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Edilizia, tra mancanza di personale e scelte sostenibili

Nonostante le incertezze riguardo la proroga del Superbonus e l’aumento delle materie prime, l’edilizia rappresenta un settore che continua a crescere.

Questo, in sintesi, il dato secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio SAIE sulle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore edile e dell’impiantistica (che dal 9 al12 ottobre 2024 ha in programma la fiera SAIE – La Fiera delle Costruzioni a Bologna). 

Per più della metà delle imprese il fatturato del 2023 è cresciuto, ma solo per pochi lavoratori gli stipendi sono aumentati. In particolare solo il 18% delle attività ha detto di aver alzato i guadagni dei propri collaboratori, mentre il 77% ha dichiarato di aver mantenuto le stesse tariffe. 

Restando nelle dinamiche di mercato, per l’82% delle imprese intervistate il portafoglio ordini rimane adeguato e la fiducia nell’attuale momento economico è alta. Ovviamente le imprese hanno bisogno degli addetti e, se per una stretta platea di lavoratori il guadagno è aumentato, buona parte delle aziende lamenta difficoltà a trovare persone qualificate.

Però manca il personale

Infatti sempre meno giovani scelgono di lavorare nei cantieri o all’interno di strutture per i servizi edili, tanto che gli operai altamente specializzati continuano a essere tra le figure più ricercate insieme agli impiegati (rispettivamente 23% e 31%). Purtroppo la mancanza di manodopera è una problematica sentita anche in altri settori correlati all’edilizia, come la termoidraulica e il legnoarredo.

Quanto alle politiche, la maggior parte degli intervistati ha espresso un parere favorevole per gli incentivi (56%), lo sblocco dei cantieri (32%) e per gli investimenti per l’edilizia pubblica (26%). 

Oltre al Superbonus, gli incentivi più apprezzati sono stati quelli legati al Pnrr, soprattutto gli investimenti nell’edilizia urbana, nell’efficientamento energetico e nella messa in sicurezza del patrimonio privato. 

L’edilizia e i nuovi processi produttivi: la sostenibilità vince sull’innovazione

L’innovazione ormai ha abbracciato tutti i settori produttivi tra cui l’edilizia, basti pensare ai dispositivi IoT usati per la raccolta dei dati dell’ambiente circostante.

Ma come si stanno muovendo le imprese nell’adozione delle nuove tecnologie? Ad oggi il 6% utilizza l’IA nei propri processi industriali e il 30% non la sfrutta ma ha intenzione di introdurla in futuro. Il 50% delle imprese però non ha idee chiare al riguardo e il 16% la vede come una minaccia. Sul 5G, solo il 34% delle imprese lo utilizza e il 7% intende pianificarlo per le future attività.

Numeri che dimostrano che in Italia manca una visione d’insieme sul digitale, non solo nell’impiego di nuovi strumenti ma anche nella fiducia in essi e nella loro applicazione. 

Diverso il discorso riguardo la sostenibilità, spesso etichettata come fonte di preoccupazione per le ricadute sulle imprese e sui posti di lavoro, ma che invece vede gli imprenditori come protagonisti. 

Infatti il 51% delle imprese ha dichiarato di aver acquistato dispositivi a basso consumo energetico, il 35% ha effettuato investimenti in macchinari e impianti efficienti (35%) e il 27% giudica positivamente le iniziative di contenimento di emissioni atmosferiche.

Dunque le imprese italiane non si stanno tirando indietro nella transizione sostenibile, tanto che il 67% ha dedicato dalle 10 alle 30 ore al potenziamento delle competenze, a dimostrazione che il futuro non fa paura. 



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