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Edilizia e distribuzione, ottimismo ma con tante criticità


In ottobre il mercato è ripartito a una velocità mai vista prima, registrando i tassi di crescita più alti degli ultimi 20 anni e recuperando ampiamente quanto perso negli anni di fermo o quasi fermo dovuti alla pandemia.

Già in autunno, tuttavia, preoccupava il prezzo e la reperibilità delle materie prime, visto come un limite preoccupante alla crescita. Una serie di emendamenti governativi ha cercato di contrastare l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione ed evitare il conseguente blocco dei cantieri.

Attraverso le proposte emendative viene chiesto un aumento delle risorse destinate al fondo per l’adeguamento dei prezzi e meccanismi più flessibili, che rendano possibile rinegoziare l’importo del contratto in fase di esecuzione. A febbraio 2022, secondo Istat, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” sono cresciuti dello 0,4% su base mensile e del 6,8% su base annua. Nello stesso periodo i prezzi alla produzione dell’industria hanno registrato un +0,4% su base mensile e un +32,8% su base annua.

Una situazione che nel giro di pochi mesi – a causa principalmente del conflitto Russia-Ucraina – ha cambiato l’andamento dei mercati, compreso quello dell’edilizia.

Il punto di vista dei distributori

Benedetto Paolino, Evoluzione Brico

A inizio febbraio, quando è stato interpellato Benedetto Paolino, direttore commerciale Evoluzione Brico, l’Italia e più in generale l’Europa stava uscendo da un periodo decisamente difficile per tutti, ma in particolare per la distribuzione. Molti mesi che per il comparto dell’edilizia all’interno di questa insegna hanno visto una forte crescita, grazie soprattutto agli incentivi fiscali destinati alle ristrutturazioni. A partire dal Superbonus 110%, proseguendo per l’Ecobonus 50%-65%, Sismabonus, Bonus Facciate.

Stessa opinione per un altro rappresentante del settore. Infatti, sottolinea il ceo di Union by Dea, Marco Fedele, in un momento difficile per tutti i comparti, il comparto edile è stato particolarmente avvantaggiato grazie ai tanti e differenti bonus fiscali che nel tempo sono stati stanziati e riconfermati dai diversi governi.

Tra le merceologie andate meglio, le più performanti – secondo Paolino –sono legale al mondo degli esterni, con i cappotti in pole position, e i prodotti per la rasatura. “In generale tuttavia posso dire che nessun reparto dell’edilizia ha avuto significative contrazioni di mercato”. Anche Marco Fedele, conferma le performace di tutto rispetto registrate dai rivestimenti in generale e dal cappotto in particolare. “Merceologie che hanno avuto un ruolo fondamentale nel segno positivo relativo agli utili delle grandi aziende e imprese che hanno saputo comprendere l’importanza di questi bonus, e inoltre hanno trainato tutto il settore dei rivestimenti murali. Escluso questo, però, ritengo che il comparto proprio delle costruzioni abbia performato poco”.

L’onda lunga della ripresa

Sul fronte degli utenti la fase post Covid non ha portato grandi differenze. “Cerchiamo di rivolgerci in questo periodo a imprese edili focalizzate sulle ristrutturazioni e in grado di affrontare opere edili di una certa importanza, al fine di cogliere le opportunità attuali. Il nostro core business nel settore dell’edilizia rimane comunque la ristrutturazione interna. Un ambito per il quale ci siamo già strutturati come fai da te e che non impone l’occupazione di grandi spazi espositivi con materiali ingombranti”.

In termini di fatturato il reparto dedicato all’edilizia riveste in Evoluzione Brico circa il 15%, percentuale con ampi margini di crescita. Tuttavia, ricorda il direttore commerciale, “l’onda lunga della ripresa dell’edilizia, a medio e lungo termine, si tramuterà inevitabilmente in una forte contrazione del mercato, sia per la fine degli incentivi sia per l’aumento indiscriminato e incontrollato dei prezzi delle materie prime. La logica conseguenza sarà il ritorno a valori di fatturato pre-incentivi”.

Secondo alcune stime l’onda lunga della ripresa si protrarrà anche quest’anno con un +9% per il recupero e un +6% per le nuove costruzioni. Si tratta dei dati di crescita più alti degli ultimi 15 anni. Numeri tutti da verificare, ma da non generalizzare secondo Fedele: “Non credo siano veritieri per tutto il comparto dell’industria edile. Sicuramente sono numeri positivi, ma, come già ricordato, non per tutti poiché molti tra imprese e rivenditori non hanno avuto grandi benefici”.

L’impatto sul settore degli incentivi fiscali

Il volano dei bonus fiscali: in edilizia, come ricordavamo prima, sono tanti e riguardano differenti referenze o comparti. Tra Pnrr, Superbonus 110% e gli altri incentivi, tutta la filiera dell’edilizia è ritornata protagonista della scena economica del Paese e ha ritrovato la spinta verso l’innovazione e la fiducia nel futuro. Ma quanto hanno impattato e quanto impatteranno sull’andamento della gds? “Questi incentivi hanno prodotto un indotto moderato nella gds in generale e una forte crescita lì dove sono presenti reparti edili con assortimenti ampi e profondi. Difficile stimare quanto gli incentivi abbiano indotto aumenti di fatturato in generale nella gds. Nei negozi più strutturati penso, invece, di poter affermare che abbiano impattato sul totale del fatturato almeno per un 10%”. Per il ceo di Union by Dea, dopo la correzionedella normativacon l’introduzione dinuove restrizioni andrà verificato nuovamente l’andamento.

Marco Fedele, Union by DEA

Altro tema “caldo” nel corso di questi mesi è quello della corsa dei prezzi dei materiali edili, talmente rapida da cogliere impreparate persino le imprese di costruzione. E gli incrementi sono ancora in corso. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza, aggravata inoltre da fine febbraio dalla corsa sfrenata dei costi energetici. Tuttavia, c’è chi come Benedetto Paolino, considera che “l’emergenza si possa gestire, laddove è possibile, con rapporti preferenziali e diretti con i produttori e cercando di fare scorte consistenti dei prodotti con aumenti più significativi”. Marco Fedele: “Credo che in questi casi di aumenti di materiali edili la strada dei gruppi o dei consorzi sia la migliore. E chiudo con la battuta: l’unione fa la forza”.

Come spingere le vendite

Investire per rendere più attrattivo il comparto dell’edilizia all’interno dello store in termini di esposizione e offerta può essere la leva per promuovere le vendite anche in un momento critico. Non basta però spingere sull’offerta tecnica e di prodotto, occorre soprattutto investire sull’assistenza alla clientela sia pre che post vendita. “Occorre metterci cura e competenza vista la delicatezza degli interventi necessari per soddisfare i bisogni del cliente finale e gli importi elevati che comportano gli interventi stessi”, sottolinea il direttore commerciale di Evoluzione Brico.

Fondamentale è anche la preparazione degli addetti alle vendite. “Per la formazione del personale spesso chiediamo anche l’assistenza da parte dei fornitori che si prestano volentieri a questa attività che punta a rendere il personale più preparato e formato nella parte tecnica dei prodotti del reparto edile. Vorrei anche sottolineare la necessità di una maggiore preparazione relativa alle normative legate al comparto edile. Una possibilità in più da cogliere in un momento così particolare per questo settore”.

Last but not least: la leva promozionale come strumento fondamentale per spingere le vendite in ogni ambito e ad ogni livello. “Per quanto ci riguarda, cerchiamo, quando i fornitori ce ne danno la possibilità, di spingere molto sui contenuti tecnici, non solo legati all’edilizia. Questo, devo dire, è una linea di politica commerciale che ci ha sempre contraddistinto e che intendiamo perseguire anche in futuro”, conclude Paolino.

L’importanza della sostenibilità

L’edilizia rappresenta uno dei settori chiave per realizzare una transizione sostenibile e circolare. Gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2 nell’UE. Un’affermazione con la quale concorda Marco Fedele: “Non sono un produttore, ma mi sento ugualmente di dare un parere sulla struttura di molti edifici, che ormai sono obsoleti e da riqualificare. I bonus sono il mezzo ideale per far ripartire il settore, ma se io modifico gli estimi catastali ed alzo la tassazione sugli immobili, creo una frenata nella corsa alle ristrutturazioni e un non interesse da parte dell’utente”.

Altro argomento sempre più importante anche se agli inizi in questo comparto è la diffusione della circolarità. Circolarità che nel settore delle costruzioni è frenata da molteplici barriere normative, tecniche, economiche e culturali, conclude il manager di Union by Dea: “Siamo un Paese purtroppo sommerso da norme ormai vecchie e da troppa burocrazia. Noi come tante altre aziende puntiamo fortemente sulla riforma della burocrazia o su una maggior sburocratizzazione”.

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