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Lo smartphone tra lavoro e alienazione


Ormai la comunicazione web è uno strumento imprescindibile per qualsiasi azienda, della produzione e della distribuzione. Far finta che il web non esiste non solo è controproducente, ma può essere anche pericoloso: ne abbiamo già parlato analizzando il tema della reputazione.

Detto questo il fenomeno che vale la pena di approfondire è quello dell’uso dei dispositivi mobile, in particolare lo smartphone, in continua e inesorabile crescita. Per chi un po’ di più (è il caso del nostro web magazine per il pubblico, Bricoliamo.com), per chi un po’ di meno (è il caso del nostro DIYandGarden.com) possiamo dire che il 50% della navigazione web oggi passa attraverso dispositivi mobile ed è per questo che conoscere a fondo abitudini e modalità di utilizzo dello smartphone è importante, in modo da mirare al meglio modi e tempi della propria comunicazione web.

Interessante e anche godibile sono i risultati della Global Mobile Survey 2016 di Deloitte, ricerca da cui emerge un quadro dell’uso dello smartphone da parte degli italiani piuttosto chiaro. In sintesi: con lo smartphone gli italiani discutono di più e dormono di meno.

Dal sondaggio emerge che più dell’85% degli italiani possiede uno smartphone, con un incremento del 6% rispetto al 2015 e più del 10% rispetto al 2014.

Contestualmente all’aumento del numero di smartphone in circolazione, si è registrato negli anni un aumento esponenziale del tempo dedicato dagli italiani al cellulare. I dati evidenziano che l’utilizzo compulsivo dello smartphone, valso al nostro paese l’appellativo di nazione più maleducata di Europa nella survey Deloitte 2015, è spesso causa di attriti e discussioni dentro e fuori le mura domestiche. La survey 2016 incorona l’Italia come il paese europeo in cui si litiga più spesso a causa del cellulare.

Lo smartphone mette in crisi la famiglia

Dai dati della survey emerge che, almeno una volta al mese, quasi un italiano su tre viene ripreso dal proprio partner (27%) e persino dai propri figli (27%) perché sempre attaccato allo smartphone e questo vale all’Italia il primato di paese europeo in cui si discute più spesso a causa del cellulare. Seguono a ruota Polonia e Francia, rispettivamente con il 21% e 16% per quanto riguarda le discussioni tra le coppie; l’Olanda risulta il paese dove ci si arrabbia di meno in Europa, con i diverbi tra i partner che si limitano al 13%.

I meridionali sono i più inclini al litigio. A causa del telefonino, il 21% degli intervistati del Sud e delle Isole discute in media una volta al mese contro il 17% del Centro e il 13% del Nord Italia.

Quasi un quarto degli intervistati (21%) usa ogni giorno lo smartphone per seguire i Vip e i protagonisti dello show business, conferendo all’Italia il primato europeo del Paese maggiormente dedito al “gossip da smartphone”, con un 8% in più rispetto alla media del vecchio continente (13%). Agli antipodi rispetto a noi si colloca l’Olanda dove solo il 7% degli intervistati segue i personaggi famosi sui social.

Il 13% degli italiani utilizza lo smartphone per divertirsi con giochi in realtà virtuale, come Pokémon Go (diventati più popolari che scaricare musica!), il 3% per trovare online l’anima gemella ed il 2% per tentare la fortuna scommettendo o giocando d’azzardo.

Ma la facilità con cui lo smartphone consente di accedere a tutte le attività descritte non genera solo attriti tra le persone ma anche fra vita privata e vita lavorativa.

I manager e lo smartphone

Il telefono aziendale, rendendoci potenzialmente rintracciabili 24 ore su 24, sta facendo in modo che la separazione tra vita lavorativa e vita privata non sia più così netta, causando una vera e propria invasione dell’una sull’altra. Le persone in carriera utilizzano lo smartphone continuamente negli orari lavorativi e ancor di più fuori orario, di notte e durante le proprie ferie. Al mattino guardano immediatamente il cellulare (57%) e durante il giorno lo controllano oltre 200 volte (59%).

Inoltre, le persone in carriera rappresentano l’80% degli italiani che dichiara di addormentarsi praticamente con il telefonino in mano e quando si alzano nel mezzo della notte rispondono alle email personali (64%) ma soprattutto leggono (76%) e rispondono alle email di lavoro (83%).

Il controllo del cellulare nel bel mezzo della notte non è una prerogativa solo delle persone in carriera, ma interessa buona parte della popolazione italiana (37%) e riguarda, seppur in misure diverse, tutte le fasce di età. Rispetto al resto d’Europa, l’Italia si posiziona a metà classifica per percentuale di intervistati che dichiara di svegliarsi durante la notte per controllare lo smartphone. Dallo studio, emerge che il paese più sonnambulo è la Polonia, con il 53% di persone che controllano il cellulare durante notte.

Vincono i siti web sulle App

Anche per la navigazione mobile gli italiani preferiscono i siti web rispetto alle app. Se non si considerano le app di messaggistica e social, le altre hanno ancora molta strada da fare per vincere la battaglia contro i siti. Meno del 30% degli intervistati, infatti, ha scaricato sul proprio smartphone più di 10 applicazioni, oltre a quelle già preinstallate al momento dell’acquisto.

In termini di numero di app scaricate, il nostro Paese si colloca in coda alla classifica Europea insieme a Francia e Polonia. Nel resto del vecchio continente sono l’Olanda (46%), l’Inghilterra (36%) e la Germania (34%) le nazioni in cui i consumatori scaricano più applicazioni.

I siti web sono perdenti nei confronti delle app solo quando si tratta di giocare (80%), controllare i social (72%) o cercare l’anima gemella (63%).

Nella competizione tra il mondo delle app e quello dei siti tradizionali, esiste un unico settore in Italia in cui non è possibile decretare ancora un vincitore: l’ecommerce. Lo studio, infatti, evidenzia un’assoluta parità nella percentuale di intervistati che preferisce siti web (50%) piuttosto che app (50%) in fatto di Shopping online.

Preferita la connessione nobile la wi-fi

Sono già lontani i tempi in cui aspettavamo di utilizzare il Wi-Fi di casa per scaricare il video ricevuto su WhatsApp: nel 2016 non riusciamo ad attendere e lo guardiamo immediatamente utilizzando la connessione mobile 3G/4G. La voglia di essere connessi sempre e dovunque (ma anche la scarsità in Italia di reti pubbliche) spinge gli italiani a servirsi delle reti mobili molto più del Wi-Fi, assegnando al nostro paese un altro primato in Europa.

La survey evidenzia infatti che, in controtendenza rispetto a tutti gli altri paesi, il 52% degli intervistati italiani preferisce utilizzare le reti mobili invece che il Wi-Fi (48%).

I dati raccolti quest’anno aiutano a delineare le motivazioni che spingono gli italiani a preferire il 3G/4G al Wi-Fi: la disponibilità e velocità della connessione mobile, la necessità di condividere in tempo reale i momenti importanti e la diffusione dei wearable (ovvero “accessori da indossare”).

Lo studio evidenzia inoltre che gli italiani considerano la rete mobile più veloce e performante del Wi-Fi. Secondo gli intervistati il divario più significativo nella velocità di navigazione si riscontra fuori casa (+22%), a casa (+15%) e in ufficio (+13%); solo quando si viaggia il distacco non è così marcato (+5%), dato influenzato dalla maggiore disponibilità di reti Wi-Fi all’estero e dalla minore disponibilità di reti 4G.

Un altro fattore che spinge gli italiani a preferire le reti mobili al Wi-Fi è rappresentato dalla necessità di condividere le proprie esperienze in qualsiasi luogo e momento della giornata.

Mentre lo scorso anno gli intervistati inviavano fotografie per immortalare i momenti importanti, quest’anno preferiscono inviare e ricevere brevi video grazie alla maggiore velocità delle reti mobili e disponibilità di traffico dati (ormai gli operatori offrono pacchetti da GB e non più da MB).

I video, più che le foto, permettono di immergersi completamente nella realtà di interesse e di condividere in tempo reale quello che sta accadendo. Il boom è stato alimentato dalle ultimissime funzionalità introdotte sui social network: su Facebook impazzano le dirette video e su Instagram filmati della durata di qualche secondo postati a velocità accelerata o ridotta.

Per concludere dobbiamo evidentemente prendere atto che ormai lo smartphone è parte importante della vita di tutti, privata e professionale: non tenerne conto nelle proprie strategie di comunicazione significa porsi al di fuori dello spazio e del tempo.



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