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DIY e nuove regole UE sulle batterie: EDRA scrive a Bruxelles

DIY e nuove regole UE sulle batterie: EDRA scrive a Bruxelles

L’associazione europea chiede una proroga per l’attuazione del Regolamento UE sulle batterie. Servono tempo e chiarezza per una reale economia circolare.

La European DIY Retail Association (EDRA), che rappresenta oltre 140 aziende del settore fai-da-te in Europa, ha indirizzato una lettera formale alla Commissione Europea per sollevare una forte preoccupazione circa l’attuazione del nuovo Regolamento UE 2023/1542 relativo alle pile e ai rifiuti di pile.

Il regolamento, entrato in vigore con l’intento di promuovere un’economia circolare per le batterie lungo l’intera catena di fornitura, prevede obblighi stringenti di due diligence da parte degli operatori del settore. In particolare, il capitolo VII del regolamento impone ai rivenditori la creazione di sistemi strutturati per valutare i rischi, monitorare i flussi di materiali critici, mitigare impatti negativi e garantire la trasparenza con i fornitori. Tali sistemi dovranno essere poi validati da organismi notificati.

Ed è proprio su questo punto che EDRA solleva un allarme: ad oggi, non è ancora stato pubblicato l’elenco ufficiale degli organismi notificati e, secondo le ultime informazioni, questo potrebbe non essere disponibile prima della scadenza di agosto 2025 prevista dall’articolo 48. In assenza di tali riferimenti e di chiare linee guida, l’intera catena di fornitura rischia di non essere in grado di conformarsi nei tempi richiesti.

Una richiesta concreta: posticipare di 18-24 mesi

A fronte di queste difficoltà operative, EDRA ha chiesto formalmente alla Commissione Europea un differimento dell’entrata in vigore degli obblighi di due diligence, proponendo una proroga di 18-24 mesi.

Secondo l’associazione, questo tempo supplementare consentirebbe non solo una preparazione adeguata da parte dei rivenditori e dei loro fornitori, ma permetterebbe anche un migliore allineamento con altre normative europee in evoluzione, come la CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) e le modifiche introdotte dalla proposta Omnibus I.

Un appello al buon senso normativo

“L’assenza di organismi notificati rende di fatto impossibile l’adempimento agli obblighi previsti entro le tempistiche attuali – ha dichiarato John Herbert, Segretario Generale di EDRA –. Chiediamo un approccio pragmatico, già adottato in altri contesti normativi come quelli sulla deforestazione e sull’inquinamento.”

L’associazione si è inoltre detta disponibile a partecipare a consultazioni con la Commissione e altri stakeholder per contribuire attivamente alla definizione di un quadro normativo chiaro, applicabile e sostenibile.

Per il settore del bricolage, un nuovo banco di prova normativo

Il tema della sostenibilità e della tracciabilità delle batterie rappresenta oggi una delle principali sfide per il settore DIY e, più in generale, per tutto il commercio al dettaglio europeo. Le richieste di EDRA mettono in luce la necessità di regolamentazioni realistiche, supportate da strumenti operativi e tempistiche adeguate, per non ostacolare l’innovazione e la transizione green.

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