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Pellegrini Garden: “L’impegno nel gestire l’aumento dei prezzi”


Pellegrini-Garden
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Associato al consorzio Giardinia, la superficie del garden si estende su 23mila mq., di cui 4.500 coperti (e 1.250 di commerciale puro), 7.000 di vivaio e un parcheggio di 350 posti auto.

Le barbatelle di vite, le fragole d’estate, gli abeti all’avvicinarsi del Natale: la storia della famiglia Pellegrini è cominciata così, quasi mezzo secolo fa, quando la A14 ancora non esisteva e quel banchetto lungo la statale di Civitanova Marche rappresentava una tappa fissa per automobilisti e camionisti. E poi, costruita l’autostrada, la tradizione è proseguita e quella prima attività si è pian piano allargata, di pezzetto in pezzetto, fino alla nascita di Pellegrini Garden. Nel 2017, il centro giardinaggio si è trasferito da Civitanova a Sant’Elpidio a Mare, in provincia di Fermo nelle Marche, alla ricerca di più ampi spazi per crescere.

Paride Corsalini e Michela Pellegrini

Oggi la superficie del garden si estende su 23mila mq., di cui 4.500 coperti (e 1.250 di commerciale puro), 7.000 di vivaio e un parcheggio di 350 posti auto. Alla guida c’è la terza generazione Pellegrini, Michela, con il marito Paride Corsalini.

“Abbiamo visitato garden europei e del nord Italia, per strutturare la nostra proposta come un vero centro giardinaggio. Contiamo 21 dipendenti, tra cui alcuni stagionali per i periodi di punta, una squadra di 8 giardinieri e un paesaggista: in tutto siamo una trentina di persone. Nonostante la nuova sede, per il momento proponiamo la stessa offerta di prima: serra calda e fredda, vivaio, l’arredo, che con il Natale occupa stagionalmente una fetta importante del garden, fioreria, decor, profumeria, casa. Manca il reparto pet, che è però un’idea su cui stiamo ragionando, insieme ad altre, per cercare di superare la stagionalità tipica di un centro giardinaggio».

Pellegrini serve principalmente una clientela di hobbisti e appassionati, famiglie e i nuovi millennials, arrivati con la pandemia, periodo durante il quale ha attivato anche uno shop online e consegne a domicilio. Un servizio, quest’ultimo, che è stato poi rimesso in stand-by: “Stiamo ragionando su come riproporre l’online, su come gestirlo e proporlo in modo che sia utile e funzionale, dal momento che richiede un impegno costante, come se fosse un altro negozio”, spiega Michela Pellegrini.

È proprio nell’online che Michela Pellegrini individua i maggiori competitor, in particolare per alcuni settori, come il barbecue: “non sono pochi i clienti che vengono da noi, raccolgono informazioni e spiegazioni, quindi acquistano online. È per questo motivo che abbiamo pensato di rispondere giocando la carta del montaggio: non tutti si sentono tranquilli a montare un barbecue, soprattutto a gas, per conto proprio, noi lo offriamo rimanendo anche in linea con i prezzi, e questo ci ha resi competitivi”.

Il garden ha anche a disposizione una squadra di giardinieri e un paesaggista dedicati alla progettazione, allestimento e manutenzione dei giardini, indipendente, a livello operativo, dal centro giardinaggio, ma “davvero preziosa come risorsa”. Tra i servizi offerti anche una sala per la formazione, che ogni mese ospita approfondimenti e corsi su una o due piante.

2021 molto positivo, nonostante i rincari

In linea con il panorama italiano, dalla primavera del Covid in avanti, l’orto ha fatto registrare numeri altissimi: «Il 2021 è stato ancora meglio del 2020 e abbiamo venduto ancora più orto rispetto al precedente – spiega Paride Corsalini – è stato un anno davvero positivo, anche volendo scorporare gli aumenti dovuti ai rincari di materie prime, energia e trasporti, che non sono stati da poco: alcuni fornitori sono arrivati anche a tre aumenti in un mese. Le percentuali però sono positive”.

Più dei rincari, la difficoltà dell’anno è dovuta agli approvvigionamenti. “Temo che il 2022 non sarà da meno – prosegue Corsalini – e avere le merci è ormai il vero obiettivo: stiamo preparando i magazzini in modo da farci trovare pronti alla richiesta che ripeto, è davvero alta. Far parte del consorzio Giardinia ci ha sicuramente aiutato, anche a livello di scambio di esperienze con altri garden. Un altro impegno sarà gestire l’aumento dei prezzi: su alcuni prodotti arriveremo anche a una differenza del 20%: sarà nostro dovere tenere sotto controllo, per quanto possibile, i costi e non aumentare eccessivamente i prezzi al pubblico accettando anche marginalità più basse per riuscire ad arrivare alla fine del 2022 quando spero il problema potrà essere rientrato”.

Il giardinaggio è un fenomeno passeggero? “Non credo – dice Corsalini – anche la politica comincia a parlare del valore del verde e vedo da più parti una consapevolezza sempre maggiore. Se a questo si aggiunge l’ottimo segnale arrivato dalle giovani generazioni, dagli influencer che si interessano al mondo delle piante, cosa mai vista prima, e dalla spiccata sensibilità ecologica dei millennials direi che si può parlare di una tendenza solida”.

Proprio per rispondere all’attenzione dei più giovani per i temi del rispetto ambientale, Pellegrini Garden ha eliminato dal vivaio, l’uso di prodotti chimici per la cura delle piante portando avanti un sistema di lotta integrata, come già avviene nelle serre, e ha avviato un dialogo con i fornitori per l’uso di prodotti da materiali riciclati o riciclabili. “Oltre al suo valore per l’ambiente, questo aspetto è molto importante anche da un punto di vista della comunicazione e del marketing e non va tralasciato”, sottolinea Michela.

Benché tra i servizi del garden ci sia la realizzazione di giardini, Corsalini spiega di non aver avuto invece riscontri positivi dall’introduzione del Bonus verde: “Servirebbero agevolazioni maggiori, come sta avvenendo invece per cappotti e infissi, allora sì potrebbe essere interessante per il cliente”.



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