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Il Bonus verde rischia di sparire? Preoccupazione tra gli operatori


Il Bonus Verde è destinato a sparire nel 2020? C’è non poca preoccupazione attorno al tema della riconferma dell’incentivo fiscale nato con l’intento di valorizzare e riqualificare gli spazi verdi. Nel testo ufficiale del decreto fiscale, che rappresenta il passo “preliminare” alla finanziaria, non c’è infatti traccia della detrazione del 36% per le spese sostenute per la sistemazione di giardini e aree verdi.

Sulla questione hanno preso subito la parola alcune delle associazioni di riferimento del settore, tra cui Assofloro, che molto si era spesa per l’introduzione della misura, che è in vigore solo dal 2018 (e a tutti gli effetti da quest’anno). “Purtroppo nel testo ufficiale del decreto fiscale, che abbiamo avuto modo di leggere, il Bonus verde non c’è, nonostante le notizie diffuse negli ultimi mesi. Questo non significa che non sarà in finanziaria, ma la preoccupazione è grande: dal decreto fiscale prende infatti le mosse l’iter della finanziaria  e altri incentivi, come il bonus energia, sono stati riconfermati”, spiega Andrea Pellegatta di Assofloro, l’associazione dei florovivaisti che dal giugno scorso è divenuta nazionale e rappresenta circa 700 aziende della filiera del verde. “Per questo motivo ci siamo messi in moto per far presente alla politica e alle istituzioni che non solo il bonus va rinnovato ma anche migliorato”.

Su tutte, la necessità più sentita, anche a fronte dell’incertezza di questi giorni, è che la misura diventi strutturale e non rischi di scomparire di anno in anno o al mutare dei governi in carica. “Il bonus verde consente un’azione diffusa e capillare che combina la valorizzazione di professionalità, il contrasto al lavoro nero e allo stesso tempo la promozione di una cultura del verde tra i cittadini. A differenza del decreto clima che pur se positivo, interviene solo sulle città metropolitane, con 30 milioni di euro di fondi stanziati per la forestazione urbana “, aggiunge Pellegatta.

Non solo: tra i miglioramenti auspicati dall’associazione dei florovivaisti e che interesserebbero in particolare florovivaisti e garden center, anche la possibilità di ampliare le detrazioni (finora applicate a spese fino a 5mila euro sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali) anche alle piante da appartamento, per ottenere benefici anche per il verde indoor. Per il momento, i dati che riguardano i risultati ottenuti dal bonus nel 2018 non sono ancora disponibili e dovrebbero arrivare alla fine dell’anno, dal momento che le dichiarazioni dei redditi sono slittate a settembre. Non abbiamo ancora i dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, ma è certo che si è avuto un incremento di fatturato tra le aziende florovivaistiche proprio grazie all’utilizzo dell’agevolazione”, ha sottolineato il presidente di Assofloro Nada Forbici.

Durissimo il commento dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi: “Togliere il bonus verde dalla Legge di Bilancio significa danneggiare pesantemente il comparto florovivaistico e le nostre città, dato il successo della misura. La sostenibilità ambientale si persegue con incentivi alle buone pratiche, non con tasse e divieti. La Regione Lombardia farà di tutto affinché questa agevolazione venga reinserita”. Solo in Lombardia il valore della produzione florovivaistica è di 222 milioni di euro l’anno, il 9% del totale nazionale e nel 2017 erano attive in tutta la regione 6.762 imprese.



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