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Il 2020 del florovivaismo italiano


florovivaismo
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Myplant & Garden commenta l’andamento registrato dal settore nel 2020: “Bene l’export, tenuta della produzione. Ottime proiezioni per il 2021, ombra costi sul 2022”.

Come di consueto Myplant & Garden, la fiera dedicata al verde professionale, commenta gli ultimi dati ufficiali della produzione orto-florovivaistica italiana fotografati dal MIPAAF.

Nel 2020 il valore della produzione florovivaistica italiana si è assestato a 2,65 miliardi di euro (pari al 4,8% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana), registrando una contrazione aggregata del 2,4% (un calo di circa 66 milioni sul 2019): fiori e piante ornamentali hanno subito una riduzione del 3%, mentre i vivai dell’1,9%.

“Si tratta di un dato che avevamo anticipato a gennaio 2021, lanciando l’allarme per le conseguenze del rinvio della fiera e delle chiusure pandemiche: lo stop delle attività di distribuzione e vendita del prodotto orto-florovivaistico, la distruzione di quote importanti delle produzioni deperibili – circa il 60% dei fiori recisi, ad esempio -, le restrizioni a eventi e cerimonie – nel 2019 il giro d’affari delle cerimonie nuziali nel mondo registrava 300 miliardi di USD. Tuttavia, il mercato ha dato importanti segnali di recupero lungo l’arco dell’anno, sino a contenere al massimo le perdite e mantenere l’export ai livelli record dell’anno precedente”.

Se il valore della produzione mondiale nel 2020 ha raggiunto i 90 miliardi di USD, quello europeo è stato pari a quasi 20 miliardi di euro (dati AIPH, Eurostat), così suddiviso: 29% prodotto in Olanda, 17% in Germania, 14% in Spagna, 13% in Francia, 12% in Italia.

“In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant – registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ribadito il record storico del 2019, raggiungendo quota 903 milioni di euro in un anno, però, profondamente differente dai precedenti”.

L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico: anche nel 2020 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 903 milioni di euro. Il saldo positivo della bilancia commerciale di 423 milioni di euro è riferibile alle piante da esterno (+310 milioni) che costituiscono il prodotto più esportato del comparto (43%), seguono le talee di vite e piante da frutto e di ortaggi con un saldo di 129 milioni di euro e le fronde fresche recise, con un valore delle vendite di 104 milioni di euro e un saldo di quasi 90 milioni di euro.

Il florovivaismo detiene una quota importante sul complesso degli scambi agro-alimentari italiani, soprattutto dal lato delle esportazioni, dove il comparto pesa per il 13% sul totale.

“Il florovivaismo è uno dei più colpiti dalla pandemia, ma è anche una filiera che ha dimostrato grandi capacità di ripresa – anticipa Myplant – facendo registrare un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021. Un trend che l’Istat sembra confermare – in attesa dei dati ufficiali – per tutto l’anno. A minacciare la ripresa del settore è l’impennata dei costi di produzione, con aumenti fino al 25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi, e i costi di trasporto”.

I 28 Paesi dell’UE sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (84%). Quasi il 60% dell’export italiano è venduto in Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. Paesi Bassi, Germania, Francia, Spagna e Polonia sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia.

Sono circa 24.000 le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’ISTAT (15.000 delle quali coltivano fiori e piante in vaso e 8.000 sono vivai), concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

In base ai dati ministeriali, tra le regioni del Belpaese che hanno il maggior valore produttivo nel settore, spiccano per il vivaismo Toscana, Lombardia e Sicilia, rispettivamente ai primi tre posti della classifica. Per il mercato di piante e fiori, medaglia d’oro alla Liguria, seguita da Sicilia e Campania.



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