DIY, la psicologia del recupero
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Nell’evento online di Global DIY Network, il tema conduttore è stato quello della “nuova normalità” nel settore del DIY, dopo il Covid-19. Ken Huges di CX Strategist ha affrontato la grande tematica della “psicologia del recupero”, dove il recupero va visto come ripresa post-pandemica.
È cruciale, dal suo punto di vista, che ogni attore del processo si senta visto, ascoltato e valorizzato. La ripresa viene vista come un viaggio, nel quale il consumatore deve essere accompagnato dall’azienda con i suoi valori, prima di tutto creando valide e durature connessioni, poi instillando speranza e infine creando identità, che abbia un significato.
Le connessioni sono fondamentali in ogni momento della nostra vita e possono essere ricreate anche negli acquisti e nelle vendite del settore DIY visto che tanti prodotti sono utili a creare legami. Per esempio, un barbecue rende l’idea di famiglia, amicizia, convivialità: è questo lato del prodotto che va valorizzato.
C’è da prevedere, quasi certamente, che nei prossimi mesi le persone trascorreranno meno tempo in casa rispetto al periodo recente, nel quale in molti casi tutti siamo stati costretti a rimanere “al sicuro” tra le mura domestiche. Per questo, probabilmente le vendite nel futuro immediato saranno inferiori alla media.
C’è da dire però che le persone, nel loro essere “consumatori” costruiscono e fissano delle memorie. Nel breve periodo penseranno a recuperare il tempo perduto, viaggiando o passando del tempo fuori casa, mentre nel medio periodo cercheranno di capire come vivere la propria vita, calibrando meglio il tempo e le esigenze, sulla base delle proprie esperienze. Tutto ciò comprende, spesso, la presenza di altre persone, che aiutano a creare le memorie, fondamentali nell’affezione al marchio, al prodotto e all’acquisto.
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