Beta Utensili punta sull’Italia con nuovi impianti e sostenibilità
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Beta investe ancora sull’Italia: oltre un milione di euro per rafforzare la produzione interna. Visita allo stabilimento di Castiglione D’Adda.
In un periodo di grande incertezza globale, il Gruppo Beta rilancia con decisione sul proprio cuore industriale: l’Italia. L’azienda, punto di riferimento europeo nella produzione di utensili professionali per meccanica, manutenzione industriale e autoriparazione, ha annunciato un nuovo piano di investimenti da oltre un milione di euro destinati a rafforzare la progettazione e la produzione Made in Italy.
Focus sugli stabilimenti di Castiglione d’Adda e Sovico
I fondi saranno suddivisi tra due dei principali siti produttivi del gruppo: lo storico stabilimento di Sovico (MB) e quello di Castiglione d’Adda (LO), cuore produttivo di utensili iconici come le chiavi a T e i cricchetti reversibili.
Nel dettaglio, 450.000 euro saranno destinati a Castiglione per l’acquisto di un nuovo impianto dedicato alla produzione interna di componenti per chiavi dinamometriche e chiavi a T con bussola snodata; 680.000 euro andranno invece a Sovico per l’installazione, entro fine anno, di una nuova isola automatizzata per lo stampaggio plastico delle impugnature degli utensili a torsione manuale.
La visita a Castiglione D’Adda
Accompagnati da Paolo Marinò, Direttore del Dipartimento Tecnico e R&S Beta Utensili e il Responsabile dello stabilimento, Davide Negroni, un nutrito gruppo d giornalisti ha visitato lo scorso 14 maggio l’unità produttiva di Castiglione D’Adda, oggetto di prossimi investimenti.
La visita è stata l’occasione per aggiornare la stampa sulla situazione aziendale e le sue prossime iniziative in tema di sviluppo. Oltre alla presentazione della gamma rinnovata degli iconici cricchetti Beta.
Il Gruppo Beta conta, al momento, tre stabilimenti produttivi principali, ognuno dotato di uffici tecnici dedicati e reparti di laboratorio e controllo qualità. Nello specifico, a Sovico operano 13 persone nell’ufficio tecnico e 15 nel laboratorio. A Castiglione d’Adda, invece, la struttura produttiva è particolarmente dinamica, con 68 collaboratori quasi totalmente impiegati in attività produttive, distribuiti su due turni giornalieri e un turno centrale dedicato alle lavorazioni manuali. Il terzo impianto è ubicato a Sulmona.
L’intero ciclo – dalla materia prima all’utensile finito – è controllato internamente o distribuito in modo coordinato tra i tre stabilimenti. L’acciaio utilizzato proviene interamente dall’Italia, in particolare da fornitori lombardi.
I tre stabilimenti lavorano in sinergia: la produzione può iniziare in uno stabilimento e concludersi in un altro. Una navetta giornaliera collega Sovico e Castiglione per il trasferimento di materiali semilavorati. Questa flessibilità organizzativa è uno dei punti di forza di Beta, che le consente di mantenere standard qualitativi elevati e una reattività logistica che la distingue sul mercato.
Inoltre, è in fase avanzata la costruzione di un nuovo sito a Seregno, che sarà il più grande del Gruppo con 16.000 m² di superficie e 2.000 m² dedicati agli uffici. Questo nuovo impianto ospiterà la produzione delle cassettiere e dell’arredo officina – un segmento in cui Beta detiene una posizione di leadership – e consentirà una logistica ancora più rapida, con tempi di evasione degli ordini inferiori alle 96 ore.
Qualità, sostenibilità e continuità occupazionale
Lo stabilimento di Castiglione d’Adda prosegue anche nel percorso di sostenibilità ambientale: grazie ad un impianto fotovoltaico da 4.500 m², attivo dal 2022, oltre il 65% del fabbisogno energetico è oggi coperto da fonti rinnovabili, con una riduzione stimata di 500 tonnellate di CO₂ l’anno. Anche il sito di Sulmona dispone di un impianto solare, attivo dal 2022.
Beta ha inoltre adottato una soluzione lubrorefrigerante completamente vegetale, abbandonando le tradizionali miscele acqua-olio a base petrolifera, riducendo i rischi chimici per l’ambiente e per la salute dei lavoratori.
Un’altra importante innovazione riguarda il trattamento superficiale degli utensili: l’azienda ha sostituito il cromo esavalente, noto per la sua tossicità, con cromo trivalente, grazie a un investimento di oltre 650.000 euro e due anni di ricerca interna.
In parallelo, l’azienda mantiene stabili i livelli occupazionali, assicurando nuove assunzioni in sostituzione del turnover fisiologico e investendo sulla formazione interna per valorizzare i giovani talenti.
“Confermiamo la nostra vocazione industriale e la volontà di distinguerci per l’eccellenza qualitativa dei nostri prodotti”, ha dichiarato Roberto Ciceri, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Beta. “Scommettere sulla manifattura italiana è la via maestra per rafforzare la nostra leadership internazionale”.
Nella foto di apertura da sx: Paolo Marinò, Direttore del Dipartimento Tecnico e R&S Beta Utensili e il Responsabile dello stabilimento, Davide Negroni, che ci ha accompagnato durante la visita.
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