Florovivaismo italiano tra eccellenze e nuove sfide
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Il Primo Rapporto sul florovivaismo italiano evidenzia una crescita storica del comparto, ma aumentano i rischi legati a clima, concorrenza e costi produttivi.
Myplant&Garden, Coldiretti e Assofloro, in collaborazione con Centro Studi Divulga e Istituto Ixè, hanno presentato il Primo Rapporto sul florovivaismo italiano®, che fotografa un settore in forte espansione, ma non privo di criticità.
Nel 2024 il valore della produzione florovivaistica italiana ha raggiunto oltre 3,25 miliardi di euro, registrando una crescita del 3,5% rispetto al 2023, del 23% rispetto al 2019 e del 30,8% sul 2014 (fonte: Eurostat, Istat).
L’Italia si posiziona come terzo player europeo nel florovivaismo, dopo Paesi Bassi (36,1% del valore UE-27) con 8,8 miliardi di euro e la Spagna (15,9%) con 3,9 miliardi, con una quota del 13,3%. Seguono la Germania e la Francia rispettivamente con 2,5 e 1,8 miliardi di euro. Il comparto incide per l’8% sulla produzione vegetale nazionale e per il 5,3% sull’intero settore agricolo.
Strutturalmente, il tessuto produttivo si compone di circa 19.000 imprese, con una forte prevalenza di micro-aziende (fatturato < 100.000 euro per il 60,4% delle realtà) e una concentrazione di aziende più strutturate soprattutto nel vivaismo.
Le principali regioni per valore di produzione sono:
- Toscana: ~1 miliardo di euro (30% del totale nazionale)
- Liguria: 446 milioni di euro (14,2%)
- Sicilia: 302 milioni di euro (9,6%)
- Lombardia: 277 milioni di euro (8,8%).
Commercio estero: dinamiche e trend
Nei primi nove mesi del 2024:
- Export florovivaistico italiano: oltre 1 miliardo di euro (+5% a/a)
- Import: 618,5 milioni di euro (+31,4% a/a)
- Saldo commerciale: +390,5 milioni di euro (-20,3% a/a).
I principali sbocchi per l’export italiano sono Francia, Paesi Bassi e Germania. I Paesi Bassi si confermano anche primo fornitore.
Nel contesto UE-27, l’Italia rappresenta:
- il 7,2% dell’export florovivaistico (seconda dopo i Paesi Bassi)
- circa il 14% delle esportazioni viveistiche europee (470 milioni di euro).
I segmenti a maggiore valore sono:
- Fiori recisi: circa un terzo degli scambi UE
- Piante in vaso: in forte crescita, oltre 6 miliardi di euro di export UE
- Produzione vivaistica: 2,3 miliardi di euro complessivi nell’export UE.
Fattori di rischio: clima, fitopatie, concorrenza estera
Le principali criticità rilevate sono:
- Eventi climatici estremi: 65% delle imprese colpite negli ultimi 3 anni
- Aumento dei costi (vs 2020): energia (+83%), fertilizzanti (+45%), sementi/piantine (+29%)
- Fitopatologie: il 75% delle aziende ha riscontrato problematiche fitosanitarie; il 36% denuncia l’emergere di nuove patologie
- Concorrenza extra-UE: importazioni da Paesi con standard ambientali e fitosanitari inferiori.
Il florovivaismo italiano dimostra una forte capacità di crescita e competitività sui mercati internazionali, ma è indispensabile rafforzare la resilienza delle filiere, investire in innovazione fitosanitaria e strategie di sostenibilità, e difendere il prodotto nazionale attraverso misure di tutela commerciale ed ambientale.

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