Bricoware, una nuova insegna per la rete italiana
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Il marchio, di proprietà del Gruppo Cangianiello è nato come pure player di e-commerce e ora si arricchisce di tre punti vendita. Si tratta di un ex affiliato Bricofer che, dal 20 giugno, dà il via ad una nuova insegna, nella distribuzione del bricolage italiano.
“E’ un progetto al quale ci stiamo preparando da tempo e ora è il momento giusto. La nostra è un’impresa familiare giovane, con molta voglia di fare e, dopo l’ingresso in azienda di mia sorella nel settembre 2019, siamo più che pronti a portare avanti il nostro progetto”.
Con queste parole il Guseppe Cangianiello, inizia l’intervista a diyandgarden.com relativamente alla nuova avventura imprenditoriale che vede la famiglia impegnata con una new entry nella rete della moderna distribuzione del bricolage. Tre i punti vendita: Mariglianella (NA) con 5.500 mq; S.Egidio del Monte Albino (NA) con 1.200 mq e Poggiomarino (SA) con 1.600 mq di superficie di vendita.
15 anni di affiliazione nel Gruppo Bricofer di cui gli ultimi quattro in partnership. Quali i motivi che vi hanno portato a decidere per “l’indipendenza”?
Direi per due motivazioni molto precise che vanno ad incidere sull’economia della nostra impresa. La prima è che la permanenza nel gruppo ha costi che stressa eccessivamente i conti economici, considerando che nel tempo i nostri flussi sono aumentati. Inoltre, proprio per le dimensioni del giro d’affari e il presidio sul territorio non era più possibile essere gestiti come affiliati e questo ha generato funzioni duplicate, quindi antieconomiche.
In che senso?
Il livello di personalizzazione raggiunto ormai era troppo elevato. Un esempio classico: il volantino. Ormai le nostre necessità non ci consentivano più di seguire il volantino istituzionale, di conseguenza dovevamo realizzarlo al nostro interno: dalla grafica, ai prodotti da inserire con relativi contratti con i fornitori. Funzioni raddoppiate e costi, a questo punto, inutili. Naturalmente tutto ciò non è avvenuto improvvisamente ma è maturato col tempo e la disdetta al Gruppo Bricofer è partita, come da contratto, un anno fa. E’ un passaggio molto importante, ma siamo pronti ad affrontare una nuova sfida.
Il marchio Bricoware esiste già dal maggio del 2018 con un sito di eCommerce. Come avete lavorato in questo periodo?
Il sito è stato inaugurato nel maggio 2018 ed è un puro e-commerce che, come per tutti, ha registrato un vero e proprio boom di richieste, soprattutto nei mesi di marzo e aprile. Maggio è stato positivo e anche nella prima settimana di giugno abbiamo lavorato piuttosto bene. Certamente ci siamo trovati ad affrontare un fenomeno che mai avremmo previsto con una vero e proprio shock per quanto riguarda la mole delle spedizioni.
La logistica è stata un criticità per tutti…
Certamente ritrovarsi a gestire un flusso di merce 7/8 volte superiore a quello che facevamo prima con lo stesso numero di risorse è stato molto impegnativo ma ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti ad evadere tutti gli ordini – parliamo di 1.500/2.000 pacchi al giorno – ad eccezione di quelli in zona rossa dove i corrieri non operavano. La logistica è stata distribuita sui tre punti vendita e, in particolare su Mariglianella dove, alle spalle del punto vendita, abbiamo un capannone di 2.500 mq.
Avete uno shop on line diretto e poi lavorate anche su marketplace di Amazon e eBay. In che modo sono ripartite le vendite?
Prima del Covid-10 Amazon rappresentava circa il 70% delle nostre vendite on line. Attualmente la percentuale è di poco superiore al 50%. Il restante è suddiviso equamente tra la nostra piattaforma e eBay. Siamo riusciti a “dirottare” la differenza soprattutto sul nostro shop diretto e siamo molto contenti di questo. Merito indubbiamente del bel lavoro fatto nell’assistenza clienti e, non lo nego, anche da qualche vantaggio economico. Ora stiamo continuando a lavorare sull’implementazione del nostro e-shop, con il passaggio su un nuovo server per renderlo più performante e l’aumento di prodotti e servizi.
Con il ritorno alla “normalità” le vendite on line vanno ridimensionandosi. Ma qualcosa, nel commercio, è cambiato in modo irreversibile. E’ d’accordo?
Sì. In questo periodo abbiamo acquisito clienti nuovi che non avevano mai acquistato on line e che stanno continuando a farlo. A questo si affianca anche, come preannunciato, l’assistenza telefonica, con richieste di prodotti che magari non trovano direttamente sul sito ma che noi abbiamo in negozio. Penso che coloro che hanno scoperto l’eCommerce e hanno vissuto un’esperienza piacevole continueranno anche in futuro. Del resto il Covid-19 non è stato altro che un acceleratore di un processo già iniziato da tempo. Sono assolutamente consapevole che l’on line è il futuro e bisogna essere quantomeno presenti e stare al passo con quello che il mercato chiede.
Covid-19 è stata, commercialmente parlando, un’esperienza importante. Cosa avete imparato da questo periodo di emergenza?
Penso che tutta l’esperienza di questi mesi abbia rafforzato l’idea, che già avevamo di un commercio, molto molto dinamico. E’ stata una terapia d’urto, con molte strategie commerciali rivoluzionate. E’ necessario essere molto flessibili e pronti al cambiamento. Certamente abbiamo capito dove migliorare i nostri punti deboli.
Nei negozi? Cosa è successo?
Marzo e aprile sono stati mesi abbastanza tosti. In particolare dalla metà di marzo fino al 20 di aprile le vendite si sono ridotte per effetto del lockdown. Poi le vendite in negozio hanno ripreso vigore alla fine di aprile e maggio è stato un gran mese. La paura c’è stata, i clienti non entravano in negozio, le merci stagionali dovevamo arrivare ma non si sapeva a cosa si andava incontro. Le difficoltà ci sono state, ci sono ancora e le stiamo affrontando.
A quali difficoltà si riferisce?
Ad esempio gli approvvigionamenti. Molte aziende faticano ancora ad evadere completamente gli ordini e poi ci sono le importazioni che si sono prima fermate oppure vengono bloccate e questo penalizza comparti stagionali come ad esempio l’arredo giardino, o le piscine che ormai sono introvabili.
Le piscine, appunto. Il best seller di questo mese di maggio…
Decisamente. Noi, in 20 giorni abbiamo realizzato il fatturato di tutta la stagione.
Un e-shop e 3 punti vendita. Una buona base di partenza per Bricoware. Progetti per lo sviluppo “fisico” di nuovi negozi?
Assolutamente sì. Riceviamo continuamente proposte di locali commerciali e settimanalmente facciamo visite. Eravamo già in fase di valutazione nello scorso mese di gennaio, poi la situazione Covid-19 ha messo un po’ in stand by tutto. Ma ora si riparte e con grande entusiasmo.
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