Italia: Smarthome e la sfida del risparmio energetico
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Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato della smarthome è cresciuto dell’11% rispetto al 2023, con una quota complessiva pari a 900 milioni di euro.
A trainare la crescita sono i dispositivi per la sicurezza come videocamere, sensori per porte e finestre e serrature connesse, che rappresentano il 28% del valore. Seguono gli elettrodomestici smart (19%), i dispositivi per il risparmio energetico come caldaie, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi (16%) e smart speaker (14%).
Il progresso del mercato degli strumenti intelligenti è andato di pari passo con l’evoluzione del loro contenuto tecnologico. Per il settore della sicurezza l’hardware rappresenta la quota più rilevante del fatturato, ma sul mercato si possono trovare strumenti che sfruttano l’intelligenza artificiale per rilevare potenziali infrazioni.
Anche nel segmento degli elettrodomestici gli algoritmi stanno diventando sempre più utili per il monitoraggio delle bollette, tanto che in questi ultimi due anni sono nate partnership tra fornitori di energia e produttori per utilizzare i dispositivi quando l’energia costa meno. L’app rappresenta la principale interfaccia tra l’utente e i dispositivi seguita dagli assistenti vocali.
L’impegno educativo della filiera
L’interesse dei consumatori per avere una casa intelligente è frutto anche delle attività educative di tutti gli attori della filiera. A cominciare dalle strategie di marketing delle case produttrici, che per valorizzare al meglio i propri prodotti hanno arruolato influencer e content-creator.
Poi i rivenditori, che negli ultimi anni hanno offerto esperienze instore e online sempre più coinvolgenti per i clienti. Infine gli installatori, che per tanto tempo sono stato additati come uno dei freni alla diffusione di soluzioni innovative ma che poi hanno dimostrato di iniziare a comprendere realmente le opportunità offerte dalla Smart Home.
L’impegno ha portato dei buoni risultati e oggi il 69% dei consumatori italiani conosce il modello della Smart Home (+10% vs 2023), il 59% possiede oggetti smart e il 41% li ha connessi alla rete internet di casa (+3%).
Le opportunità della transizione energetica
Nonostante l’interesse verso le nuove tecnologie ad oggi si sente la mancanza di politiche per una piena transizione digitale. Se è vero che buona parte delle persone risulta attenta alla riduzione dei consumi, il mercato dei dispostivi per il risparmio energetico è quello che ha risentito di più della riduzione degli incentivi statali, con un calo del 5% nell’ultimo anno.
Oltre al mercato energetico la riduzione degli sconti ha prodotto effetti verso il basso per tutti gli altri comparti, tanto che la spesa procapite italiana è sotto la media europea (15,50 euro per l’Italia contro la media Ue di 32,50 euro). Questo scenario non deve per forza gettare ombra sul futuro.
Infatti la Direttiva Case Green prevede che gli Stati membri riducano il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035 e il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori.
Così, gli strumenti intelligenti potranno giocare un ruolo cruciale nel passaggio verso le fonti pulite e, secondo gli studi dell’Osservatorio, con incentivi più corposi l’installazione di impianti intelligenti potrebbe contribuire a ridurre i consumi energetici annuali tra 2.600 e 3.100 GWh/anno in Italia, incidendo tra il 6,5% e il 7,8% sugli obiettivi previsti dalla norma.

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