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Risultati e aspettative del sistema arredo-illuminazione

disegno con poltrona illuminata

In occasione della 63ª edizione del Salone del Mobile, l’Area Studi Mediobanca ha presentato i risultati dell’indagine sulle imprese operanti nel sistema dell’arredo-illuminazione italiano.

Il panel delle aziende oggetto di questo approfondimento si compone di circa 490 imprese attive nei comparti del mobile e dell’illuminazione, con fatturato 2023 superiore ai 10 milioni di euro, le cui vendite pesano per oltre il 60% dell’intero sistema italiano.

Alle aziende selezionate, tra il 5 e il 21 marzo 2025, è stato proposto un questionario per la raccolta di informazioni di tipo congiunturale, previsionale e strutturale. Le rispondenti rappresentano il 30% del fatturato delle imprese osservate. La presentazione completa dei risultati è disponibile per il download nel sito dell’Area Studi di Mediobanca.

Luci e ombre per gli operatori del sistema arredo-illuminazione

Le imprese del sistema arredo-illuminazione monitorate dall’Area Studi Mediobanca dichiarano di aver chiuso il 2024 con un fatturato totale in lieve aumento sul 2023 (+0,7%).

Per contro, le tensioni geopolitiche e le contrazioni registrate sui principali mercati di destinazione (Francia, Germania, Regno Unito e Cina) hanno contribuito alla diminuzione, seppur contenuta, delle esportazioni (-0,9%).

È opportuno segnalare differenze nelle performance a seconda di dimensione, gamma e localizzazione.

Gli operatori con fatturato superiore ai 100 milioni di euro hanno infatti messo a segno un maggior incremento delle vendite totali rispetto alla media (+2,4%), sovraperformando specialmente sui mercati esteri (+4,3%), mentre quelle con vendite inferiori ai 100 milioni hanno sofferto (-1%), soprattutto oltreconfine (-6,2%).

Con riferimento alle esportazioni, le imprese “distrettuali” si sono distinte sui mercati esteri (+1,3%) dove le “non distrettuali” hanno registrato un calo significativo (-6,8%). Le aziende dell’alta gamma hanno dichiarato un rallentamento oltreconfine (-2,2%) a fronte di una sostanziale tenuta di quelle operanti nel mass-market (-0,4%).

Moderato ottimismo per il 2025

Il 75% delle aziende prevede un aumento del fatturato totale e delle esportazioni nel 2025. La crescita stimata è pari al +2,5% circa.

Tuttavia, le previsioni sono condizionate dalle sfide di uno scenario internazionale e locale in continua evoluzione.

Una delle principali preoccupazioni è rappresentata dall’inasprimento della concorrenza di prezzo dichiarata dal 71,4% delle imprese. La competizione sulla qualità, sebbene meno sentita, preoccupa comunque il 22,9% degli operatori.

Il contesto geopolitico instabile è fonte di apprensione per il 60% delle aziende del settore. Inoltre, il 37,1% teme le ripercussioni derivanti dall’agenda protezionistica della nuova amministrazione americana, che potrebbe favorire l’ingresso di prodotti cinesi in Europa e portare a potenziali problemi di concorrenza sleale.

Il caro energia rappresenta un ulteriore ostacolo per il 35,7% delle imprese.

Come far fronte alle sfide individuate

Per fronteggiare queste criticità, il 74,3% delle imprese del sistema arredo-illuminazione monitorate nell’indagine ritiene opportuno espandere il proprio business in nuovi mercati, mentre il 68,6% degli operatori è impegnato nello sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi.

Prosegue anche il cammino verso la Duplice Transizione con un incremento degli investimenti in tecnologia e nel green (dichiarati rispettivamente dal 55,7% e dal 31,4% delle imprese).

Il rafforzamento patrimoniale mediante ricapitalizzazione della proprietà o apertura del capitale a terzi rappresenta, invece, un’opzione di crescita ritenuta poco praticabile. L’autofinanziamento rimane la principale fonte di finanziamento per il 78,6% degli operatori. In ogni caso, per quasi il 60% delle imprese l’accesso al credito non rappresenta un problema.

Sostenibilità: un impegno concreto

Il 79,5% delle aziende ha avviato un’attività di sensibilizzazione sulle tematiche ESG, con un focus particolare sulle tematiche green dove emergono gli impegni per la gestione responsabile dei rifiuti (69%), la riduzione di fonti fossili e di imballaggi e il contestuale ricorso alle rinnovabili e al materiale riciclato/riciclabile/riutilizzabile (58,6%).

Significativo lo sforzo per la riduzione della produzione di rifiuti pericolosi che, tra il 2023 e il 2024, è stata abbattuta del 10% circa.

Quasi la metà degli operatori del sistema arredo-illuminazione promuove inoltre attività di formazione specifica sulla sostenibilità ambientale a favore delle proprie maestranze e 4 imprese su 10 attuano una gestione responsabile delle catene di approvvigionamento.

Le aziende sono motivate a sviluppare un approccio etico e sostenibile al business anche per migliorare la loro reputazione e conformarsi alle normative ambientali (entrambi 66,1%). Per il 57,1% delle imprese, l’integrazione dei criteri di sostenibilità socio-ambientale è sostenuta dalla visione dell’imprenditore e/o del top management.

La responsabilità delle tematiche ESG è generalmente affidata al Direttore Generale (27,9% delle imprese) o a un manager con funzioni non specifiche sul tema (24,6%), mentre il 19,7% si affida a un manager specializzato in questa materia.

I progetti ESG sono prevalentemente autofinanziati (89,3% delle aziende); il 21,4% ha utilizzato fondi statali o regionali, mentre il 17,9% ha ottenuto linee di credito a condizioni agevolate per progetti sostenibili.

L’implementazione di una strategia ESG risulta tuttavia ancora complessa a causa delle difficoltà burocratiche lamentate dal 41,7% degli operatori e della carenza di risorse umane con competenze green (33,3%).

1 azienda su 3 preferisce non dare visibilità alle attività ESG attivate

Quasi la metà delle imprese si è sottoposta a valutazione delle performance di sostenibilità mediante assegnazione di rating e/o scoring ESG.

In generale lo strumento più utilizzato per la comunicazione delle strategie ESG è il Report di sostenibilità (41,1%), seguito dal bilancio aziendale (32,9%). Tuttavia, un terzo delle imprese preferisce non dare visibilità alle iniziative sostenibili attivate (hushing).

Il Net-Zero è ancora lontano

Anche le imprese del sistema arredo-illuminazione sono chiamate a raggiungere la neutralità carbonica per contrastare il cambiamento climatico entro il 2050.

Attualmente, il 41,4% delle imprese è già impegnato nella definizione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni: il 31,4% è in itinere, il 7,1% vi ha già provveduto solo internamente e il 2,9% ha anche ottenuto la validazione da terzi. Tuttavia, il 31,4% delle aziende non è ancora in grado di quantificare tali obiettivi e il 27,2% non ritiene al momento necessario impegnarsi in questa attività.

Per quanto riguarda la possibilità di raggiungere le “Emissioni Zero” entro il 2050, il 50,8% delle aziende si dichiara ottimista, mentre il 49,2% non è ancora al momento fiducioso.

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