Canese, Assofermet Ferramenta: “lavorare per rafforzare il ruolo dei grossisti”
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Presidente di Assofermet e voce autorevole nel mondo della distribuzione ferramenta, Sabrina Canese ci ha raccontato le prospettive per il settore e le sfide normative in corso.
Ma anche l’attività associativa che caratterizzerà il 2025 e il ruolo delle fiere come strumenti strategici per affrontare l’evoluzione del mercato. A partire dall’International Hardware Fair Italy di cui Assofermet Ferramenta è convinta sostenitrice con una costruttiva partecipazione all’attività formativa organizzata per la prossima edizione di maggio 2025.

Presidente Canese, come si è chiuso il 2024 e quali sono le previsioni per il 2025 nel mondo della ferramenta?
I dati di bilancio non sono ancora ufficiali, ma possiamo dire che il 2024 si è chiuso con una performance positiva, seppur timida. La crescita è stata in parte influenzata dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi. Le previsioni per il 2025 restano complesse: l’incertezza è alta, i fattori in gioco sono molteplici – PIL, inflazione, politiche di investimento. È difficile fare stime, ma io resto ottimista: credo in una stabilità del comparto, senza particolari crolli.
I dazi che entreranno in vigore nei prossimi mesi avranno un impatto anche sul nostro settore?
Direttamente, forse no, ma indirettamente sì. Bisognerà vedere come reagirà l’Europa. Alcuni analisti leggono questa fase come un’opportunità per l’Europa di riscoprire la propria forza interna e capacità di fare sistema. È una sfida cruciale. Noi, intanto, continuiamo a monitorare costantemente le normative, come ad esmepio il CBAM – che riguarda principalmente gli acciai ma si sta estendendo anche ai prodotti finiti – per valutarne l’impatto su tutta la filiera.
Le attività associative: normative e analisi del dato
Su questo punto, quali sono state le azioni recenti di Assofermet?
Come sezione ferramenta abbiamo chiesto l’introduzione di criteri dimensionali che escludano i codici ATECO 46.74 e 47.52 (quelli della ferramenta) per le importazioni inferiori a 25 milioni di euro, e abbiamo proposto l’estensione della soglia di esenzione da 50 a 500 tonnellate. È importante sottolineare che il nostro lavoro non si limita al monitoraggio: spesso le osservazioni che presentiamo vengono prese in considerazione, come nel caso di questo slittamento dei termini di applicazione.
In quali altri ambiti normativi siete attivi?
Collaboriamo con EDRA/GHIN nel monitoraggio del tema dei ritardi nei pagamenti (late payment). La nuova Commissione europea dovrà affrontare questa tematica, e anche se il lavoro di lobbying principale è affidato a EDRA – l’associazione di cui facciamo parte – noi siamo parte attiva del dialogo. Continuiamo a seguire da vicino tutto ciò che può avere un impatto concreto sugli associati.
Guardando alle attività più operative, quali sono i prossimi impegni?
Saremo presenti alla fiera International Hardware Fair Italy, dove siamo tra i promotori del premio Prodotto. Parteciperemo anche al Buyer Point e stiamo lavorando alla nuova edizione dello Studio dedicato alle Ferramenta. Sono tutte occasioni preziose per confrontarsi e promuovere il valore del nostro comparto.
International Hardware Fair: l’unica vera fiera del settore in Italia
Perché avete deciso di sostenere l’International Hardware Fair?
Perché è una fiera ben organizzata, di respiro internazionale, ed è l’unica vera fiera del settore in Italia. Partecipiamo attivamente, portando il punto di vista dei grossisti, ancora oggi attori fondamentali della filiera lunga italiana. Crediamo che il nostro ruolo non debba essere sacrificato, anzi, vada rafforzato. La nostra adesione nasce dalla volontà di esserci, di rappresentare il settore, di contribuire alla sua crescita.
Cosa vi aspettate dalla seconda edizione della fiera?
Speriamo in una conferma e in un consolidamento. È difficile fare previsioni, ma ci aspettiamo un aumento dei visitatori e delle aziende estere. Sarebbe bello vederla crescere fino a raggiungere dimensioni molto impirtanti. Intanto, rappresenta un’opportunità concreta per molte realtà che non possono affrontare trasferte internazionali.
Il ruolo delle fiere è ancora centrale?
Assolutamente sì. Le fiere non sono semplicemente vetrine, ma momenti di confronto, di aggiornamento e di networking reale. È vero, alcuni preferiscono open house o eventi più mirati, ma nulla sostituisce il contatto diretto, la possibilità di “annusare l’aria”, di capire dove sta andando il mercato. In un mondo sempre più interconnesso, la dimensione internazionale è fondamentale.
I dati di Assofermet Ferramenta
L’associazione conta 31 associati per un totale di oltre 1.180 addetti e un fatturato di 747 milioni di euro.
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