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Minimax, la scelta della specializzazione

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Posizionato sulla SS 131 ex, a 130 mt dal Lidl e a 900 mt dal parco commerciale “La Corte del Sole” a Sestu, comune della Città Metropolitana di Cagliari, Minimax è un centro brico indipendente, aperto il 5 ottobre 2018.

Ben visibile con la sua grande vetrata d’ingresso e la scelta di un verde brillante, come colore ufficiale, Minimax nasce dalla volontà di un gruppo d’imprenditori cinesi che hanno rilevato l’immobile, precedentemente occupato da un ingrosso di abbigliamento, intuendone le potenzialità grazie all’ubicazione in una zona a forte espansione commerciale

“Attualmente, però, la proprietà è di un singolo, la trentanovenne Ye Shengzhu, già proprietaria di un ingrosso di abbigliamento”, spiega il direttore del punto vendita vendita Maurizio Puddu, con un lungo trascorso lavorativo da Cfadda e brevi periodi in Ottimax e Auchan.

Qualcosa a che vedere con altri cinesi dediti al brico in Sardegna, come Bricworld? “Solo inizialmente – continua Puddu -, dato che uno dei proprietari del gruppo, si occupa anche di individuare immobili da riconvertire a scopo commerciale”.

Il negozio

Il punto vendita conta una superficie espositiva si 2.500 mq. comprensivi di 800 mq dedicati all’area esterna. “Siamo in attesa che il comune di Sestu ci rilasci le autorizzazioni per un ampliamento di 1.500 mq al piano superiore”, prosegue Maurizio Puddu.

Uno staff di 21 persone, 500 fornitori per un totale di 15/20 mila articoli. Quali sono i punti di forza di Minimax?
Innanzitutto, la posizione molto buona, considerata la presenza di altre realtà commerciali, che ne fanno un’area con un flusso di persone importante. Poi individuerei due punti di forza molto importanti, il primo è sicuramente il personale che ha esperienza nel settore e, quindi, competenza nel rispondere alle esigenze dei clienti. Il secondo è sicuramente nel reparto garden. Abbiamo deciso per una specializzazione ampia e profonda che contempla tutti i prodotti dell’ampio comparto dedicato al giardino, verde vivo compreso. In affiancamento vale la pena citare anche un’area dedicata al Pet, molto ben costruita e gestita da due colleghi che hanno esperienza nel settore specifico. In entrambi i casi direi che offriamo un assortimento che difficilmente si può trovare nei negozi della concorrenza. Per contro, al momento non disponiamo di un reparto legno, che sarà introdotto con l’ampliamento, e di un banco ferramenta.

Ci sono dei motivi per questa scelta assortimentale?
Certo. La vicinanza di Bricoman, che si trova a meno di 10 minuti da qui. Inutile andare a battagliare su merceologie dove di fatto sono imbattibili, meglio approfondire settori dove loro sono più deboli o che non trattano. Un altro esempio? L’automotive che stiamo sviluppando con risultati di grande soddisfazione e tutta l’area dedicata all’oggettistica, casalingo e cucina, più prettamente orientata al pubblico femminile.

Scelte azzeccate?
Direi di sì. Dall’apertura siamo in crescita costante e in questo periodo di Covid, come anche per altri, abbiamo registrato performance ottime con qualche difficoltà nelle forniture a causa della grande richiesta, un esempio su tutti, i disinfettanti. Tuttavia, ce l’abbiamo fatta e l’esperienza di tutto lo staff ha fatto sì che i clienti tornino e ne arrivino di nuovi.

Come avete composto l’assortimento?
Cerchiamo ovviamente di soddisfare tutte le necessità, ma abbiamo deciso di escludere il primo prezzo, non conviene, troppe problematiche di gestione per cattivi funzionamenti e restituzione della merce. La seconda caratteristica è che Minimax è un centro brico con un assortimento molto concentrato sul cliente privato.

Servizi offerti?
Assistenza post vendita, sistema tintometrico, consegna a domicilio con eventuale montaggio e, con grande successo in tempi di Covid, la possibilità di fare ordini telefonici. Al momento non siamo attivi nella vendita on line, ma in futuro sicuramente. Siamo già organizzati, grazie all’aggiornamento in tempo reale delle giacenze, ma per tutto il resto non siamo ancora pronti.

Comunicazione? A quali mezzi vi affidate?
Non siamo particolarmente aggressivi su quel fronte. Pianifichiamo circa 16 uscite annuali sul quotidiano principale che è l’Unione Sarda. Più per motivi di carattere istituzionale che per un reale ritorno in termini di clientela. Da poco più di un mese, invece, abbiamo stretto una collaborazione con un’agenzia per la gestione del nostro canale social che è facebook. Per l’occasione è stata realizzata una campagna di fidelizzazione con la sottoscrizione di tessere fedeltà che prevedono una raccolta punti e il 10% di sconto a completamento. E’ stato un grande successo, ci eravamo dati l’obiettivo di arrivare a 2.000 tessere in un mese, ma l’abbiamo fatto in due settimane. Forse questa è la strada giusta. In negozio, invece, non mancano le promozioni periodiche.

Volatini?
Nel 2019 ne abbiamo realizzati quattro ma quest’anno, causa Covid-19, non siamo ancora riusciti a farne nessuno.

Fino a luglio il trend di vendite dei centri brico è stato molto positivo. Agosto è stato il mese del progressivo rientro alla normalità. Ora, cosa sta succedendo?
Per noi è difficile riuscire a capire perché siamo aperti da neanche due anni. In linea generale, facendo un confronto con il 2019, posso dire che stiamo raddoppiando gli incassi ed è già un gran risultato. Settembre è sempre un mese piuttosto anonimo, mentre il prossimo trimestre è solitamente importante. C’è il Natale e anche la stagione del riscaldamento, anche se su quest’ultima, ovviamente, incidono molto le condizioni meterologiche. Vedremo.

Com’è lavorare con una proprietà cinese?
La signora Ye Shengzhu non ha nessuna esperienza commerciale di bricolage e giardinaggio e ha avuto l’umiltà e l’intelligenza di affidarsi. E’ una presenza quotidiana che vuole imparare e con la quale si può parlare in modo costruttivo, certamente loro hanno abitudini un po’ diverse sulla gestione dei negozi.

In che senso?
Lo concepiscono come uno spazio work in progress, in continuo cambiamento, ma questo non sempre paga e, soprattutto, non in tutti i settori. Sono bravissimi ad impostare i primi impianti ma poi tendono a perdere il senso della continuità del banco.  Un errore, a mio modo di vedere, non solo cinese ma anche di altri. Il cliente non vuole perdere tempo e si infastidisce se i cambiamenti sono troppi e troppo veloci. Credo che la mancata vendita sia sempre una nostra responsabilità: se il cliente non vede un prezzo è perché è stato messo male e se non individua un articolo, ancora una volta, è perché è stato mal collocato. Oggi il cliente, tra on line e off line, ha moltissime possibilità di scelta e la cura del particolare, insieme alla competenza del personale, diventano elementi sempre più strategici.

Foto: Lo store manager Maurizio Puddu

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