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Rapporto Coop 2018. C’è la casa nella testa degli italiani (arredo, brico e garden)


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Scrive l’ultimo Rapporto Coop 2018 che, secondo le previsioni Nomisma, quest’anno le compravendite immobiliari dovrebbero raggiungere quota 566 mila, con un incremento del 4,3% rispetto al 2017) e circa 595 milia nel 2019 (+5,1% rispetto alla previsione del 2018), a testimonianza del ritrovato slancio della componente investimento.

Stime che dimostrano come la casa sembra essere tornata in cima ai pensieri degli italiani. Una conferma che viene anche dal Barometro CRIF, che analizza l’andamento delle richieste di nuovi prestiti e di nuovi mutui e surroghe, che ha riscontrato per il I semestre 2018 un incremento della domanda nella fascia di importo 150-300 mila euro, ed un calo in quella 0-75 mila euro, a testimonianza di una rinnovata consapevolezza delle famiglie rispetto alla capacità di indebitamento.

Secondo un’indagine Instapro, per il 64% degli italiani la casa del futuro deve essere prima di tutto confortevole, a seguire tecnologica (29%) e di design (7%). Approfondendo le ragioni che spingono gli italiani a collocare il “comfort” al primo posto di questa particolare classifica, troviamo prima di tutto “perché vedo la mia casa come un rifugio” (42%) e a seguire “perché voglio che la mia casa sia un po sto dove posso effettivamente rilassarmi” (35%).

Sempre da Instapro, emerge come il salotto sia per 4 italiani su 10 la stanza a cui destinare la maggiori parte degli investimenti domestici; a seguire la cucina, il bagno e la camera da letto.

E mentre sul mercato approdano sistemi come Google Home e Amazon Echo, aumenta la diffusione dei sistemi “smart home” nel nostro Paese: nel 2017 circa 4 italiani su 10 hanno dichiarato di possedere almeno un oggetto connesso, nonostante il 51% dei proprietari sia preoccupato per i rischi legati alla privacy e ai cyber attacchi.

Dall’indagine Stili d’Italia dell’Ufficio Studi Ancc-Coop emerge come il 17,5% degli italiani usi regolarmente almeno un robot casalingo, mentre il 40% vorrebbe provarlo o riprendere ad utilizzarlo.

E nonostante 1 italiano su 10 non sa cosa siano i robot domestici, percentuale che sale al 16% nel caso della domotica, nel 2017 il valore delle vendite di IoT per la “smart home” in Italia ha raggiunto quota 250 milioni di euro, registrando una crescita del 35% rispetto al 2016 (fonte Osservatorio IoT del Politecnico di Milano), pur rimanendo ancora distante dagli altri Paesi europei come Francia (600 milioni di euro), Regno Unito (1,4 miliardi di euro) e Germania (1,5 miliardi di euro). Oltreoceano, negli Stati Uniti il fatturato del segmento “smart home” vale già poco meno di 11 miliardi di euro.

Rapporto Coop 2018

 

Rapporto Coop 2018

 

 



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