è stata lasciata ai giovanissimi professionisti del settore in una tavola rotonda intitolata, “Collaboratori al centro del Centro di giardinaggio”, moderata dal titolare del Garden Center Agricola Home & Garden, Giacomo Brusa.
A partecipare sono stati Alberto Ferremi, fiorista e allestitore freelance ed ex studente dell’ITS di Fondazione Minoprio di Manager di Garden Center, Luca Malvezzi, responsabile del reparto piante presso il punto vendita Flover di Bussolengo, Nicola Marzari che, presso Calliari Fiori, è responsabile del vivaio e infine Gabriele Cantaluppi che è vivaista presso il Garden Schullian e che ha avviato da qualche anno la sua piccola attività di produzione di piante.
In quanto giovani professionisti impiegati nel settore, il loro punto di vista sulle dinamiche e aree di miglioramento è centrale soprattutto per quegli imprenditori che vogliono coltivare le relazioni con i propri collaboratori. Quale migliore occasione dunque per ascoltare le nuove generazioni?
Una “pre-visione” sul futuro
Uno dei primi punti toccati dalla tavola rotonda è il futuro del Garden Center. Quello che emerge è una prospettiva ricca e variegata, che abbraccia innovazione, tradizione e un legame profondo con la natura e le persone. Luca Malvezzi, per esempio, prevede un futuro in cui l’intelligenza artificiale e i social media avranno un ruolo centrale, ma senza mai escludere i dipendenti, che restano il cuore pulsante del punto vendita.“La tecnologia deve essere uno strumento per migliorare l’esperienza del cliente, non un sostituto dell’umanità che rende unico ogni Garden Center”, spiega.
Alberto Ferremi invece sottolinea l’importanza di un’innovazione costante, ma senza dimenticare le radici del garden come luogo famigliare e accogliente. “La cura per il prodotto e per il cliente deve rimanere centrale,” afferma, evidenziando come l’aspetto umano sia ciò che distingue il garden center dalla grande distribuzione.
Collaboratori appassionati e ben formati sono essenziali per mantenere questo equilibrio tra tradizione e innovazione. Una visione ispirata dalla natura stessa è ciò che invece propone Nicola Marzari: “In natura non ci sono sprechi né disoccupati. Il Garden del futuro deve essere “meno negozio” e più natura”. Per lui, il punto di partenza deve essere la capacità di trarre ispirazione da un ambiente naturale, andando verso una gestione più sostenibile ed efficiente.
Infine Gabriele Cantaluppi immagina un Garden del futuro che sia cultura e diffusione di conoscenza. “Il Garden Center deve esprimersi,” afferma, “e noi che ci lavoriamo dobbiamo far capire ai clienti che c’è molto di più rispetto a ciò a cui sono abituati.”
Lavorare meglio: istruzioni per l’uso
Oltre al futuro, però, è necessario fare i conti con il presente. E alla domanda “Che cosa serve per lavorare meglio?” i quattro giovani professionisti hanno dato risposte diverse tra loro ma accomunate dal concetto di fare squadra e comunicazione.
Luca Malvezzi sottolinea l’importanza di un ambiente sereno, dove il rispetto reciproco e l’armonia tra i colleghi contribuiscano a creare un clima positivo. “Andare d’accordo con gli altri e rendere felici i clienti sono aspetti fondamentali,” afferma, evidenziando come un’atmosfera serena sia il punto di partenza per lavorare bene.
Alberto Ferremi invece pone l’accento sulla valorizzazione dei collaboratori e dei giovani, attraverso un ascolto attento e una formazione adeguata. “È importante mettere in pratica le idee di chi lavora sul campo,” aggiunge, riconoscendo il valore di una leadership partecipativa e inclusiva.
Una prospettiva più pratica arriva da Nicola Marzari che guarda all’innovazione tecnologica come una risorsa per ottimizzare il lavoro, riducendo sprechi di tempo e materiali. “Sensori di temperatura, sistemi di irrigazione automatizzati e altre tecnologie possono evitare il doppio lavoro e rendere le operazioni più efficienti,” spiega.
Passione condivisa è quella che Gabriele Cantaluppi ritiene essere la chiave fondamentale per lavorare al meglio: “È importante avere un team coeso che condivida non solo la passione per il verde, ma anche altre inclinazioni e interessi.” Questo approccio permette di arricchire l’ambiente di lavoro con idee e prospettive diverse, favorendo la creatività e l’innovazione e una visione fuori dagli schemi.
Dopo la tavola rotonda è avvenuta la proclamazione del vincitore della sesta edizione del Premio Gardenia-AICG 2024, assegnato da Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia, al garden center Azienda Agricola Compagnia delle Piante Ornamentali di Tosi e C. S.S. (PR). La motivazione del premio evidenzia come l’azienda si distingua per il suo impegno nella sensibilizzazione dei clienti verso scelte sostenibili, allontanandoli dall’immaginario tradizionale del tappeto erboso all’inglese e dalla percezione negativa sugli insetti.
Una menzione speciale è stata conferita alla Floricoltura Roncador di Mezzolombardo, premiata per il suo chiosco informativo, le 1.850 specie e varietà presenti in catalogo, le iniziative di educazione alla biodiversità, l’innovativo format delle “colazioni con concerto” e il forte legame con il territorio.
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