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L’importanza del cambiamento per il settore del Diy


sergio giroldi EDRA/GHIN
sergio giroldi EDRA/GHIN

Sergio Giroldi, ceo di Obi e presidente di Edra – European Diy Retailer Association, si è interrogato su cosa succederà nel futuro del comparto.

Il suo pensiero è che a breve non assisteremo a grandi rivoluzioni, ma ci sarà il consolidamento di alcuni cambiamenti ai quali abbiamo assistito in questi ultimi mesi. Ma, nel medio periodo (5-10 anni), in Europa ci saranno sicuramente sviluppi diversi rispetto ad altri continenti.

Il settore sta vivendo diversi cambiamenti, che sono sotto gli occhi di tutti i player, il tutto a una velocità inimmaginabile fino a 2 anni fa. C’è stata la riscoperta del Diy, che ha fatto sì che si ingenerassero cambiamenti più veloci. Così come veloci sono i cambiamenti che hanno e stanno riguardato anche la cultura dei diversi governi del Vecchio Continente.

Il cambiamento è stato la forza del retailing in generale.

Così come importante è la centralità del cliente. Da qui maggiori attenzioni per la personalizzazione del rapporto tra retailer e consumatore. Oltre a questi spunti per il futuro, vanno ricordati anche l’importanza crescente della tecnologia; la competizione con i nuovi player; le nuove responsabilità ambientali e sociali; lo sviluppo di un diverso business model; una comunicazione sempre più one to one.

“Oggi siamo sempre più dei solution provider per i nostri clienti: non dobbiamo fornire solo merci, ma anche soluzioni. Inoltre grazie alle nuove tecnologie che stanno governando lo sviluppo del retailing, dobbiamo guardare ai negozi fisici, ma anche alla parte online”.

Da qui l’importanza di un corretto sviluppo del cross channel, fatto di tanti fattori (servizi nuovi come il Click&Connect, la logistica). “Su questo si deve centrare il nostro sforzo di retailer per far sì che il luogo fisico rimanga sempre al centro dell’attenzione del cliente”.

La relazione con il cliente oramai è permanente. Dobbiamo quindi essere in grado di sviluppare sempre più punti di contatto con il consumatore offrendo servizi sempre diversi (pianificazione, sviluppo di capacità personali, etc). “A esempio in Obi abbiamo sviluppato l’app HeyObi che permette al cliente di essere sempre in contatto con noi durante l’anno. Tanta innovazione e tante risorse per avere una relazione costante con il cliente finale”. (slide Su cosa concentrarsi)

Uno dei principali investimenti in Obi tuttavia riguarda le persone. “Nei prossimi anni dovremmo prepararci a introdurre in azienda nuove generazioni di addetti digital native per confrontarsi con nuovi clienti, digital native come loro.

Sarà anche necessario focalizzarsi sullo sviluppo di app, dei servizi Click&Collect e di instore navigation. Tutto questo genererà un nuovo flusso di fatturato e una maggiore interazione con la nostra base di clienti. Saranno queste le nuove frontiere che determineranno i prossimi lanci di novità di prodotto e servizi”.

Anche i competitor sono cambiati con l’arrivo di nuovi player come ManoMano o Amazon oppure con il lancio di marketplace legati ai brand.

Un’altra caratteristica che sta cambiando la vita delle aziende è l’importanza crescente delle attività di corporate social responsibility. Come aziende è necessario contribuire sempre di più alla diminuzione di Co2, a ridurre gli sprechi, ad ampliare l’offerta di prodotti sostenibili non solo per l’ambiente, ma anche per le comunità locali e non. “Come Obi e come Edra stiamo cercando di accorciare gli acquisti di prodotti a lunga distanza. Oggi l’Europa può supplire come qualità e quantità nei confronti dell’Estremo Oriente”.

Le aziende inoltre devono essere in grado di costruire una piattaforma di business model nuova. Per questo c’è la necessità di una strategia di medio-lungo periodo che veda una più stretta collaborazione non solo con il cliente, ma anche con il fornitore. Un impegno per il quale però serve un’agenda chiara di cosa fare nel futuro.



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