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Bricoday, dati ufficiali e qualche riflessione


Aspettavamo dati ufficiali e ora sono arrivati. La decima edizione del BricoDay di Milano si è conclusa, ormai da una settimana, con la diffusione dei dati da parte dell’organizzazione: 253 espositori (+16% rispetto all’anno scorso) e 5.400 visitatori (+ 20% rispetto all’edizione 2016).

Prima di inoltrarci nelle considerazioni che il BricoDay di quest’anno ci ha suggerito, sgombriamo il campo da qualsiasi possibile equivoco. Il BricoDay è una di quelle manifestazioni che, comunque vada è un successo. Questo perché è l’unico momento ormai riconosciuto dalla distribuzione moderna del settore brico che, ogni anno, lo frequenta raggiungendo Milano da ogni parte d’Italia. I nomi e le insegne che contano al BricoDay ci sono e questo è molto importante per gli espositori.

Assodato che il BricoDay è ormai una manifestazione indispensabile per il nostro settore entriamo nel merito dell’edizione 2017.

La verifica più importante riguardo a questa decima edizione riguardava il passaggio da uno a due giornate, un passaggio delicato perché ovviamente comporta un maggiore impegno economico da parte delle aziende espositrici e quindi ne deve valere la pena.

Durante la nostra visita abbiamo avuto modo di notare che l’affluenza di visitatori è stata importante in tutti e due i giorni, anzi la sensazione è stata che sia stato preferito il secondo giorno, probabilmente perché il primo giorno era dedicato al tradizionale convegno con la chiusura al pubblico del padiglione espositivo fino alle 13.00.

Il numero di visitatori cresce ma …

Analizzando però il dato diffuso dall’organizzazione che ci indica in 5.400 gli accessi alla manifestazione, con un incremento del 20% rispetto all’anno scorso, pur riconoscendo l’importanza del numero assoluto, non possiamo nascondere che ci saremmo aspettati qualcosa in più. Non si poteva certo pensare che a fronte del raddoppio dei giorni ci fosse un raddoppio dei visitatori, però, quello che rileviamo è che il trend di crescita del numero dei visitatori ha avuto una battuta d‘arresto.

Nelle tre edizioni passate alla crescita del numero di espositori è sempre corrisposto un trend crescente nel numero dei visitatori. Nel 2014 gli espositori erano 120 e i visitatori 2.400 (+20% rispetto all’anno precedente), nel 2015 erano 200 espositori (+70%) e 3.215 visitatori (+30%), nel 2016 gli espositori passavano a 218 (+15%) e i visitatori a 4.500 (+40%). É evidente che con due giorni di manifestazione a disposizione e una crescita del 16% nel numero degli espositori (253), la crescita del 20% del numero dei visitatori (5.400) ridimensiona quelle che sono state le nostre sensazioni durante la visita. Ci saremmo aspettati un trend almeno pari a quel 40% registrato l’anno scorso, con un solo giorno a disposizione.

In generale comunque abbiamo avuto la sensazione che la soluzione dei due giorni sia stata apprezzata dalla maggioranza degli espositori. Anche la chiusura del padiglione espositivo nella mattina del primo giorno, a favore del convegno, ci sembra essere stata accettata di buon grado.

Una riflessione sui convegni

Proprio riguardo al convegno “portante” del BricoDay, quello di apertura della manifestazione, abbiamo notato una buona e certamente soddisfacente presenza di operatori in platea, anche se non al livello di alcune gloriose edizioni quando, esauriti i posti a sedere, c’erano operatori che dovevano seguire in piedi il convegno.

Quello che ha convinto meno è stato il contenuto del convegno. Confrontandoci con altri operatori ciò che è stato rilevato è che le diverse relazioni (soprattutto nella prima giornata), pur se interessanti, sono entrate troppo poco nello specifico del mercato brico, risultando così troppo generiche.

Per quanto riguarda gli altri appunti convegnistici che hanno costellato i due giorni ci sembra che abbiano riscosso un’affluenza di pubblico decisamente minore. D’altro canto, con l’apertura del padiglione espositivo, l’interesse dei visitatori si è inevitabilmente spostato verso le aziende e i prodotti esposti. Forse il calendario dei convegni è risultato esagerato rispetto alle reali esigenze e aspettative dei visitatori.

L’Hardware Forum, avanti con lentezza

Un capitolo a parte deve essere dedicato all’Hardware Forum, lo spazio ferramenta organizzato insieme alla Fiera di Colonia, punto di riferimento mondiale con la sua Eisenwarenmesse.

L’Hardware Forum, giunto quest’anno alla sua terza edizione, ma non ci sembra che abbia ancora dato segni di un significativo decollo. Gli espositori indicati nel catalogo e che hanno animato la corsia riservata all’Hardware Forum erano una sessantina, con alcune evidenti infiltrazioni di aziende assai più orientate al mercato brico che a quello delle ferramenta. Non abbiamo notato quindi una significativa crescita nel numero degli espositori e, francamente, nemmeno dei titolari di ferramenta in visita, che sappiamo difficilissimi da far uscire dai loro negozi, soprattutto, come abbiamo già avuto modo di scrivere, in giorni feriali.

Quello che ci fa riflettere è che a fronte di questo “andamento lento” dell’Hardware Forum corrisponde una lista d’attesa con aziende che non hanno potuto partecipare al BricoDay. La corsia dedicata all’Hardware Forum farebbe certamente gola a molti.

Anche per quanto riguarda l’attività convegnistica dedicata alla ferramenta non abbiamo riscontrato un successo straordinario. Nel convegno principale, tenutosi la mattina del primo giorno, abbiamo contato 50 operatori in platea, troppo pochi rispetto al grande numero di operatori che questo settore porta in seno. Forse la concomitanza con il convegno portante del BricoDay penalizza l’appuntamento per le ferramenta.

Forse, gli operatori delle ferramenta, sensibili allo studio e allo sviluppo organico del settore, frequentano l’Eisenwarenmesse e ne risultano evidentemente appagati.



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