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Cancellazione Bonus verde, monta la protesta


Il coro è unanime e chiede a voce alta che il governo torni sui suoi passi e confermi il Bonus verde  anche per il prossimo anno.

Al diffondersi della notizia del rischio di veder già sparire la detrazione fiscale a favore di interventi di riqualificazione del verde, le associazioni di operatori del settore florovivaistico, dei garden center, di professionisti del comparto del giardinaggio, e ambientaliste hanno preso la parola in difesa dello strumento, introdotto solo nel 2018. Strumento che prevede – o prevedeva se come si teme nella finanziaria 2020 sarà confermata la sua assenza, preannunciata dal decreto fiscale – una detrazione al 36% fino a 5.000 euro per interventi di riqualificazione straordinaria di aree verdi da parte di privati, condomini e imprese.

Dopo le dure reazioni di Assofloro e Regione Lombardia, a intervenire è AICG, l’associazione che rappresenta i centri giardinaggio italiani. Il presidente, Stefano Donetti, parla di “una scelta anacronistica, profondamente sbagliata  e in controtendenza con le linee guida europee per lo sviluppo di una vera Green Economy, nella quale tutto il settore florovivaistico deve avere un ruolo guida”.

Non solo, citando le crescenti preoccupazioni per i cambiamenti climatici e il sempre più diffuso impegno per aumentare la quota del verde nelle città, assegnando quindi un ruolo di grande importanza ai giardini come polmoni verdi per i contesti urbani, Donetti sostiene che “il Bonus Verde sarebbe dovuto diventare una misura strutturale, non più in discussione”. Per il bene dell’ambiente, ma anche per uno sviluppo sostenibile, a garanzia di occupazione a lungo termine, nella cornice di una «economia virtuosa».

Francesco Mati, responsabile nazionale del settore florovivaistico di Confagricoltura, parla de “l’ennesimo smacco dato a un settore che produce occupazione, PIL, tasse”, esprimendo «una sincera delusione» di fronte alla scelta verso cui sembra procedere il governo. La conferma della detrazione avrebbe garantito una maggiore efficacia allo strumento, aggiunge Mati, che finora “aveva funzionato quasi esclusivamente per i condomini, dove era cumulabile e non per i giardini privati, dove purtroppo non ha ancora attecchito. Mi auguro che la delusione che sta manifestando tutto il settore venga ascoltata non solo dal ministro dell’Agricoltura, ma anche dal ministro della Salute, dal ministro dell’Ambiente e da tutti gli altri ministeri che sono toccati dall’efficienza del nostro settore”.

Un settore che vale il 5,5% del PIL agricolo e dà lavoro a circa 100.000 addetti in 25.000 imprese, ricorda Renzo Marconi, presidente di Asproflor (associazione produttori florovivaisti): “Cancellando il Bonus verde – commenta – viene meno un importante incentivo all’aumento della superficie del verde”.

A favore del Bonus si sono espresse anche Aipv, l’associazione dei professionisti del verde, Cia e Coldiretti: “Il bonus è una misura utile a qualificare le aree urbane – ha dichiarato quest’ultima – ma anche a ridurre l’impatto degli inquinanti nelle città che è quindi strategica per sostenere il Green New Deal del governo”.

Le Associazione Arboricoltori e Società Italiana di Arboricoltura, con un comunicato congiunto hanno posto l’accento sul valore del Bonus a favore delle professionalità del settore e per incentivare una corretta manutenzione, un punto questo condiviso anche da Conaf, l’ordine dei dottori agricoli e forestali.



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