Assegnati i Garofani d’Argento 2017
Pubblicato il
Giunto alla sua 43° edizione il prestigioso Garofano d’Argento è stato assegnato anche quest’anno nella splendida cornice di Catania e in particolare nell’Aula Magna del Dipartimento di agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Università.
Il Premio Garofano d’Argento nacque negli anni ’70 a Giarre, ai piedi dell’Etna, il “Gigante Buono”, grazie alla volontà e all’impegno di Carlo Calì, consigliere comunale che intuì le straordinarie potenzialità che poteva avere la floricoltura nel circondario etneo.
Per offrire un’opportunità di promozione al comparto floricolo etneo Carlo Calì organizzò la prima Mostra mercato della Riviera Ionica ed Etnea, meglio conosciuta dalla popolazione di Giarre come “La Festa dei Fiori”, durante la quale veniva assegnato il Garofano d’Argento a personalità di diversi settori che si erano distinte per un particolare “impegno verde” nei propri ambiti professionali o sociali.
Negli anni, grazie al Garofano d’Argento, Carlo Calì e l’Associazione Culturale “I Fiori di Giarre e dell’Etna”, hanno accolto a Giarre personalità provenienti da tutto il mondo, consentendo così una promozione diretta del territorio e costruendo importanti opportunità per le aziende siciliane del comparto.
Oggi il Premio Garofano d’argento è organizzato dalla figlia, Maria Carmela (Carmelita) Calì, che con grande tenacia e convinzione prosegue il cammino sulla strada segnata dal padre, organizzando un evento che potremmo definire esperienziale, dove ai momenti istituzionali si affiancano proposte orientate alla conoscenza del territorio e dei suoi prodotti tipici.
Quest’anno le tre giornate del Premio si sono aperte con un importante e interessante convegno su “La favolosa storia degli agrumi”, durante il quale, nella narrazione delle origini, della coltivazione e del peso economico che il vivaismo di questo settore ha per la regione, si sono alternati: Daniela Romano (Università di Catania), Alberto Continella (Università di Catania), Vito Giambò (vivaista), Luca Garofalo (vivaista) Arturo Croci (giornalista e opinion leader) e Silvano Frigo (consulente florovivaistico).
La seconda giornata, sabato 21 ottobre, dedicata nella serata alla cerimonia di assegnazione dei Garofani d’Argento, si è aperta nella mattinata con un Concorso di arte floreale che ha visto la partecipazione di Giovanna Mirabella (Catania), Maria Cannone (Catania), Giuseppe Petriglieri (Ragusa) vincitore presso la giuria popolare e Thaisia Gentilepatti (Messina), vincitrice del premio della critica. Il Concorso coordinato da Rita Alfino, maestra fiorista, ha visto i quattro concorrenti cimentarsi in tre diverse prove che avevano come costante l’utilizzo di meravigliosi garofani e degli straordinari e unici rami di Rosa Smeralda provenienti dalla Sardegna.
Nella serata di sabato si è tenuta la cerimonia di premiazione nell’Aula Magna del Dipartimento di agricoltura dell’Università di Catania. A gestire il palcoscenico Maurizio Caruso, noto conduttore televisivo, che ha chiamato per il ritiro del Garofano d’argento: Rosaria Cariotti, atleta paraolimpica (Premio Internazionale Sant’Agata); Mauro Milani, giornalista e direttore responsabile di bricoliamo.com e diyandgarden.com (Premio Internazionale Giornalismo Ignazio Continella); Barbara Borsotto, stilista (Premio Internazionale Antonella Matacera “La donna e il lavoro”); Vito Giambò, florovivaista di Messina e Massimiliano Riccò, broker di florovivaismo (Premio Internazionale alla professionalità Franco Locatelli); Enrico Russino, vivaista di Scicli (Premio Internazionale Sicilianità nel mondo).
Dopo l’assegnazione dei Premi è salita sulla scena la tradizione siciliana con un breve spettacolo dei tradizionali pupi di Salvatore Mangano accompagnati dalla chitarra di Luigi Di Pino, cantastorie di grande talento e difensore appassionato di questa tradizionale forma di arte e comunicazione siciliana.
L’evento si è infine concluso nella giornata di domenica con la visita al Castello di Calatabiano, seguita da un breve conferenze e una straordinaria degustazione di due prodotti tipici della cucina etnea: il pane di Timilia e l’olio, unico nel suo gusto, delle campagne intorno all’Etna.
Facci sapere cosa ne pensi